Rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
QUANDO
FINIRA’ TUTTO QUESTO?
Una bambina è triste, si chiede quando tutto tornerà a posto, quando tutto questo finirà, quando i suoi problemi svaniranno. Questo purtroppo non lo sappiamo, ma sicuramente non la lasceremo mai sola a navigare in questo mare in tempesta, noi ci saremo sempre al suo fianco.
Il rientro dalle vacanze non è mai una cosa semplice. Buffa l'idea che
qualcuno desidera ardentemente di andare via da qui; al tempo c'è qualcuno che
vorrebbe andare via ma non saprebbe dove e da chi e chi invece di andare via
non è ha molta voglia o forse a pensarci bene di buffo qui... non c'è proprio
nulla.
L'ambivalenza di una casa famiglia è spaventosa certe volte.
Stasera il suo sguardo, di solito così attento e vigile, è fisso su di
me ma è volto verso il basso ed è così incredibilmente indifeso. Le lunghe
ciglia avvolgono, come in un abbraccio, gli occhioni scuri inondati di lacrime.
L'ho già visto quello sguardo... Era di un'altra bimba.
La paura che questa fase della sua vita duri per sempre è tanta,
troppa da reggere a questa età.
So che lei cerca oltre il mio sguardo la risposta o forse la data
esatta in cui tutto questo finirà, in cui tutti i suoi problemi svaniranno, la
gloriosa data entro il quale ogni cosa si rimetterà al suo posto. Scava con gli
occhi nella mia mente per cercare questa risoluzione magica...
Ma io questa data non posso e non so dargliela perché mi è ignota
esattamente come lo è per lei.
<<Perché i grandi sbagliano e io ci vado di mezzo... Che c'entro
io? Io non ho fatto niente.>>
Le lacrime cadono lente sul pigiamino rosa.
<<Quando finisce tutto??!>>
Le parole in questi casi svaniscono dalla mia bocca. Sembra quasi che
la mia voce si rintani da qualche parte nella gola per proteggersi da quelle
domande.
Osservo la libreria e i libri che pian piano la stanno riempiendo.
Conosco la sua passione per i libri e per le storie e mi appello alla
fantasia, perché forse solo quella può accorrere in nostro aiuto stasera.
<<Non sono mai gli eroi a cercare le avventure, è la vita che
gliele propone o forse il fatto o forse un incantesimo o forse la sfortuna,
pensaci. Tu sei come un'eroina dei tuoi libri. C'è una storia, dei personaggi e
tutto procede tranquillo finché non accade un qualcosa che cambia tutto.
Quando senti che tutto è buio, che tutto è incerto, immagina di essere
su una nave, immagina di essere una pirata. Ti ci hanno portato su questa nave,
tu non sapevi nemmeno che esistesse e perché e non ci volevi e non vuoi neppure
salirci. Ma ora ci sei dentro e per un tratto di tempo indefinito sarai parte
di questa ciurma, affronterai mari sereni e tremende burrasche, sirene
ammalianti e draghi dalle mille spire e la nave si incaglierà qualche volta su
scogli aguzzi, sembrerà che stia per affondare ma l'equipaggio farà di tutto
per riportare te e me in mari più sereni. Il tuo è un viaggio.
Si, un viaggio e tu sei un pirata proprio come me stanotte.>>
Non so come mai la voce è apparsa tutta d'un fiato.
<<La nostra nave prosegue il suo corso procedendo per le varie
tappe... Vedremo le stelle nei cieli più bui e impareremo a seguire una rotta o
a invertirla se necessario.
Un giorno tu arriverai al tuo porto e dovrai scendere, questa è la
sola certezza che ho: si arriva sempre a un porto. Scenderai e chissà magari un
domani tutto questo ti sembrerà sia stato solo un sogno. Arriverà quel momento.
Arriva sempre ed è giusto così>>
Le sue manine sono strette attorno all'orsetto marrone. Sembra stia
ascoltando anche lui palpitante la nostra avventura. I suoi occhi ora sono
spalancati.
Le nostre figure proiettano getti di ombre sul muro e sembra quasi si
scorgere il profilo di una nave ed il muoversi delle onde.
<<E tu resti sulla nave? O scendi?>>
L'immagine di un galeone dalle vele maestose che si muovono spostate
dal vento inonda la mia fantasia.
<<No, io resto sulla nave assieme al resto dell'equipaggio per
continuare il viaggio fra le tante isole che dovremo conoscere.>>
<<E io? Io che faccio?>>il suo sguardo è spaventato.
<<Non temere, sarai diventata una pirata con i fiocchi. Avrai
imparato che devi imparare ancora, avrai imparato che la vita è come il mare:
percossa dalle onde e dai venti che modificano e influenzano le sue giornate.
Affronterai le tue avventure perché sarai abbastanza forte ed al contempo
fragile per farcela perché avrai imparato che la vita è come il mare e il
nostro compito è quello di imparare a danzare con i venti.>>
La sua fortuna è quella di essere stata amata quando era molto piccola
ed è vero. L'infanzia felice protegge dalle paure come un talismano. È questa
la sua protezione, ma lei è ancora troppo piccola per capire. Dal momento
esatto in cui tutto è cambiato la sua storia è mutata, ma lei può farcela, deve
farcela perché il suo coraggio è potente.
<<Arriverà il momento...>>
La sua mano è chiusa attorno alla mia. Gli occhietti sono finalmente
chiusi e il respiro è lento.
La casa tace e respira lenta come le sue dolci ospiti.
So che nella sua mente sta navigando su mari profondissimi.
Siamo pirati... Mi dico.
Forse io, in realtà, sono solo una sguattera, un misero mozzo su
questa nave. Serro le vele, di tanto sfioro il timone, sto di vedetta, ma i
veri pirati sono loro...
Il giorno in cui la vedrò scendere con tutti i suoi libri e la sua
curiosità da questa maledetta nave, saprò che a terra vi sarà una persona
coraggiosissima.
Il tempo del viaggio...
Pirati...
Forse visto così questo tempo lungo e imprevedibile spaventa meno.
Stanotte siamo pirati...
Arriverà il momento dell'ormeggio...
Per adesso vento alle vele.
Il mare è sereno.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
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