Paidos Onlus

Paidos Onlus
Paidos Onlus dalla parte dei bambini,SEMPRE

mercoledì 22 febbraio 2023

Seminare, la mossa base dell'educare

 SEMINARE, LA MOSSA BASE DELL’ARTE DELL’EDUCARE

L'educatore semina. Il genitore è un bravo seminatore. Semina perché il seme è molto più di una speranza: è una garanzia. Lo diceva bene il poeta libanese Kahil Gibran: "La tempesta è capace di disperdere i fiori, ma non è in grado di sradicare i semi". Però ricordate, come diceva San Bonaventura: "Il merito non sta nel raccogliere molto, ma nel seminare bene".

Educare è un arte che richiede pazienza: oggi si getta un seme...domani si raccoglierà.

Hanno trovato in Egitto chicchi di grano risalenti ai tempi dei faraoni; qualcuno li ha seminati: dopo pochi mesi ondeggiavano spighe ripiene di ottimo frumento!

Potenza del seme!

Per questo l'educatore crede nel seme.

Poco, tanto..., non importa: lui semina.

Semina fin dai primi giorni della vita del figlio.

Semina l'amore perché senza amore non si vive.

Semina il coraggio perché la vita è sempre in salita.

Semina la speranza perché la speranza è la spinta per continuare.

Semina l'ottimismo perché l'ottimismo è il motorino d'avviamento di tutto.

Semina un buon ricordo perché un buon ricordo può diventare la maniglia a cui aggrapparsi nei momenti di sbandamento.

Semina Dio perché Dio è il basamento di ogni cosa.

L'educatore semina!

Semina perché il seme è molto più di una speranza: è una garanzia. Lo diceva bene il poeta libanese Kahil Gibran (1883-1931): "La tempesta è capace di disperdere i fiori, ma non è in grado di sradicare i semi".

Al poeta libanese fa eco il grande scrittore russo Feodor Dostoevskij (1821-81): "Occorre solo un piccolo seme, un minuscolo seme che gettiamo nell'animo di un uomo semplice ed esso non morirà, ma vivrà nella sua anima per tutta la vita, resterà nascosto in lui tra le tenebre, tra il lezzo dei suoi peccati, come un punto luminoso, come un sublime ammonimento".

D'accordo al cento per cento!

Insomma il bravo genitore è un buon seminatore! Seminare è il suo primo dovere.

San Bonaventura (1217-1274) diceva: "Il merito non sta nel raccogliere molto, ma nel seminare bene" (Grazie per l'incoraggiamento!).

Seminare è la sua prima responsabilità.

Il proverbio recita: "Chi semina chiodi, non vada in giro scalzo!".

I cinesi hanno questa bella immagine: il bambino è come un foglio bianco, tutti quelli che gli passano vicino gli lasciano un segno, gli gettano un seme.

PREZIOSA È LA SERA

Il momento più propizio per seminare è la sera!

Di sera è più facile avere pensieri miti, pensieri di pace. La sera è benigna, è tenera, è discreta.

Per questo è l'occasione magica dell'incontro e dell'intimità.

Di sera sentono anche i sordi, perché di sera si parla con il cuore.

Non sprechiamo la sera!

Lo scrittore tedesco Johann P. Richter (1763-1825) era convinto che "le parole che un padre dice ai figli, di sera, nell'intimità della casa, nessun estraneo le sente al momento, ma alla fine la loro eco raggiungerà i posteri".

BOUTIQUE PEDAGOGICA

• "I bambini d'oggi sembra sappiano tante cose, e le sanno, ma sotto il bambino tecnologico c'è quello eterno che non può vivere senza l'affetto e l'amore di qualcuno" (Mario Lodi, maestro scrittore).

• "Il bambino non è un animaletto da addomesticare. Insegnargli a fare riverenze, smorfie, salutini, è ridicolo ed inutile. Non manchiamogli di rispetto. Anche se piccolissimo ha la sua dignità" (Marcello Bernardi, pediatra).

• "Nei grandi allevamenti dell'Ovest americano non è permesso, nelle fattorie, adoperare nessuna espressione volgare. Se una 'pedagogia animale' ha simili esigenze nelle regioni selvagge del Far West, può la 'pedagogia umana' rimanere indietro?" (F.W. Foerster, pedagogista).

• "Alla larga dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dalla grandezza che non si inchina davanti ai bambini!" (Kahil Gibran, poeta libanese).

