Rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
IL POTERE
DI UN ABBRACCIO
L'abbraccio rasserena, perdura oltre il saluto; rimane durante le chiacchiere su com'è andata la mattinata, rimane durante il tragitto verso casa; l'abbraccio diviene protezione come l'ombrello quando piove. Ma quanto potente può essere un abbraccio? Tanto...come il potere di un bimbo che a fatica si meraviglia della pioggia e di un ombrello rosso con i puntini bianchi. L’abbraccio educata…tanto.
Certe volte capitano i turni "no"... Certe volte le cose
sono così intrecciate e complesse che sembra quasi non ci sia una scappatoia ai
problemi ma solo un vortice nero che ingloba il bello ed il brutto in un'unica
risoluzione: la resa.
Certe volte sembra che nonostante tutto il lavoro che portino
faticosamente avanti questi ragazzi, le cose debbano andare nel senso a loro
avverso perché è così che deve essere.
Certe volte mi dico che spesso gli adulti non sono in grado di
chiedere scusa, di comprendere faticosamente i propri errori; certe volte mi
dico che l'ignoranza è pericolosa come la guerra.
Certe volte mi dico che spesso un ragazzino diviene genitore di
problemi che non ha voluto e di cui non è responsabile.
Certe volte mi dico che gli adulti non sappiano dire basta ai loro
guai, non vogliano capire che un bambino comprenda l'adultità sbagliata: quella
che non accarezza, che non accoglie, che non si interroga...che non abbraccia.
Certe volte nella nostra casa si piange alla vista di un adulto
infelice che si oppone al cospetto delle faticosa serenità di un ragazzino.
Certe volte c'è chi si sente incredibilmente colpevole nello stare bene per
qualche ora nonostante tutto quello che è accaduto...certe volte ci si sente
colpevole di aver imparato a guardare le stelle, a chiedere un "per
favore", ad aver imparato a dire "grazie". A richiedere
puntualmente ogni sera la lettura delle fiabe, ad aver imparato ad immaginare
mondi fantastici quando si ha paura, ad aver imparato a difendersi dai mostri
cattivi e dai timori...(sono cose sciocche...). Eppure se lo si fa nel sogno,
si può imparare a farlo nella realtà anche senza armatura o bacchette magiche.
Certe volte a noi adulti annoia la scelta accurata del cerchietto da
mettere l'indomani a scuola o la maglietta con il disegno del coniglio perché
ha una faccia buffa. Certe volte c'è chi freme perché tanto quel voto non
servirà a sentirsi dire "bravo", perché quel consiglio materno o
paterno non arriverà mai.
Certe volte c'è chi piange ed ha un cuore che batte così velocemente
che a sentirlo si teme possa impazzire ed esplodere.
Mi sono resa conto che un abbraccio sa ridurre quel battito folle dei
giorni "no"...mi sono resa conto che un abbraccio sa fare aumentare
il flusso delle lacrime e sa arrestarlo come una magia.
Mi sono resa conto che un abbraccio rasserena prima di un'udienza,
accoglie e riconosce le paure di un colloquio.
Mi sono resa conto che l'abbraccio è conseguenza della stanchezza e
della gioia dell'uscita da scuola, ma è anche appartenenza e riconoscimento.
Mi sono resa conto che l'abbraccio perdura oltre il saluto; rimane
durante le chiacchiere su com'è andata la mattinata, rimane durante il tragitto
verso casa; l'abbraccio diviene protezione come l'ombrello quando piove.
Certe volte mi dico con quanta fatica un bimbo riesca ad abbracciare
un adulto... nonostante gli adulti ne combinino di tutti i colori.
Certe volte mi dico che i turni "no" aiutano a riflettere...
Stasera mi dico che spesso dovremmo fare di più quando siamo al
cospetto di tanta dolcezza, quando siamo al cospetto di un ragazzo ferito, di
un ragazzo arrabbiato...
Stasera mi dico che sentire quel cuore che rallenta la sua corsa e
ritrova la sua musica è durato un istante ma tanto è bastato per fermare il mio
tempo in quella stanza.
Quanto potente può essere il potere di un abbraccio...?
Tanto...come il potere di un bimbo che a fatica si meraviglia della
pioggia e di un ombrello rosso con i puntini bianchi.
Quanto costa ad un adulto che ha smesso di credere ai bambini, al loro
mondo, alla loro gentilezza...
Costa un prezzo troppo alto... l'aver capito di aver sbagliato tutto.
L'altro giorno eravamo al castello e qualcuno ha raccolto dei fiori...
Bastava poco per stare bene.
Un abbraccio sul ponte elevatoio...per dire grazie di tanta
bellezza...
<<Guarda se unisco le mani diventa un cuore...e qui, mantieni:
ci sono i fiori... è bello no?>>
Bastava poco, in quel momento un ragazzino si educava alla
gentilezza...un'adulta alla riconoscenza di un ragazzino che dona un pezzetto
di tenerezza in un mondo di gelida noncuranza.
L'abbraccio educa...e tanto.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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