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mercoledì 24 dicembre 2014

Un presepio per educare

Un presepio per educare


Fare il presepio non è un gioco da bambino
 
Fare il presepio è costruire uno straordinario 'Trattato visivo di pedagogia'.
No, non scriviamo sopra le righe! Abbiamo tutte le carte in regola per provare che il presepio racchiude in sé alcuni pilastri fondamentali dell'arte di educare.
• Intanto il presepio
evoca emozioni e gioie intense.
Preparare il presepio in famiglia, tutti insieme, è un'esperienza di vita affettiva, di calore umano che non ha riscontri in nessun'altra attività, come, ad esempio, nel giocare, nel biciclettare... In una società sempre più fredda come la nostra, un sussulto di sentimenti è, immediatamente, uno dei primi benefici del presepio!
• Il presepio
sveglia il lato buono che dorme in ogni uomo, anche nel più slabbrato!
Solo chi è mite, come san Francesco, chi è in pace con se stesso, può fare il presepio.
• Ancora. Il presepio
riconcilia la famiglia, oggi sempre più disgregata.
• Non basta. Il presepio può rappresentare
una scuola di bellezza.
Il che non è poco: il bello è l'introduzione al buono!
Li avete contati?
Quattro preziosi contributi pedagogici nascosti nel presepio!
Ma andiamo più a fondo.
Il presepio
ricorda una nascita, una nascita assoluta: quella di Cristo.
Dunque il presepio
tiene viva l'idea del 'venire alla luce', idea oggi troppe volte dimenticata con pesanti conseguenze negative.
Aveva ragione il poeta cileno Pablo Neruda (1904-73) a dire che "
è per nascere che siamo nati!".
Sulla stessa linea era lo psicanalista tedesco Erich Fromm (1900-80) quando sottolineava che "
il primo compito della vita è dare alla luce se stesso!".
Insomma, il Natale è un invito a crescere: a pensare di più, ad amare di più, a volere di più...
Attenzione!
Il bello del presepio sta qui: non solo ricorda il dovere di nascere, ma indica anche quali sono i segreti della nostra vera nascita umana.
Tutti sanno che sono i Valori che fanno diventare 'grande' l'uomo e non solo 'grosso'.
Ebbene, basta entrare anche nel più semplice presepio di carta pesta per scoprire una manciata di Valori:
• il valore delle
cose semplici,
• il valore dell'
essenziale,
• il valore del
silenzio,
• il valore della
pace,
• il valore della
gioia,
• il valore della
tenerezza.
Tutti Valori che fanno sì che chi nasce uomo, diventi umano!
A questo punto nessuno darà più dell'esagerato ad uno dei più impegnati ed intelligenti sacerdoti del secolo scorso, don Primo Mazzolari (1890-1959) quando un giorno ha detto a tutto tondo: "
Se la Terra vorrà avere ancora uomini liberi, se vorrà avere uomini giusti, se vorrà avere uomini che sentono la fraternità, bisogna che non dimentichiamo la strada del presepio".
Davvero: il presepio va protetto, va difeso, va valorizzato!
Il noto regista Ermanno Olmi (1931) è sempre stato affezionato al presepio ("
il primo spettacolo della mia vita!"). Ogni anno, immancabilmente, lo costruiva in casa con la moglie Loredana e con i figli.
Un anno, quando ormai questi erano grandi, per vedere come avrebbero reagito, disse con aria indifferente: "
Stavolta lasciamo perdere: non lo facciamo il presepio, al massimo un alberello di Natale!".
Al che i figli - il ragazzo con la barba e la ragazza donna - subito reagirono: "
Eh, no! Il presepio si fa, non si può non fare!".
Il presepio si fa, non si può non fare: è troppo prezioso!
Salverà non solo il Natale cristiano, ma anche i più alti valori del vero umanesimo.


 
STELLE DI NATALE
• "Ho ancora nostalgia del presepe. Con mia sorella ed i suoi figli, ogni anno, partecipo alla preparazione di un presepe in tutto simile a quello di casa mia" (Renzo Arbore).
• "Se c'è un sogno che coltivo, questo sogno è di entrare nella memoria dei miei figli associato all'immagine di un Natale di tenerezza e di amore" (Vittorio Gassman).
• "Natale è più che un racconto: è una carezza, è un abbraccio, è un sorriso, è un cibo" (Luigi Santucci).
• Un giorno un'insegnante, durante la lezione sulle invenzioni moderne, domandò ai bambini: "Chi di voi mi sa dire qualcosa di importante che non esisteva cinquant'anni fa?". Un piccolo alzò la mano ed esclamò: 'Io!'.
Risposta perfetta!
I bambini sono importanti! Dio stesso ha iniziato da bambino!
Il primo ministro inglese Winston Churchill (1874-1965) era solito dire che "
non vi è, per nessuna comunità, investimento migliore che mettere latte nei bambini".

L'ASINO ED IL BUE
Mentre Maria e Giuseppe stavano andando a Betlemme, l'angelo radunò gli animali per scegliere i più adatti a stare nella grotta con Gesù Bambino.
Per primo ruggì il leone: "Io mi piazzerò all'entrata e sbranerò tutti quelli che si avvicinano al bambino!".
L'angelo gli disse: "
Sei troppo violento!".
Si avvicinò la volpe e con aria astuta insinuò: "
Per il Figlio di Dio, io tutte le mattine ruberò il miele più dolce e il latte più profumato!".
L'angelo replicò: "
Sei troppo disonesta!".
Arrivò il pavone: spiegò la sua magnifica ruota: "
Io trasformerò quella povera capanna in una reggia!".
L'angelo gli rispose: "
Sei troppo vanitoso!".
A questo punto l'angelo cominciò a preoccuparsi: temeva di non trovare animali degni di entrare nella grotta accanto al Bambino.
Ad un tratto vide un asino ed un bue che lavoravano, lavoravano, a testa bassa, nel campo di un contadino.
Li chiamò.
"
E voi non avete niente da offrire?".
Il bue, timidamente, rispose: "
Noi potremmo, di tanto in tanto, cacciare le mosche con le nostre code...!".
L'angelo, finalmente, sorrise: "
Voi siete quelli giusti!".
Corse da Maria e le disse: "
Ecco il bue più mite del mondo!".
Chiamò Giuseppe e gli sussurrò: "
Ecco l'asinello più umile della Terra!".
Gesù Bambino, che aveva sentito ogni cosa, aprì gli occhi e li chiamò accanto a sé.
Adesso il primo presepio era al gran completo!


Autore: Pino Pellegrino
Fonte: Il Bollettino Salesiano dicembre 2013
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