Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
LE PAROLE CHE DOVREMMO DIRE AI NOSTRI RAGAZZI
Dovremmo dirgli che non importa se i desideri non si realizzano, ma l’importante è desiderare. Che il mondo ha bisogno del loro impegno per diventare un luogo bello in cui sostare. Che la povertà esiste e dobbiamo farcene carico. Che possono essere quello che vogliono. Ma non a tutti i costi.
Ci sono cose da dire ai nostri figli.
Come ad esempio che il
fallimento è una grande possibilità. Si ricade e ci si rialza. Da questo
s’impara. Non da altro.
Dovremmo dire ai figli
maschi che se piangono, non sono femminucce. Alle femmine che possono giocare
alla lotta o fare le boccacce senza essere dei maschiacci.
Dovremmo dire che la
noia è tempo buono per sé. Che esistono pensieri spaventosi, e di non
preoccuparsi.
Dovremmo dire che si può
morire, ma che esiste la magia.
Ai nostri figli dovremmo
dire che il giorno del matrimonio non è il più bello della vita. Che ci sono
giorni sì, e giorni no. E hanno tutti lo stesso valore.
Che bisogna saper stare,
e basta. E che il dolore si supera.
Ai nostri figli maschi
dovremmo dire che non sono Principi azzurri e non devono salvare nessuno. Alle
femmine che nessuno le salva, se non loro stesse. Altrimenti le donne
continueranno a morire e gli uomini a uccidere.
Ai nostri figli dovremmo
dire che c’è tempo fino a quando non finisce, e ce ne accorgiamo sempre troppo
tardi.
Dovremmo dire che non ci
sono né vinti né sconfitti, e la vita non è una lotta.
Dovremmo dire che la
cattiveria esiste ed è dentro ognuno di noi. Dobbiamo conoscerla per gestirla.
Dovremmo dire ai figli
che non sempre un padre e una madre sono un porto sicuro. Alcuni fari non
riescono a fare luce.
Che senza gli altri non
siamo niente. Proprio niente.
Che possono stare male.
La sofferenza ci spinge in avanti. E prima o poi passa.
Dovremmo dire ai nostri
figli che possono non avere successo e vivere felici lo stesso. Anzi, forse, lo
saranno di più.
Che non importa se i
desideri non si realizzano, ma l’importante è desiderare. Fino alla fine.
Bisogna dir loro che se
nella vita non si sposeranno o non faranno figli, possono essere felici lo
stesso.
Che il mondo ha bisogno
del loro impegno per diventare un luogo bello in cui sostare.
Che la povertà esiste e
dobbiamo farcene carico.
Che possono essere
quello che vogliono. Ma non a tutti i costi.
Che esiste il perdono. E
si può cedere ogni tanto, per procedere insieme.
Ai figli dovremmo dire
che possono andare lontano. Molto lontano. Dove non li vediamo più.
E che noi saremo qui.
Quando vogliono tornare.
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vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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