Autore: Pino Pellegrino

 

Paidòs Onlus

dalla parte dei bambini, SEMPRE

www.paidos.it

 

Con l’Adozione a Distanza

accompagni un bambino nella sua crescita

donandogli un’infanzia felice

dona tramite bonifico su IBAN:

IT 51W 05385 78440 00000 0000 455

o tramite Carta o Pay Pal cliccando su

https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=DDR9Q4X5U5WAY

martedì 14 febbraio 2023

Fumarsi le canne non è normale

FUMARSI LE CANNE NON E’ NORMALE

Stefano Rossi, psicopedagogista, ci spiega come funziona il cervello di un adolescente e perché le droghe ‘leggere’ sono così pericolose.

Cari Fedez e J-Ax, chi vi parla è uno psicopedagogista che per tanti anni ha lavorato in strada nel campo della prevenzione e del recupero delle tossicodipendenze.

Molti ne ho salvati, molti ne ho persi.

Invece di giocare a fare i rivoluzionari andate in un Sert o in una comunità.

Parlate con gli educatori sottopagati che non hanno la possibilità di gridare dal palco di Sanremo ma, soprattutto, leggete i dati della ricerca scientifica.

Vi riporto un passaggio di Roberto Cavallaro, responsabile dell’Unità per i disturbi psicotici dell’ospedale San Raffaele di Milano: «La marijuana una droga leggera? Può anche raddoppiare il rischio di schizofrenia. La verità è che non esistono droghe leggere o pesanti, è un concetto da superare: sono tutte droghe con effetti deleteri, il rischio e la gravità con cui si manifestano in una condizione patologica sono individuali».

Negli adolescenti c'è un elemento in più da considerare.

Il cervello adolescente ha alcune peculiarità specifiche che non ritroviamo nel cervello adulto.

Durante l'adolescenza si intensifica l'attività dei circuiti dopaminergici.

La dopamina è il neurotrasmettitore coinvolto nella ricerca del piacere.

Durante l'adolescenza il "livello base" di dopamina è inferiore all'adulto ma, e questo è il punto critico, le esperienze gratificanti (tra cui l'uso di droghe) creano una "tempesta di dopamina" che "inonda" il cervello in modo diverso da quanto accade negli adulti.

Questa tempesta di dopamina espone gli adolescenti a due grossi rischi.

Il primo è l'impulsività, non riuscire a frenare il desidero di provare.

Il secondo è la maggiore predisposizione dei giovani alle dipendenze, perché le droghe sono strettamente correlate all'attivazione della tempesta dopaminergica.

Il cervello dei vostri figli è come un bellissimo veliero composto da due aspetti:

  • il Piccolo Timoniere del "Cervello che pensa";
  • le Grandi Vele del "Cervello emotivo".

Il compito di noi adulti (genitori, insegnanti, e sì, anche di voi influencer che avete una presa fortissima sui giovani) deve andare nella direzione opposta della minimizzazione dei comportamenti a rischio.

Noi adulti dobbiamo stare dalla parte del Piccolo Timoniere (la corteccia pensante dei ragazzi), una corteccia che matura completamente dopo i 20 anni.

Il nostro compito, invece di banalizzare temi complessi come la legalizzazione delle droghe, è stimolare la corteccia adolescente per imparare a  distinguere tra Bene e Male, acquisendo man mano la capacità di regolare emozioni e impulsi distruttivi.

Le droghe che voi chiamate "leggere" interferiscono sulle capacità cognitive della corteccia.

Non è le tesi di un solo psicopedagogista, leggete la letteratura scientifica.

Ma sopratutto, se proprio volete giocare a fare i rivoluzionali, non fatelo sulla pelle dei ragazzi.

P.S.  Purtroppo per dire sciocchezze basta una rima ma, per smontarle compiutamente, occorre fare una cosa che non va più di moda: leggere.

Autore: Stefano Rossi

Fonte: Didattica Cooperativa

Paidòs Onlus

dalla parte dei bambini, SEMPRE

www.paidos.it


Con l’Adozione a Distanza

accompagni un bambino nella sua crescita

donandogli un’infanzia felice

dona tramite bonifico su IBAN:

IT 51W 05385 78440 00000 0000 455

o tramite Carta o Pay Pal cliccando su

https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=DDR9Q4X5U5WAY

giovedì 9 febbraio 2023

Il bambino imperatore

 IL BAMBINO IMPERATORE

La violenza è sempre un comportamento inaccettabile e distruttivo. E’ un dito infuocato puntato verso l'Altro. Blanco durante la sua esibizione a Sanremo si è comportato come il ‘bambino imperatore’ e Amadeus come il genitore ‘zucchero filato’. Avrà capito Blanco che le regole sono un dono d’amore?


Quello che è accaduto ieri a Sanremo ci aiuta a comprendere un aspetto fondamentale nell'educazione emotiva di figli e studenti.

Blanco (il cantante) ha un problema tecnico durante l'esibizione.

