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mercoledì 14 settembre 2016

Trattate i vostri figli come vorreste essere trattati voi

TRATTATE I VOSTRI FIGLI COME VORRESTE ESSERE TRATTATI VOI E NON SBAGLIERETE

Trattate i vostri figli come vorreste essere trattati voi. Spegnete le loro paure, date un nome alle emozioni che non sanno esprimere, offrite loro tempo, accendete i loro sogni e fateli sentire come quello che sono: le persone più preziose del vostro mondo.

È curioso che oggigiorno molti genitori abbiano paura di crescere i loro figli. Leggono manuali di educazione, si informano riguardo alle ultime teorie, cercano su internet le risposte ad ogni problema oppure chiedono agli amici, che siano genitori o meno, considerandoli veri e propri guru nell’ambito della crescita dei bambini. Tali genitori si dimenticano di ascoltare l’elemento più prezioso in questo senso: il loro istinto naturale.

L’istinto di una madre o la capacità naturale di un padre di intuire i bisogni dei propri figli sono senza dubbio le migliori strategie educative. I bambini giungono a questo mondo con una bontà innata, quindi meritano di essere trattati con rispetto, al fine di salvaguardare la nobiltà del loro cuore. Gli avvenimenti che la vita offrirà giorno per giorno vanno accolti con naturalezza e senza timore.
Vi invitiamo a riflettere al riguardo.

I bambini vanno trattati con affetto e senza paura
Ci sono genitori che hanno paura di fallire nel loro compito. Considerano una tragedia non regalare ai figli la miglior festa di compleanno, non poterli assegnare alla migliore scuola in città oppure non poter comprare loro gli stessi vestiti di marca che indossano i loro compagni. Aspirano ad offrire loro ciò che non hanno mai avuto.

Ovviamente ognuno è libero di scegliere come educare i propri figli, ma spesso ci dimentichiamo di come sono fatti i bambini e di cosa accade dentro di loro. Ci fissiamo su tutte le cose che dovremmo dar loro e non ci rendiamo conto che hanno prima di tutto bisogno di NOI.

Un bambino non è un adulto in miniatura, è una persona che ha bisogno di comprendere il mondo attraverso di voi e con il vostro aiuto.
Un bambino agisce sempre in base alle sue necessità e mai per malizia o per manipolare gli adulti. Dovete essere intuitivi di fronte alle sue richieste.

Un bambino dev’essere innanzitutto trattato con affetto. I vostri figli non hanno bisogno di vestiti di marca o di giochi elettronici da usare in solitudine. Hanno bisogno del vostro tempo, del vostro esempio, dei vostri abbracci della buonanotte, della vostra mano per attraversare la strada.

L’educazione auto-regolata: comprendere e accompagnare
L’educazione auto-regolata si nutre direttamente delle teorie sull’attaccamento formulate dallo psichiatra Wilhelm Reich che sono tornate in voga, in quanto esaltano una serie di concetti basilari grazie ai quali possiamo sintonizzarci meglio con l’infanzia, i suoi ritmi e le sue necessità tipiche.

Una madre è più utile che mai quando ha fiducia nel suo istinto, quando legge negli occhi del figlio ciò di cui questi ha davvero bisogno.
L’aspetto interessante di questa prospettiva è che vede l’auto-regolazione come un sinonimo della vita, della necessità di entrare prima in contatto con la nostra complessità personale per capire il bambino, le sue necessità e i suoi conflitti, spesso creati da una società che non lo comprende.

I principi dell’educazione auto-regolata
L’educazione auto-regolata ci dice che un bambino trattato in modo rispettoso durante l’infanzia e che ha visto i genitori agire con garbo nei confronti delle altre persone sarà a sua volta un adulto rispettoso.
Ma come raggiungere questo risultato?  Come possiamo regalare adulti al mondo secondo l’educazione auto-regolata?
Il bambino deve sentirsi compreso e accompagnato in ogni momento. Se dovesse percepire frustrazione, smetterebbe di sentirsi accettato ed integrato.

Bisogna educare attraverso un attaccamento sano basato sull’amore e sulla vicinanza. In questo modo, poco a poco, il bambino si sentirà sicuro di avanzare verso l’indipendenza.
La voce di un bambino va sempre ascoltata, perché i piccoli vanno considerati sia quando ridono sia quando piangono, sia quando chiedono che quando propongono.
L’educazione auto-regolata ci parla anche dei ritmi: è preferibile non dare inizio all’apprendimento intellettuale fino ai 7 anni, per favorire i momenti di scoperta attraverso il gioco.

L’interazione tra il bambino e l’ambiente attraverso i cinque sensi e le relazioni felici con i suoi pari sono un altro modo interessante di favorire il suo sviluppo psico-sociale. Tuttavia, qualunque sia il metodo che decidiate di adottare per educare i vostri figli, non dovete mai scordarvi che la cosa migliore è trattarli con una formula magica sicuramente infallibile: l’amore.

Un bambino non vuol dar retta a grida e rimproveri. Vostro figlio merita di essere trattato con l’arte dell’ascolto, della pazienza e della grandezza dell’affetto. Perché i bambini non vanno domati, ma amati.

Fonte: lamenteemeravigliosa.it
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