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mercoledì 25 marzo 2015

Disturbi alimentari

DISTURBI ALIMENTARI: ANORESSIA, BULIMIA E ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
 
ll 15 marzo oltre 60 città italiane si sono colorate di lilla. E' stata la quarta edizione della Giornata del fiocchetto lilla per combattere insieme i disturbi del comportamento alimentare.

Anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata, binge eating desorder. Il 40% dei disturbi del comportamento alimentare - che solo in Italia interessa 3 milioni di persone - si manifesta tra i 15 e i 19 anni, ma negli ultimi tempi si è assistito a un notevole abbassamento dell’età: i primi "segnali" possono comparire anche nella preadolescenza, tra gli 8 e i 12 anni.

A soffrirne sono in particolare le ragazze ma il fenomeno sta coinvolgendo anche i ragazzi: si conta 1 maschio ammalato su 9 ragazze. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le patologie di tipo anoressico e bulimico rappresentano tra gli adolescenti la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

Diversi sono i campanelli di allarme che devono far tenere alta la guardia sulla possibilità di sviluppo di un disturbo alimentare, spiegano gli esperti. Tra questi: preoccupazione per il cibo e il peso; dieta eccessiva; conto delle calorie; pesarsi più volte al giorno; sentimenti di colpa e di vergogna relativamente all’alimentazione; comportamenti bulimici; sentirsi grassi pur avendo un peso normale; eccessiva attenzione all’esteriorità; ipersensibilità verso qualsiasi tipo di critica; cambiamenti emotivi. Ogni anno 10 mila persone entrano in un tunnel fatto di bugie e fame, di sotterfugi che le famiglie difficilmente sanno intercettare.

Bisogna iniziare a fare più informazione. Parlarne è la prima cura. Chiedere aiuto a specialisti. Serve un approccio multi disciplinare (che affronti alimentazione, problemi della famiglia e psichici). Uscire dalla malattia è possibile: il 35 % guarisce in 3 anni, 35 % in 6, gli altri sviluppano la fase cronica e spesso arrivano alla morte. Un altro muro insormontabile è il deficit sanitario che c'è in Italia su queste patologie. Una quindicina le strutture pubbliche specializzate con un massimo di 20 posti ciascuna. Liste di attesa di mesi che spesso possono essere fatali. Come per Giulia 17 anni genovese. Aveva deciso di farsi curare. Ha atteso 40 giorni la visita e poi è stata messa in lista d'attesa. Il 15 marzo 2011 non si è più svegliata. Il suo cuore , per mancanza di potassio da vomito autoindotto, si è fermato.

La Giornata del fiocchetto lilla è nata per ricordarla e per fare prevenzione e informazione. Partendo da Genova si è estesa in tutta Italia grazie all'associazione "mi nutro di vita" fondata dal padre Stefano.
www.minutrodivita.it per le info sugli eventi del 15 marzo.
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