Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
STASERA
RIMANIAMO A CASA A CUCINARE QUALCOSA INSIEME
Osservo le bambine mentre mangiano golose quello che con cura hanno preparato. La verità è che penso immensamente a quanto vorrei che quel calore lo ricevessero dalle proprie "case". Vorrei che fossero felici nelle loro cucine con la loro TV e non qui... Certe volte vorrei che non sapessero il mio nome e chi io fossi, vorrei non sapessero chi sia l'educatore o cosa faccia o cosa sia una casa famiglia.
La sera, quando inizio il mio turno, chiedo sempre alle ragazze cosa
preferirebbero fare di bello; mi interessa sapere se hanno voglia di fare una
passeggiata oppure no, mangiare qualcosa di speciale oppure no. Stasera mentre
rientravamo a casa per posare le buste della spesa, una di loro semplicemente
richiede di non uscire:<<Io non voglio uscire, vorrei rimanere a casa a
cucinare qualcosa di buono con te, potremmo cucinare un dolce e preparare la
cena assieme>>. Ammetto che quando un bambino o una bambina si
riferiscono alla comunità appellandola
"casa", come fosse un concetto normale e ormai proprio, resto
sempre un po' sorpresa. Un'altra bimba aumenta l'intensità della richiesta
<<Ho una voglia matta di cioccolata calda>>.
<<Potremmo fare una serata film e qualcosa di goloso!>>.
Tornate a casa le cuochine corrono a farsi la doccia. Gli abiti
ricoperti di polvere indicano con successo il loro pomeriggio di giochi.
Tornano accaldate ma soddisfatte in cucina con i loro pigiamini
colorati. Iniziamo ad armeggiare con le pentole e gli attrezzi da cucina.
<<A questo punto...>> Osservo la panna solitaria nel frigo
<<montiamo la panna da servire sulla cioccolata calda, e credo sia il
caso di preparare dei biscotti al cioccolato e magari ci vediamo "Mamma ho
perso l'aereo">>.
So che la mia proposta ha colto nel segno la loro golosità perché la
loro mimica facciale esprime in ogni singola rughetta ed espressione il loro
vivo interesse per quanto ho pronunciato. Alle volte mi sembra che basti
pronunciare delle parole magiche o incantesimi che catturino la loro anima
(credo che la cioccolata davvero sappia diventare magica).
Amido, cacao, cannella e latte diventano una cremosissima ed intensa
cioccolata calda...
In breve la cucina profuma anche di Hamburger, tagliamo i paninetti
tondi scaldati in padella, prepariamo le salse e montiamo delle pile di
insalata e pomodori e carne finché non vengono fuori dei panini degni del
Burger king. Orniamo i piatti di patatine fritte ed il gioco è fatto.
L'aria però profuma anche di cannella, cacao e biscotti. Adoro quando
la casa profuma così, adoro quando la cucina è ricca così di allegria e voglia
di darsi da fare.
Oggi è un sabato sera di un agosto assolato eppure per me potrebbe
essere tranquillamente il 15 di dicembre, riesco a percepire persino le luci
dell'albero che proiettano ombre colorate sul muro. Avverto lo stesso calore e
la stessa voglia di preparare cose buone.
Le osservo mentre mangiano golose quello che con cura hanno preparato.
La verità è che penso immensamente a quanto vorrei che quel calore lo
ricevessero dalle proprie "case". Vorrei che fossero felici nelle
loro cucine con la loro TV e non qui... Certe volte vorrei che non sapessero il
mio nome e chi io fossi, vorrei non sapessero chi sia l'educatore o cosa faccia
o cosa sia una casa famiglia.
Socchiudo gli occhi e ascolto l'intro del film cominciare e penso già
a quell'albero e a tutta la luce che è riuscito a donare a tutte le dolci
ospiti di questa casa.
Mi piace vederle così serene... È così che vorrei vedere i loro giorni
futuri: sereni, sicuri ed allietati da persone care a cui voler bene.
<<Chiaranetta io ho sonno...>>
La più piccina protende le sue braccia verso di me ed i suoi occhi
sonnacchiosi preannunciano la sola voglia di essere portati in culla.
Osservo il piccolo petto muoversi lentamente e quella manina che piano
piano si allenta lasciando la mia; il carillon racconta con la sua musica di
cieli stellati e prati colmi di fiori; così mi piace pensare siano i suoi ed i
loro sogni. Spengo la luce il più piano
possibile ed esco dalla camera.
Il significato del termine "dolcezza" è custodito più in
questa stanza che non in tutti i dolci che abbia preparato finora.
Stasera va così...
Romanticismo pre- ma molto pre- Natalizio.
Pensieri di un'educatrice
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
Onlus
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Mercoledì prossimo si rinnoverà l’appuntamento con
‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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