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mercoledì 24 settembre 2025

L'educazione emotiva come pilastro del futuro

 La Rivoluzione Silenziosa: L'Educazione Emotiva come Pilastro del Futuro

Nell'era della tecnologia e dell'intelligenza artificiale, stiamo assistendo a una crescente enfasi sullo sviluppo delle competenze logico-matematiche e digitali. Ma c'è un'abilità che, più di ogni altra, determinerà il successo e il benessere delle future generazioni: la capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni. L'educazione emotiva, un tempo considerata un'aggiunta "morbida" al curriculum, sta emergendo come una necessità fondamentale.

L'educazione emotiva, o intelligenza emotiva, non significa semplicemente sapere come ci si sente. Si tratta di un insieme di competenze complesse che includono la consapevolezza di sé, l'autocontrollo, la motivazione, l'empatia e le abilità sociali. In altre parole, è la capacità di navigare nel mondo interiore delle emozioni e di relazionarsi in modo sano ed efficace con gli altri.

Ma perché è così importante?

1. Benessere Psicologico: I bambini che imparano a riconoscere e a esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo sono meno propensi a sviluppare problemi di ansia, depressione e stress. Imparano a non reprimere i loro sentimenti, ma a elaborarli in modo sano.

2. Relazioni Positive: L'empatia, una componente chiave dell'educazione emotiva, permette ai bambini di mettersi nei panni degli altri. Questo li rende più compassionevoli e capaci di costruire relazioni significative e durature, sia a scuola che nella vita.

3. Successo Accademico e Professionale: Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'intelligenza emotiva è strettamente correlata al successo accademico e professionale. Gli studenti che sanno gestire le proprie emozioni sono più resilienti di fronte alle sfide, più motivati e capaci di lavorare in squadra.

Come possiamo integrare l'educazione emotiva nella vita di tutti i giorni? Insegnanti e genitori possono fare molto. Non si tratta di aggiungere una materia al programma, ma di incorporare l'apprendimento emotivo in ogni interazione. Si possono usare libri per parlare di sentimenti, incoraggiare la condivisione delle esperienze e dare un nome alle emozioni, normalizzandole. Un semplice "Mi sembra che tu sia arrabbiato, vuoi parlarne?" può fare una differenza enorme.

La vera rivoluzione nell'educazione non sarà tecnologica, ma umana. Investire nell'educazione emotiva significa investire in un futuro in cui i nostri figli non saranno solo bravi a risolvere problemi, ma saranno anche capaci di costruire un mondo più empatico e compassionevole. È un viaggio che inizia da dentro, e che ha il potere di cambiare il mondo, un'emozione alla volta. 

Dott. Di Sabato Stefano

(Educatore presso il Centro Educativo Diurno Murialdo)

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mercoledì 17 settembre 2025

Il valore dell'errore

 Oltre i Voti: Il Valore dell'Errore nell'Apprendimento 

Viviamo in una società ossessionata dalla perfezione. Fin da piccoli, siamo abituati a misurare il nostro successo attraverso i voti scolastici, i punteggi dei test e i traguardi raggiunti. Ma in questa corsa verso la perfezione, spesso dimentichiamo una delle lezioni più importanti che la vita ci offre: il ‘valore dell'errore’.

L'errore non è un fallimento. Al contrario, è una parte fondamentale del processo di apprendimento. Ogni volta che sbagliamo, abbiamo l'opportunità di riflettere, di capire cosa non ha funzionato e di trovare un modo diverso per affrontare la situazione. Pensate a un bambino che impara a camminare: cade decine di volte, ma ogni caduta gli insegna qualcosa sull'equilibrio, sulla forza e sulla coordinazione. Non si arrende, ma si rialza, più determinato di prima.

Eppure, nel sistema educativo tradizionale, l'errore è spesso visto come qualcosa da evitare a tutti i costi. La paura di sbagliare può paralizzare i bambini, spingendoli a non osare, a non sperimentare e a non porsi domande per paura di dare la risposta sbagliata. Questo approccio limita la loro creatività e la loro capacità di pensare in modo critico.

Come possiamo, quindi, cambiare questa mentalità?

1. Ristrutturare la nostra visione dell'errore: Genitori e insegnanti devono mostrare che sbagliare è normale. Possiamo raccontare le nostre esperienze e gli errori che abbiamo commesso, sottolineando come ci abbiano aiutato a crescere. In questo modo, i bambini capiscono che non c'è nulla di cui vergognarsi.

2. Incoraggiare la riflessione, non la punizione: Quando un bambino sbaglia, invece di criticarlo, chiediamogli: "Cosa pensi sia successo? Come potresti fare la prossima volta?". Questo approccio trasforma l'errore in un'opportunità di analisi e crescita.

3. Valorizzare l'impegno, non solo il risultato: Concentriamoci sullo sforzo che i bambini mettono in un compito, non solo sul voto finale. Lodare la perseveranza, la curiosità e l'impegno li aiuta a sviluppare una mentalità di crescita, che li renderà più resilienti di fronte alle difficoltà.

Smettere di avere paura di sbagliare è il primo passo per sbloccare il nostro vero potenziale. L'errore non è la fine, ma un nuovo inizio. È la strada che ci porta alla conoscenza, alla saggezza e, in definitiva, a una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda. 

Dott. Di Sabato Stefano

(Educatore presso il Centro Educativo Diurno Murialdo)

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