Invece di fermarsi, chiedendo di sistemare l'auricolare, inizia a prendere a calci tutti i fiori presenti sul palco.

Il BAMBINO IMPERATORE è incapace di regolare le proprie emozioni.

In preda all'ira perde il controllo di se stesso.

Amadeus interviene come il tipico GENITORE ZUCCHERO FILATO.

Invece di redarguire il giovane inizialmente minimizza l'accaduto e, di fronte ad un pubblico inferocito, prova a giustifica l'ingiustificabile.

Il genitore zucchero filato non comprende che le regole sono un dono d'amore.

Il bambino imperatore, a cui tutto viene concesso, è in realtà un bambino angosciato incapace di controllare se stesso.

Quando Amadeus chiede al ragazzo, sempre con fare amicale, ragioni del comportamento, il cantante minimizza l'accaduto: "L'audio non funzionava, volevo divertirmi lo stesso e ho pensato di distruggere tutto"

Il pubblico fischia ma il genitore zucchero filato continua a fare l'avvocato del giovane imperatore.

"Potete fischiare, ma Blanco tornerà sul palco a cantare."

C'è un elemento ulteriore su cui riflettere.

Le regole sono un dono d'amore anche per una seconda ragione.

Blanco non si mostra dispiaciuto per il suo comportamento.

Ridacchia e sbeffeggia lo stesso Amadeus che ha tentato di giustificarlo.

Il bambino senza regole diventerà un uomo senza empatia.

Un imperatore che pensa che tutto gli sia dovuto.

Un imperatore che finirà senza regno e che, alla fine, non potrà più tornare sul palco.


Autore: Stefano Rossi

Fonte: Didattica Cooperativa 

 

Paidòs Onlus

dalla parte dei bambini, SEMPRE

www.paidos.it

 

Con l’Adozione a Distanza

accompagni un bambino nella sua crescita

donandogli un’infanzia felice

dona tramite bonifico su IBAN:

IT 51W 05385 78440 00000 0000 455

o tramite Carta o Pay Pal cliccando su

mercoledì 1 febbraio 2023

La potenza dei racconti della sera

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati 

LA POTENZA DEI RACCONTI DELLA SERA

Ogni sera un racconto, ogni sera un nuovo libro, perché la narrazione educa al pensiero, il pensiero alla scoperta e la scoperta educa alla libertà.

<<La lettura prima della sera può avere sfumature assai interessanti.>>

Ricordo che studiai <<Lilith>> all'università e me ne innamorai.

Fra le varie ribelli a cui fui educata vi era questa "strega"; così la definirono. La ribelle alla umana potestà di Adamo, ripudiata a causa della sua innata propensione alla libertà e tramutata in parole e racconti in mostro, un po' come accadde per Medusa.

Se le donne avessero saputo, che una fra loro anzi la prima fra loro aveva avuto l'ardire di discostarsi dall'obbedienza per dedicarsi al pensiero, avrebbero potuto ribellarsi anch'esse e forse la storia religiosa e civile e culturale sarebbe stata diversa alquanto; "pericolosamente" troppo diversa. Rammento ancora bene queste parole.

Una donna ribelle non si può reprimere per volontà "divina" perché è perennemente incline al dubbio ed alla messa in discussione. La curiosità femminile fu condannata nei secoli perché necessitava di essere repressa, l'intelligenza fu definita demoniaca, la loro bellezza fu esaltata per il puro godimento maschile. E pensai che di queste donne spesso nei miei libri di scuola non v'era nulla...

Era notte e due bimbe ascoltavano in silenzio il racconto della Strega per eccellenza. Due bimbe posavano il seme della ribellione nella propria mente, e se lo fanno le bambine di una casa famiglia la qualcosa è davvero potente, perché proprio loro conoscono bene cosa sia la tirannia e la prepotenza adulta spesso anche misogina.

<< I racconti della sera sono potenti.>>

Due bimbe osservavano la pila di albi illustrati che esplode nella loro camera: <<Anche noi abbiamo una biblioteca, se ci pensi>>.

Una biblioteca di bellezza e di curiosità che non bisogna mai condannare ma coltivare.

Ogni sera un racconto?

Si, la narrazione educa al pensiero.

Il pensiero alla scoperta.

E la scoperta educa alla libertà.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

Paidòs Onlus

dalla parte dei bambini, SEMPRE

www.paidos.it

 

Con l’Adozione a Distanza

accompagni un bambino nella sua crescita

donandogli un’infanzia felice

dona tramite bonifico su IBAN:

IT 51W 05385 78440 00000 0000 455

o tramite Carta o Pay Pal cliccando su

https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=DDR9Q4X5U5WAY

 

Mercoledì prossimo  si rinnoverà l’appuntamento con

‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.