FUMARSI LE
CANNE NON E’ NORMALE
Stefano Rossi, psicopedagogista, ci spiega come funziona il cervello di un adolescente e perché le droghe ‘leggere’ sono così pericolose.
Cari Fedez e J-Ax, chi vi parla è uno psicopedagogista che per tanti anni ha lavorato in strada nel campo della prevenzione e del recupero delle tossicodipendenze.Molti ne ho salvati, molti ne ho persi.
Invece di giocare a fare i rivoluzionari andate in un Sert o in una
comunità.
Parlate con gli educatori sottopagati che non hanno la possibilità di
gridare dal palco di Sanremo ma, soprattutto, leggete i dati della ricerca
scientifica.
Vi riporto un passaggio di Roberto Cavallaro, responsabile dell’Unità
per i disturbi psicotici dell’ospedale San Raffaele di Milano: «La marijuana
una droga leggera? Può anche raddoppiare il rischio di schizofrenia. La verità
è che non esistono droghe leggere o pesanti, è un concetto da superare: sono
tutte droghe con effetti deleteri, il rischio e la gravità con cui si
manifestano in una condizione patologica sono individuali».
Negli adolescenti c'è un elemento in più da considerare.
Il cervello adolescente ha alcune peculiarità specifiche che non
ritroviamo nel cervello adulto.
Durante l'adolescenza si intensifica l'attività dei circuiti
dopaminergici.
La dopamina è il neurotrasmettitore coinvolto nella ricerca del
piacere.
Durante l'adolescenza il "livello base" di dopamina è
inferiore all'adulto ma, e questo è il punto critico, le esperienze
gratificanti (tra cui l'uso di droghe) creano una "tempesta di
dopamina" che "inonda" il cervello in modo diverso da quanto
accade negli adulti.
Questa tempesta di dopamina espone gli adolescenti a due grossi
rischi.
Il primo è l'impulsività, non riuscire a frenare il desidero di
provare.
Il secondo è la maggiore predisposizione dei giovani alle dipendenze,
perché le droghe sono strettamente correlate all'attivazione della tempesta
dopaminergica.
Il cervello dei vostri figli è come un bellissimo veliero composto da
due aspetti:
- il Piccolo Timoniere del "Cervello che pensa";
- le Grandi Vele del "Cervello emotivo".
Il compito di noi adulti (genitori, insegnanti, e sì, anche di voi
influencer che avete una presa fortissima sui giovani) deve andare nella
direzione opposta della minimizzazione dei comportamenti a rischio.
Noi adulti dobbiamo stare dalla parte del Piccolo Timoniere (la
corteccia pensante dei ragazzi), una corteccia che matura completamente dopo i
20 anni.
Il nostro compito, invece di banalizzare temi complessi come la
legalizzazione delle droghe, è stimolare la corteccia adolescente per imparare
a distinguere tra Bene e Male,
acquisendo man mano la capacità di regolare emozioni e impulsi distruttivi.
Le droghe che voi chiamate "leggere" interferiscono sulle
capacità cognitive della corteccia.
Non è le tesi di un solo psicopedagogista, leggete la letteratura
scientifica.
Ma sopratutto, se proprio volete giocare a fare i rivoluzionali, non
fatelo sulla pelle dei ragazzi.
P.S. Purtroppo per dire sciocchezze basta una rima ma, per smontarle compiutamente, occorre fare una cosa che non va più di moda: leggere.
Autore: Stefano Rossi
Fonte: Didattica Cooperativa
Paidòs Onlus
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