LAVORIAMO SUL NOSTRO QUOZIENTE
EMOTIVO
Lo psicologo Daniel Goleman ha
rivoluzionato il modo in cui intendiamo le emozioni, parlando per la prima
volta di intelligenza emotiva e proponendo, accanto al famigerato QI (il
quoziente intellettivo), un QE (Quoziente Emotivo), che misura il modo in cui
regoliamo le nostre emozioni e le condividiamo con gli altri.
Perché ha proposto questo parametro?
Nel corso dei suoi studi, si è accorto che il QI era predittivo
dell’intelligenza di un individuo, ma non della sua felicità. Al contrario,
persone di grande intelligenza avevano poi una vita emotiva problematica ed
insoddisfacente. Da questa valutazione (simile, peraltro, a quella che ha
spinto Gardner a parlare di intelligenze multiple), è nato un filone di ricerca
e di studi, con l’obiettivo di studiare le emozioni, il modo in cui le
elaboriamo e il modo in cui le utilizziamo nell’interagire col mondo.
Aspirare a un alto quoziente di
intelligenza emotiva significa voler essere “socialmente equilibrati,
espansivi, allegri, non soggetti a paure e con una spiccata capacità di
dedicarsi alle altre persone".
I fattori principali dell’intelligenza emotiva
sono: autoconsapevolezza, controllo, motivazione, empatia, competenza sociale.
Ma perché scegliere di provare
l’empatia? Comprendere i sentimenti degli altri, significa in primo luogo
arricchire se stessi. Ci abitua ad entrare in un mondo complesso e a gestirne
al meglio le variabili e gli imprevisti.
Due ragazzi della scuola superiore avevano litigato
con un amico, cominciando poi a tormentarlo e a minacciarlo; un giorno, questi
giunse a scuola con una pistola calibro 38 e freddò i due, nell’atrio della
scuola.
Daniel Goleman, Intelligenza Emotiva
Com'è possibile che azioni di questo
tipo, accanto a fenomeni di minore intensità ma ugualmente preoccupanti (basta
pensare agli episodi di bullismo o ai suicidi in adolescenza) non si riescano a
prevedere e prevenire? Questo, secondo Goleman, dipende dal fatto che siamo
così presi dall'insegnare a leggere e scrivere da non preoccuparci della
gestione delle emozioni dei bambini; in altre parole, ci preoccupa più la
lezione di matematica che sapere se saranno ancora vivi la prossima settimana.
Tre spunti per lavorare sul Quoziente
Emotivo:
- impariamo ad ascoltare
- impariamo ad esprimere i nostri sentimenti
- impariamo a riconoscere le nostre emozioni e a controllarle.
Voi come trasformereste questi tre
fondamentali in esercizi da portare nella vita di tutti i giorni?
Autore:Matteo Princivalle
Fonte: portalebambini.it
Paidos Onlus
dalla parte
dei bambini, SEMPRE
Sostieni anche tu ‘BAMBINI al Centro’
Progetto di
Ristrutturazione del
Centro
Educativo Diurno dell’Opera San Giuseppe
per assicurare un’infanzia felice a
tanti bambini
dona tramite bonifico su IBAN:
IT 51W 05385 78440 00000 0000 455
Nessun commento:
Posta un commento