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mercoledì 7 gennaio 2015

L'importanza del padre per la felicità dei figli

L'IMPORTANZA DEL PADRE PER I FIGLI
Consigli utili

Sono assolutamente convinto che ciò che lega una mamma ad un figlio, sia senza dubbio qualcosa che non può essere semplificato in spiegazioni tecnico-scientifiche. C’è qualcosa che va assolutamente oltre. La vita nella vita; un cuore che batte li dove c’è un altro cuore che batte. Una simbiosi di pulsazioni, nutrizione, emozioni, che si ripete ininterrottamente per nove mesi. Un embrione che diventa feto, poi, bimbo. Una vita che inizia e diventa autonoma quando si “stacca dalla vita”.
Si stacca…
Questo termine è ben preciso,indica un nuovo inizio. Da questo momento, la dipendenza del nascituro si trasforma. La mamma non è più sola.


Il neonato può contare sulla costante presenza oltre che della mamma, anche del papà.
Ecco che il quadro è completo: il seme, la terra, il frutto. Sono questi i tre elementi indispensabili perché si possa parlare di completezza. Se qualcuno dovesse chiedermi quanto sia importante la figura di ogni genitore nella vita di un figlio, non azzarderei minimamente a cercare di individuare quale delle due abbia più peso. Ho parlato della nascita come un distacco; infatti quello è il momento esatto in cui si interrompe quella simbiosi, quel rapporto e contatto prioritario che ha caratterizzato i nove mesi di gestazione.

Ma chi non ha mai sentito dire da una mamma:  “Solo io posso capire mio figlio!”.
Solo io. Mio figlio.

Ecco, fisicamente il distacco è avvenuto. Per il nascituro e per il papà è così; per la mamma, accettarlo diventa un po’ più difficile, spesso impossibile. Quel senso di protezione naturale, quell’attenzione necessaria soprattutto nei primi anni di vita di un figlio, si trasformano facilmente, spesso inconsapevolmente (…) in senso di proprietà esclusiva. La mamma accudisce; la mamma da il nutrimento; la mamma lava, veste, si preoccupa di tutto ciò che riguarda il figlio. Potrei continuare all’infinito l’elenco di cose a cui anteporre sempre “la mamma”.
Ma il papà…?

All’atto del concepimento, non erano in due i futuri genitori? Vogliamo considerare i papà come semplici “inseminatori” che una volta espletato il proprio compito, possono tranquillamente essere riposti in un angolo, in un armadio o semplicemente davanti ad un televisore? Per esperienza, vi dico che non è così: sono convinto che esistono delle eccezioni, ma queste vanno considerate anche se si parla di mamme, ma la maggior parte dei padri, sono volutamente messi fuori gioco dalla presenza ossessiva delle stesse nella vita dei figli.
Ricordate…? “Solo io”; “Mio figlio”. Sono queste le due principali affermazioni che devono far riflettere. Sono due paroline, pronunciate con una tale convinzione e naturalezza che escludono categoricamente dalla vita di un figlio chiunque altro. Padre compreso. Vi assicuro che è l’errore più grande che una mamma possa fare. È la convinzione più sbagliata che si possa avere. È il danno più grosso e grave che si possa arrecare alla crescita di un bambino. Non è questo l’unico modo che una mamma deve conoscere per infondere amore ai figli. Sono convinto che susciterò qualche malcontento se vi dico che questo potrebbe non essere vero amore, bensì egoismo.

“L’ho fatto io!”: un’altra bruttissima frase che esclude ogni dubbio di esclusività. “L’ho fatto io, è figlio mio!” Che brutta frase! Quanto è frustrante per un padre sentire questa frase e dannoso per l’individualità di un figlio. Non ho assolutamente nessun dubbio sulla genuinità del bene di una mamma, ma sappiate che già prima che avvenga quel “distacco”:
- L’amore di un padre è assolutamente pari all’amore che nutre la donna con cui quel figlio è stato concepito.

- L’unilateralità non è il canale migliore per garantire ad un figlio, quell’amore e quelle attenzioni di cui ha bisogno. È bello sentirsi mamma, come è bello potersi sentire papà.

- Credetemi, per un figlio, potersi rivolgere all’uno o all’altro genitore, come fosse la stessa cosa è il modo migliore per crescere serenamente, ma soprattutto nel modo più equilibrato possibile. Facciamo in modo che sia così! È questo il modo migliore per essere pronti, un giorno a lasciare che il proprio figlio si senta libero di esprimere la volontà di essere parte attiva della società, senza che nessuno ostacoli il suo volo…
Autore: Mario Cinieri

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