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mercoledì 13 dicembre 2017

Lavoriamo sul nostro quoziente emotivo

LAVORIAMO SUL NOSTRO QUOZIENTE EMOTIVO

Lo psicologo Daniel Goleman ha rivoluzionato il modo in cui intendiamo le emozioni, parlando per la prima volta di intelligenza emotiva e proponendo, accanto al famigerato QI (il quoziente intellettivo), un QE (Quoziente Emotivo), che misura il modo in cui regoliamo le nostre emozioni e le condividiamo con gli altri.

Perché ha proposto questo parametro? Nel corso dei suoi studi, si è accorto che il QI era predittivo dell’intelligenza di un individuo, ma non della sua felicità. Al contrario, persone di grande intelligenza avevano poi una vita emotiva problematica ed insoddisfacente. Da questa valutazione (simile, peraltro, a quella che ha spinto Gardner a parlare di intelligenze multiple), è nato un filone di ricerca e di studi, con l’obiettivo di studiare le emozioni, il modo in cui le elaboriamo e il modo in cui le utilizziamo nell’interagire col mondo.

Aspirare a un alto quoziente di intelligenza emotiva significa voler essere “socialmente equilibrati, espansivi, allegri, non soggetti a paure e con una spiccata capacità di dedicarsi alle altre persone". 

I fattori principali dell’intelligenza emotiva sono: autoconsapevolezza, controllo, motivazione, empatia, competenza sociale.
Ma perché scegliere di provare l’empatia? Comprendere i sentimenti degli altri, significa in primo luogo arricchire se stessi. Ci abitua ad entrare in un mondo complesso e a gestirne al meglio le variabili e gli imprevisti.

Due ragazzi della scuola superiore avevano litigato con un amico, cominciando poi a tormentarlo e a minacciarlo; un giorno, questi giunse a scuola con una pistola calibro 38 e freddò i due, nell’atrio della scuola.
Daniel Goleman, Intelligenza Emotiva

Com'è possibile che azioni di questo tipo, accanto a fenomeni di minore intensità ma ugualmente preoccupanti (basta pensare agli episodi di bullismo o ai suicidi in adolescenza) non si riescano a prevedere e prevenire? Questo, secondo Goleman, dipende dal fatto che siamo così presi dall'insegnare a leggere e scrivere da non preoccuparci della gestione delle emozioni dei bambini; in altre parole, ci preoccupa più la lezione di matematica che sapere se saranno ancora vivi la prossima settimana.

Tre spunti per lavorare sul Quoziente Emotivo:
  • impariamo ad ascoltare
  • impariamo ad esprimere i nostri sentimenti
  • impariamo a riconoscere le nostre emozioni e a controllarle.

Voi come trasformereste questi tre fondamentali in esercizi da portare nella vita di tutti i giorni?

Autore:Matteo Princivalle
Fonte: portalebambini.it

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mercoledì 6 dicembre 2017

Bambini felici con le 15 regole Montessori

BAMBINI FELICI CON LE 15 REGOLE MONTESSORI


Il Metodo Montessori è un modello educativo rivoluzionario che ha rimodellato il campo dell’istruzione, ponendo al centro del processo educativo la libertà del bambino.

La Montessori credeva fortemente che il bambino dovesse essere lasciato libero di esplorare, toccare, capire il mondo che lo circonda. A tal proposito, il consiglio che rivolge agli insegnanti è quello di guidare il bambino, senza però lasciargli sentire troppo la loro presenza, in modo da essere sempre essere pronti a fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai costituire un ostacolo tra il bambino e la sua esperienza.

L’innata curiosità che, insita nell’animo umano sin dagli albori, spinge il fanciullo ad approcciarsi senza timori all’ambiente è il vero motore dell’apprendimento, e va alimentata e supportata, senza che ci siano delle “interferenze” nocive da parte dell’adulto.

Per un corretto e completo sviluppo psico-fisico, il bambino ha bisogno di essere immerso in un ambiente ricco, vario e stimolante. I genitori giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo ed emotivo dei figli, attraverso azioni educative atte a garantire un sano ed equilibrato processo di crescita.

Maria Montessori asseriva che il primo compito dell’educazione è agitare la vita, ma lasciandola libera perché si sviluppi. L’impegno di questa grande educatrice italiana è stato tale da lasciare un’impronta indelebile nel mondo dell’educazione, attraverso preziosi contenuti, pratiche e consigli, di cui educatori e genitori fanno ancora tesoro.

Bambini Felici

Dallo scrigno prezioso lasciatoci in eredità, abbiamo estrapolato 15 principi che possono essere considerati validi anche oggi, a distanza di quasi un secolo:

1. Educate con l’esempio: mamma e papà devono essere il migliore esempio per i figli. I bambini sono come spugne, apprendono da tutto ciò che li circonda: non solo dalle parole, ma soprattutto dai fatti.

2. Non criticateli sempre e soprattutto in pubblico: diventeranno degli adulti frustrati e saranno portati a giudicare il prossimo.

3. Elogiateli in maniera sincera per i comportamenti positivi che mettono in atto. Gli elogi li aiuteranno ad imparare a dare valore alle cose.


4. Non siate ostili e arrabbiati in loro presenza o nei loro confronti. Tenderanno a litigare più frequentemente se avranno a che fare con dei genitori perennemente arrabbiati.

5. Non ridicolizzateli mai o avranno una bassa autostima che sfocerà in una forte timidezza che difficilmente riusciranno a debellare nel corso del tempo.

6. Abbiate fiducia nelle loro capacità e nei loro sogni, aiutateli ad accrescere la loro autostima in modo da potersi relazionare agli altri dando loro fiducia a loro volta.

7. Mai sottovalutarli e dire loro che non potranno mai riuscire ad ottenere un obiettivo che si prefiggono o rischieranno di sviluppare sentimenti di frustrazione e tristezza, oltreché sensi di colpa.

8. Ascoltateli e rendeteli partecipi: si sentiranno importanti e svilupperanno fiducia in sé stessi poiché capiranno che tenete in alta considerazione le loro idee e opinioni.

9. Date loro tutte le cure e l’amore di cui siete capaci. Sentendosi amati impareranno a trovare l’amore nel mondo.

10. Non parlate mai male dei vostri bambini, né in loro presenza, né tantomeno quando sono assenti.

11. Curate la crescita emotiva dei vostri figli: un genitore ha il dovere di prestare grande attenzione alle competenze sociali ed emozionali proprie e dei propri figli, coltivando con impegno queste abilità del cuore.

12. Non ignorateli mai, ma rispondete sempre quando vi parlano o cercano di comunicarvi qualcosa.

13. Tutti sbagliamo, anche i bambini, devono poterlo fare per imparare a vivere: davanti ai loro errori, rispettateli comunque. Gli sbagli saranno corretti nel tempo.

14. “Aiutiamoli a fare da soli”: aiutateli quando è necessario, ma abbiate anche la pazienza di lasciarli liberi di commettere errori in modo che trovino la strada migliore da sé.

15. Rivolgetevi ai vostri figli con gentilezza, con positività e affetto: è sicuramente il primo passo per garantire loro un sano equilibrio affettivo. Cercate sempre di offrire loro il meglio di voi. Ve ne saranno sempre grati!

Fonte:www.youreduaction.it

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