Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
OGGI E’ IL 2 GIUGNO, MA IN CASA C’E’
POCA VOGLIA DI FESTEGGIARE
E' il 2 Giugno di un anno difficile e pesante , un 2
Giugno che però non sa di Repubblica, di Gioia, di cambiamento. Qui è un 2 Giugno che sa di attesa, di
desideri posti in stand-by...di voglia che le cose fossero andate diversamente.
Sarà che è il 2 Giugno
e le cose da festeggiare dovrebbero essere tante...eppure l'animo oggi è
appesantito altamente, è labile. Si muove come il vento del giardino in cui
siamo. E' il 2 Giugno di un anno difficile e pesante; eppure siamo ancora qui.
A tavola oggi sono
venuti fuori tanti di quei discorsi...un discorso lasciava il posto a quello
successivo senza una pausa nell'intermezzo.
Siamo passati dal
parlare del:
"Portami rispetto,
altrimenti sono botte"
"tu sai che
significa avere paura delle botte in casa?"
"Perché oggi si
festeggia?"
"Tu sei un
educatrice e sei grande, che ne sai quello che provo?"
"Quindi io che
penso agli ideali belli sono di sinistra come Pertini?"
"Siediti e
parlami, ci facciamo un caffè io e te?"
Abbiamo litigato tanto
oggi, abbiamo parlato ad una voce che a tratti era tremolante di rabbia, a
tratti era triste, a tratti era dolce.
<<Possiamo
mettere la musica in giardino?>>
Non c'è che un'unica
risposta a questa domanda...si.
Danzano felici per
qualche secondo, la canzone in sottofondo fomenta la voglia di non pensare a
niente, di godersi l'aria morbida del giardino, l'ombra degli alberi che danza
sul pavimento. Io li osservo, non c'è posto per me lì con loro. Le mani che
ondeggiano con la musica sembrano rituali per mandare via la tristezza.
Questo lavoro spesso è
difficile. Osservo i campetti di calcio deserti occupati solo dai pensieri
riversati ,durante le partite, sull'erba da chi ha giocato qualche giorno
prima. Chissà che qualche pensiero di qualche ragazzo si trasformi in fiore...
Questo lavoro è
difficile perché ti fa pensare. Dei ragazzi stanno cercando di capire qual è il
modo giusto per avere il rispetto, fra le parolacce, gesti osceni, occhi che
vibrano per la rabbia.
Le canzoni di Liberato
in sottofondo parlano di amori, tradimenti e passioni giovanili.
Riusciamo a pranzare, a
tratto anche a divertirci.
Ma l'aria è pesante. A
vedere gli alberi sembra così leggera eppure la sento nel cuore la sua
complessa pesantezza.
Questi ragazzi hanno
una cosa in comune: la voglia di riuscire a percepire il calore del sole e fare
in modo che i pensieri pesanti svaniscano al socchiudere degli occhi. Oggi
anche io vorrei questo per loro e ...per me.
Vorrei chiudere gli
occhi e percepire un po' di pace nell'anima e vorrei riuscire a trasmetterla a
loro.
Oggi non ci riuscirò.
C'è la musica ad
attutire il dolore di alcuni.
Ah benedetta musica.
Un 2 Giugno che non sa
di Repubblica, di Gioia, di cambiamento.
Qui è un 2 Giugno che
sa di attesa, di desideri posti in stand-by...di voglia che le cose fossero
andate diversamente.
Guardo i campetti e
vorrei correrci sopra, lasciar correre loro fino a scaricare la
tensione...vorrei correre e sudare e vederli sdraiati fra la malva. Vorrei che
il vento li accarezzasse il volto e curasse tutti i mali.
Questi campetti li ho
guardati spesso eppure oggi sembrano così diversi. Sarà che gli occhi che li
osservano stanno cambiando giorno dopo giorno.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista, Educatrice presso Casa
Famiglia Murialdo)
Paidòs
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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