Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
RICORDI
DELL’ESTATE
Abbiamo
deciso di passare le vacanze con i nostri ragazzi in costante movimento, per
fargli riscoprire il vero senso di comunità, intesa come unione, come condivisione,
come il divertimento di trascorrere del tempo insieme a tavola, in una
passeggiata, al mare, al lago o fra i vicoli di un borgo incantato.
Accogliere è sinonimo di bellezza. Viaggiare è sinonimo di scoperta.
Giocare è sinonimo di vita.
Gite itineranti sono sinonimo di ricerca.
Rifletto bene su queste frasi. Poi penso alla nostra giornata in
vacanza...
Gelati enormi, il nostro presidente che gioca a nascondino con i
ragazzi, bambini in piazza a fare la conta ridendo per trovare chi si nasconde
fra le scale e le colonne. Passeggiate fra i vicoli di una Viterbo illuminata
dalle lucine dei locali e dei monumenti. Bimbe che crollano dopo un viaggio e
una giornata intensa, ragazzi e ragazze sudati che giocano nel cortile a palla
avvelenata con i vestitini sporchi di terra ma ridendo a crepapelle. Stamattina
zainetti, bottiglie d'acqua, piadine e frutta pronti per il lago. Abbiamo
tantissimo da fare. Come primo giorno ieri abbiamo riso, riso come matti, certe
volte anche gli educatori ritornano bambini.
Noi questa settimana saremo in costante movimento. Vogliamo che i
ragazzi giochino, si sporchino, stiano assieme. Riscoprano la comunità intesa
in senso pedagogico come unione, come condivisione, come il divertimento di
trascorrere del tempo insieme a tavola, in una passeggiata, al mare, al lago o
fra i vicoli di un borgo incantato.
Siamo stati accolti fra tavole imbandite e gentilezza...e siamo grati.
Parte seconda
Fra i colli toscani giacciono piccole e preziose meraviglie. La nostra
giornata oggi è stata trascorsa fra le acque delle terme. C'è chi rideva a
crepapelle sotto la cascata, ci camminava, fra smorfie buffe, fra i sassi per
raggiungere i vasconi naturali in alto in alto, chi immergeva la testa in acqua
per vedere i sassolini rotondi sul fondo. Tre educatori straniti dalla capacità
dei nostri ragazzi di adattarsi ad una vacanza differente, una vacanza in cui
si viaggia di continuo, ci si sposta fra le meraviglie del centro Italia. Una
fra i nostri ragazzi rideva come un pazzo perché riusciva a far rimbalzare il
sassolino piatto sulla scia del torrente. Due, tre, quattro rimbalzi...
<<Avete visto cosa ho fatto???>>
Certe volte si ferma il tempo.
Tre educatori straniti oggi morivano dalle risate assieme ai propri
ragazzi per il fango termale spalmato sulle facce come fosse un decoro del viso
delle tribù africane, per gli scivoloni a pelo d'acqua.
Oggi va così, selvaggi e con la voglia di vedere.
Continua la nostra avventura.
Parte terza
Vi sono luoghi il cui incanto è immensamente potente.
Fiabe sui muri, paesaggi fatati, colli assolati; vicoli che profumano
delle storie delle pagine dei nostri libri per la notte.
La bellezza è la nostra meta...direi che per questo viaggio è stata
raggiunta da grandi e piccini.
C'era una volta...o forse c'è ancora qualcuno che al mondo si innamora
delle cose belle.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
Onlus
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Ogni mercoledì si
rinnoverà l’appuntamento con
‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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