Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
PREFERISCO
NON ILLUDERMI, ALMENO COSI’ NON RESTO DELUSA
Queste
ragazze ne hanno viste tante, il loro carattere è temprato dalle delusioni e
spesso è la rabbia accudita e rafforzata dalla lamentazione che le istiga alla stasi
e al non sperare nulla per il futuro.
<<Chiara preferisco non credere e partire sconfitta in partenza,
almeno non mi illudo; che chi si illude resta deluso due volte>>
Il mio turno inizia così, ammetto che sapevo che sarebbe iniziato
così.
Il futuro è temibile tanto quanto il presente è statico agli occhi di
queste ragazze. Il mondo le da per scontate e spesso loro si comportano come
tutti credono sia giusto comportarsi.
Il mio turno inizia così, ammetto che sapevo che sarebbe iniziato
così.
Il futuro è temibile tanto quanto il presente è statico agli occhi di
queste ragazze. Il mondo le da per scontate e spesso loro si comportano come
tutti credono sia giusto comportarsi.
<<Odio quando mi gridano contro, odio. Io resto calma fino ad un
certo punto, poi non ce la faccio più, non mi faccio trattare così>>
Insegnare ad una ragazza che, prima di potersi avvalere di questa
frase, deve farsi una posizione, dimostrare che non è quel che viene descritta,
che deve giocarsi le carte dell'educazione, dell'orazione, del carisma,
dell'intelligenza, della sapienza e della gentilezza prima di difendersi con
toni bruschi e cupi, anche di fronte alle parole più ingiuste non è facile.
Queste ragazze ne hanno viste tante, il loro carattere è temprato
dalle delusioni e spesso è la rabbia accudita e rafforzata dalla lamentazione e
dal "dato per scontato" che istiga alla non azione ed alla....stasi.
Ti arrabbi con loro come educatore perché sei cosciente del fatto che
è ingiusto sentirle arrese alle parole degli altri, che hanno visto troppe
schifezze per sentirsi dire certe cose, che è ingiusto dopo tutto il lavoro
fatto lasciarsi andare così. La pigrizia e la stasi adolescenziale sono di per
loro pericolose, specie se avvalorate dalle parole di professori che non sanno,
di amici con altrettanti problemi che tradiscono alle spalle, di familiari che
abbandonano le speranze di un futuro sparendo nel nulla.
Una discussione lunga sul futuro che dipende unicamente da loro, dalla
loro capacità di scegliere chi essere, di cosa fare.
Tante scuse, tante frasi sciocche, punizioni ipotetiche ed imminenti
che penzolano sulle loro teste se le cose non cambiano, fino a quando iniziano
i discorsi produttivi, o meglio le riflessioni...
<<Stasera esco e non mangio>>
Vado in cucina, la bimba finalmente dorme, la ninna nanna ha avuto la
meglio. C'è del pane duro che diventa panzanella con la rucola e molto altro.
Preparo i crostini al rosmarino e olio per la zuppa di lenticchie e
crostini con la mozzarella e lo speck e con la mortadella.
<<Anche se non mangi, ti siedi a tavola>>
Il profumo dello speck ripassato in padella riempie la cucina.
A tavola ci sono tutte, il piatto suo è a posto. Lei lo prende in
silenzio, lo posa sul tavolo, lo riempie di quel che c'è nei vari vassoi da
portata ed inizia a mangiare velocemente finché il sapore non le riempie
l'anima e le rallenta la masticazione.
Un'altra ragazza a tutta voce sommerge la silenziosa degustazione.
<<Chiara ora viene il mio compleanno, dobbiamo fare i rustici,
tre feste e poi ci dobbiamo organizzare>>.
Un'altra adolescente richiede torte, rustici ed altro, il tutto mentre
la mia mente richiama bisognosa l'organizzazione su Google calendar e di mille
sveglie per ricordarmi di tutto quello che bisogna fare.
<<Poi viene halloween, che facciamo? I biscotti???>>
Intanto la prima celebrità di questo turno:
<<Io non esco più. Ci vediamo un film?>>
Stasera in 3 sono sul divano a guardare Quo Vado e ridono. Ne manca
solo una, ma va bene così.
Nessuna di loro usa il telefono. L'aria è calma.
Domani è un altro giorno...
L'ultima frase della discussione è stata la mia.
<<Chi sogna e non tenta resta deluso tre volte>>
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.