Paidos Onlus

Paidos Onlus
Paidos Onlus dalla parte dei bambini,SEMPRE

mercoledì 4 marzo 2015

Bambini troppo lodati

Bambini troppo lodati
La domanda che dovremmo porci non è se lodare i nostri figli oppure no, ma come lodarli.

Mi capita spesso di sentire genitori o insegnanti lodare i propri ragazzi con molta enfasi .
Da spettatore, ci sono situazioni in cui approvo quel riconoscimento verbale, altre volte è come se sentissi qualcosa che non mi convince. A pelle.

Cambiano i tempi, cambia la famiglia, il sistema di istruzione e anche i modelli culturali. Se alcuni decenni fa il rigore e la critica erano considerate buone prassi educative, oggi capita di cadere nell’eccesso opposto.
Le prime ricerche a provare che la lode è un modo di migliorare la motivazione e l’autostima risalgono agli anni 60 ed erano in controtendenza con la scarsa considerazione che allora si aveva per l’approvazione. Da allora si è variamente dimostrato come il rendimento scolastico, professionale e il successo nella vita sono correlati ad esperienze di gratificazione e fiducia in se stessi.
In alcune culture, tuttavia, la lode è molto rara eppure la motivazione è alta, e negli ultimi anni anche in occidente è stato dimostrato che bambini “troppo” amati, lodati, attenzionati, hanno prestazioni inferiori rispetto a chi viene spronato a fare meglio.

Cosa fa la differenza?

Non tutte le lodi sono uguali.
Bambini molto lodati potrebbero rapidamente perdere l’interesse o temere un futuro fallimento che non farebbe loro ricevere la lode nuovamente.

La sincerità della lode
La sincerità della lode è molto importante: spesso il bambino mostra cosa ha fatto o cosa sa fare perché cerca un contatto con l’adulto. I bambini fiutano a distanza quando non pensiamo quello che stiamo dicendo. Per questa ragione, lodarlo può diventare un’abitudine: un modo automatico di rispondere anche quando non stiamo partecipando all’attività con la nostra attenzione.

Una lode “esagerata” per un compito semplice
Una “lode esagerata” per un compito semplice che il bambino ci mostra potrebbe fargli credere che non abbiamo grande fiducia nelle sue capacità.

Lode al “processo” non alla persona
Infine, la lode dovrebbe riguardare il processo e non la persona: ciò significa che va bene sottolineare l’impegno, lo sforzo, la cura, e non l’intelligenza, la bravura o le attitudini del bambino.

La lode è utile se espressa nel modo corretto

In base a queste riflessioni, diamo per scontato che la scelta non è tra la lode e la critica (quest’ultima ha un senso solo se costruttiva). La lode, dunque, ha una sua utilità solo se viene espressa nel modo corretto, ovvero:
  • Deve descrivere il comportamento e non giudicarlo (“hai scelto dei colori molto belli!”
  • Non deve escludere la possibilità di sbagliare e riprovare (“ho visto quanto impegno ci hai messo!”)
  • Non deve essere enfatica in attività troppo semplici.
I bambini possono diventare dipendenti dalla lode quando cercano l’attenzione di un adulto, e peggio ancora, possono diventare molto competitivi quando il premio alla loro attività è la lode stessa e non la soddisfazione personale o l’apprendimento.

Fonte: www.blogmamma.it

Paidòs Onlus
dalla parte dei bambini, SEMPRE

Nessun commento:

Posta un commento