Rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
CHE SAPORE HA LA VITA?
A volte
basta un film per far emergere mille emozioni, mille riflessioni, gesti inaspettati
e insegnamenti inattesi.
Certe volte la naturalezza degli eventi sorprende e forse ci cambia
dentro.
Quando la serata procede senza intoppi mi sembra quasi di essere a
casa; in una casa come tante.
Nel forno i muffin per la colazione diventano buffe cupolette che
profumano di cioccolato, la tovaglia è ancora sulla tavola perché la
ritardataria di turno sta mangiando il suo panino mentre racconta gli
avvenimenti della serata. Da lontano giunge il rumorino dello spazzolino che
strofina i dentini della più piccola mentre lei è nel suo bagnetto e balla e
canticchia a bocca chiusa; la vocina eccheggia sulle pareti del bagno e viaggia
allegra fino alla cucina.
Due figure affamate si muovono attorno al forno nell'attesa della
cottura che sperano essere la più veloce della storia.
<<Come fai a capire
quando sono pronti?>> Chiede una fra loro osservando i dolcetti con la
massima attenzione per capire se il momento sacro è finalmente giunto.
<< Quando non li vedi più nel forno perché li ho mangiati tutti
io!>> ridacchia la piccola mentre
con la mano le dà dei colpetti sulla fronte.
Siamo state talmente veloci a cenare che siamo in anticipo con la
tabella di marcia della preparazione degli zaini, dei vestiti per l'indomani e
della nanna.
<<Ci vediamo un film????? Ti preeeeeego>>
Lasciamo alla TV o forse alla sorte la scelta del film. La locandina
con il cane le convince: "Io & Marley", ecco cosa vedremo
stasera.
Per tutti gli amanti dei cani quel film, si sa, è devastante; io
(proprio perché so) non sono molto felice della scelta. La piccola si sistema
sulla sedia con il suo pigiamino fucsia ed i calzini a strisce arancioni, la
più grande nel suo pigiama rosa si appoggia alla sedia mentre mangia ben tre
pezzi del dolce che "dovrebbe" arrivare alla colazione di domani.
Loro guardano il film, io rassetto. A bassa voce con la grande si parla dei
programmi della settimana, dei vestiti, degli amici. Ogni cosa scivola lenta e
piacevole.
Marley intanto cresce, ne combina di tutti i colori; la cucina è
pulita ma profuma ancora e meravigliosamente di cacao.
Io, intanto, ho finito i miei servizi e mi siedo con le due piccole.
Inizia quella parte del film che per me è sempre stata terribile: il cagnolone è
stanco, più bianco di quanto non sia mai stato, e non ha più la forza di
alzarsi. Nella mia mente torno indietro a qualche mese fa, a quando nello
stesso modo il mio di cagnolone ci avvisava della sua stanchezza...
I miei occhi resistono ma ad un certo punto rilasciano come rubinetti
gocce su gocce di lacrime. La più grande stacca per un secondo gli occhi dallo
schermo, prende un tovagliolo e me lo porge, senza dire una parola. Poi si
riappoggia con il capo al mio braccio, stringendomi la mano.
Il film prosegue il suo racconto fino ai titoli di coda. Rattristate
io e la più grandicella ci alziamo. La piccola no, lei è seduta in silenzio con
la manina davanti agli occhi. La più grande la abbraccia e le dà un bacio sulla
guancia.
Stupidamente credevo non avesse compreso che il cagnolino non ce
l'aveva fatta. Lei invece in tutta la sua dolcezza racconta: <<Mi sento
triste perché il cane è morto, lo so che era grande ma mi dispiace
tanto.>> Crescendo lei ha sviluppato una grande passione per gli animali
e stasera ha dimostrato, in tutta la sua dolcezza, la sensibilità più pura che
possa appartenere a questo mondo. Mi sento una vera idiota per aver pensato che
non potesse capire la scena.
Siamo in camera e riempiamo la cartella con i giusti libri, prepariamo
la merenda, rimbocchiamo le coperte. Scegliamo con cura il risveglio per domani
perché dovete sapere che da noi il risveglio ha delle parole ben precise.
<<Buongiorno principessa, buongiorno arcobaleno, unicorno, amore,
fiorellino, stellina, poetessa, pittrice... Ecco domani mi svegli così, con
tutti questi buongiorno.>>
Le coperte sono tirate sulla sua testa ed i lunghi capelli inondano il
cuscino.
Avverto il rumore della lavastoviglie che si apre perché ha terminato
il programma del lavaggio.
Intanto c'è l'ultimo abbraccio, l'ultimo "Ti voglio bene",
l'ultimo bacio e l'ultima sistemata sulle coperte.
<<È triste se vuoi bene tanto a qualcosa e poi quella cosa non
c'è più, tu volevi bene al tuo cane. Anche io ti voglio bene>>. È una
nanetta, nel mio gergo comune si chiama "Pulce" la personcina che ha
pronunciato questa frase. Eppure la pulce ha dimostrato ancora una volta quanto
poco crediamo alla sensibilità dei bambini.
In questo periodo, come non mai, mi sono chiesta quale sia il sapore
della vita; quali siano il rumore, l'odore, il valore della vita.
Questa sera sono giunta ad una conclusione.
La vita ha il sapore di muffin al cacao, i colori del pigiama con le
pecorelle. Ha il rumore delle sedie che si spostano dalla tavola e della
lavastoviglie in funzione. La vita ha il sapore delle lacrime salate miste a
quelle della tisana alla cannella. La vita ha il calore di una mano che ti
porge il tovagliolo per asciugarti gli occhi dal ricordo di un cagnolino che
non c'è più. La vita è il "track track" del letto mentre la pulce si
rigira in cerca della sua posizione preferita per dormire.
La vita normale riempie una casa che spesso di normale ha quasi nulla.
Stasera credo che alle volte la "normalità" profumi di
avventura, come quando si è piccoli e si gioca a nascondersi su una casa
sull'albero. La normalità stasera mi riempie le narici, mi fa gioire senza un
perché, mi fa piangere e mi fa venire voglia di non essere da nessun'altra
parte se non qui con le mie compagne di viaggio.
Il turno di notte in Casa Famiglia si gode la gioia del suo tempo lungo...ed io con esso.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
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