Rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
IL BELLO
DELLE USCITE IN CASA FAMIGLIA
Ogni volta
che passiamo qualche giornata fuori con i nostri bambini, dietro tante azioni
apparentemente banali, si celano invece mille emozioni, mille preparativi e
spasmodiche attese.
L'uscita di comunità porta con sé tutta una serie di azioni e parole
comuni ma al tempo straordinarie. I panini, la felpa, la borraccia, il succo di
frutta, la sveglia al mattino presto, la nanna anticipata; banalità necessarie
insomma. Dov'è dunque la straordinarietà?
È il carico di attesa nascosto dietro la banalità di queste parole che
sottende qualcosa di straordinario. "Preparare i panini" equivale a:
due facce intente ad incartare con cura i panini al salame, la fetta rubata, la
risata che la succede quando ci si accorge di essere stati colti in flagranza.
La preparazione della felpa sottende il: ‘’Metto questa? No questa è
migliore? Che dici così?’’.
La borraccia riempita dell'acqua da manine piccolissime, la linguetta
che sporge dalla bocca serrata in un'espressione concentrata e trionfante: ‘’Guarda
ce l'ho fatta sola sola!!!’’.
‘’Ma quanti succhi di frutta ci vogliono??? Te lo dico io!’’. Una
vocetta stridula che ancora non sa neppure contare pronuncia i nomi di tutti
coloro che saranno presenti l'indomani dirigendo le operazioni di smistamento,
sbucando con il nasino all'insù da sotto il tavolo tanto alto ma non abbastanza
per impedirle di irrompere nei ragionamenti e prendere il sopravvento
(l'educatrice che OVVIAMENTE dimentica a casa buona parte dei succhi di
frutta).
Il libro delle fiabe anticipa la sua ora lavorativa, attende lì sul
tavolino d'essere letto, il bacio della buonanotte, le coperte colorate che
allietano la casa dei loro movimenti morbidi e caldi, la lampada che si spegne.
La debole luce grigiastra che penetra dalle finestre, la sveglia che
suona e risuona minacciosa, i lettini che si svuotano e i piccoli zombie che si
aggirano per la casa assonnati ma trepidanti di partire...
‘’Ehi guardami!!! Io sono pronta. Mi dai la mano?’’.
La manina stringe quella mano così grande rispetto alla propria così
diversamente minuscola. Le chiavi sbatacchiano contro la porta facendo
risuonare un rumore metallico che spezza il silenzio mattutino, avvisando che
ormai la porta è chiusa ed è tempo di avviarsi. Francesca attende davanti al
portone sorridendo e iniziando a ‘sparare’ le sue solite battute a destra e a
manca, Marco seduto nel pulmino, saluta con la mano accogliendo le faccette
arzille.
Quanto potenti possono esser azioni tanto banali se raccontate dalla
gestualità più pura e più docile?
Una uscita IN comunità più che Di comunità.
Vi sono azioni che ritengo siano meravigliosamente preziose poiché
condivise, poiché spensierate, poiché proprie dei bambini. Sono le azioni
migliori quelle perché profumano e risuonano di casa.
Il cielo si è truccato di grigio per quasi tutto il tempo...eppure
questa giornata non poteva essere più divertentemente colorata di così.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
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Mercoledì prossimo si rinnoverà l’appuntamento con
‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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