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mercoledì 28 ottobre 2020

Smartphone ai bambini: pro e contro

SMATPHONE: PRO E CONTRO

Gli smartphone vengono dati sempre prima ai bambini. Niente di strano, dato che sono nati nell'era della tecnologia. Spetta ai genitori decidere quando è giusto che il bambino inizi a usarlo, valutando pro e contro.

 

I cellulari giocano un ruolo sempre più importante nella vita dei bambini. Genitori, pedagoghi, psicologi e tecnologi, pubblicitari, case di produzione e rivenditori hanno opinioni molto diverse al riguardo. Volete sapere se è il caso o meno di introdurre uno smartphone nella vita dei vostri figli? In questo articolo vi aiutiamo a capire se dare lo smartphone ai bambini è l’opzione migliore presentando 7 vantaggi e 7 svantaggi,

Cosa è uno smartphone?

Uno smartphone, letteralmente telefono intelligente, è un cellulare con una connessione superiore, con una capacità di immagazzinare dati e applicazioni maggiore rispetto a un comune telefono. È un computer tascabile.

È stato detto molto sull’uso improprio dello smartphone durante l’infanzia, e a partire da un’età sempre più precoce. Bisogna dare lo smartphone ai bambini o no? Per prendere la decisione giusta, dobbiamo analizzare vantaggi e svantaggi e decidere cosa è meglio per i nostri figli e per le nostre dinamiche familiari.

Dare lo smartphone ai bambini e vantaggi

1. Fanno parte della realtà

Viviamo in un’era profondamente tecnologica, per cui negare al bambino l’accesso a uno smartphone può essere controproducente. Come spiegargli che può fare male, che può nuocere alla sua salute pur permettendogli di giocare con computer e tablet?

2. Un’opportunità per imparare

Dopo le lezioni, l’uso dello smartphone suggerito dai maestri può dare un input al bambino affinché cerchi informazioni sull’argomento trattato in classe. Questo lo aiuterà a usare strumenti educativi, a cercare informazioni interessanti per una data materia e a rafforzare la capacità di fare una ricerca attenta invece di un semplice plagio.

3. Sicurezza e contatto

I genitori possono usare il cellulare per rimanere in contatto con i propri figli, per sapere come stanno e dove si trovano, e per intervenire in caso di emergenza. Molti cellulari sono dotati di sistema GPS, che permette ai genitori di tracciare il dispositivo e, quindi, di sapere dove si trova il bambino.

4. Incentiva il senso di responsabilità

Permettere l’uso dello smartphone ai bambini può insegnare loro a essere responsabili. Non solo prendendosi cura del dispositivo, ma anche stabilendo tempo e condizioni di utilizzo dello stesso.

5. Strumenti di apprendimento

Gli smartphone possono aiutare i bambini a usare calendari per sapere quali sono le date delle interrogazioni, per creare note vocali utili a ricordare qualcosa di loro interesse, per salvare i numeri di telefono dei genitori, degli insegnanti, degli amici.

Possono anche fotografare un grafico fatto alla lavagna, il che li aiuterà nel processo di apprendimento.

Smartphone ai bambini e svantaggi

Ovviamente non è tutto rose e fiori. Ci sono anche zone d’ombra, rischi e pericoli dietro l’utilizzo degli smartphone. A seguire vi presentiamo alcuni svantaggi di una precoce introduzione dei bambini alla tecnologia.

1. Le abilità manuali ne risentono

Un bambino ha bisogno di imparare ad afferrare una matita e a scrivere prima di imparare a usare lo smartphone. La pinza che riproduce con l’indice e il pollice è uno dei tratti fondamentali dello sviluppo psicomotorio del bambino. Secondo alcuni studi, introdurre precocemente e senza limitazioni di tempo cellulari e tablet allontana il bambino a questo semplice, ma fondamentale, movimento.

2. Il linguaggio scritto ne risente

I bambini che interagiscono attraverso la chat, i messaggi di testo o i social network tendono ad abbreviare le parole e a comunicare solo con immagini, il che può influire negativamente sulla proprietà di linguaggio scritto. Quest’ultimo è uno strumento basilare per il futuro impegno in studi universitari.

3. Isolamento sociale

Come succede con i videogiochi, l’uso costante dello Smartphone comporta l’isolamento sociale. Il bambino gioca, naviga, interagisce sui social network, ma non comunica con gli esseri umani che lo circondano. Sviluppare abilità sociali è una parte importante dello sviluppo.

4. Poco movimento e più obesità infantile

L’uso improprio dello smartphone porta il bambino a rimanere seduto o sdraiato sul letto molto a lungo. La mancanza di attività fisica ha serie ripercussioni sulla qualità di vita dei ragazzi. Prevenite l’obesità infantile!

5. Perdita della privacy

Lo smartphone ha tutte le caratteristiche per tenere un registro sulla vita quotidiana. I bambini possono fare foto e video da condividere in qualunque social network. La vita si riduce a ottenere un “mi piace”, un commento o a guadagnare un follower. La loro privacy è esposta a chiunque, il che può avere serie conseguenze, come quelle che stiamo per riportare.

6. Vittima o carnefice del cyberbullismo

L’uso smodato del cellulare espone i bambini al cyberbullismo o ai maniaci sessuali. Il bambino potrebbe caricare per errore una fotografia o un video privato e diventare vittima di ricatto. O, al contrario, potrebbe fotografare o condividere un contenuto privato di un altro bambino e trasformarsi nel carnefice. Bisogna prestare la massiam attenzione.

Cosa possono fare i genitori?

Il ventaglio di svantaggi e vantaggi sull’uso dello smartphone da parte dei bambini è davvero ampio. Spetta ai genitori tenere sotto controllo l’uso che i propri figli fanno del dispositivo e dell’accesso a internet. Ci sono molte applicazioni utili a tale scopo, per cui la questione è informarsi, valutare e decidere.

Allo stesso tempo, è importante accompagnarli nel processo di educazione digitale. Dobbiamo stare attenti e presenti e sapere cosa fanno i bambini, quali contenuti visitano e condividono. Se usati nel modo corretto, gli smartphone sono un meraviglioso strumento.

Fonte: www.viverepiusani.it

 

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martedì 20 ottobre 2020

Bambini felici? Diamogli tanta serenità

BAMBINI FELICI? DIAMOGLI TANTA SERENITA'

La serenità crea uno stato emotivo che permette di vivere leggeri, sani, solari. La serenità ci migliora sempre, mentre la tristezza ci peggiora sempre.

Sono parole pesate quelle che diciamo; così pesate che Franco Frabboni psicopedagogista dell'Università di Bologna ci avverte: “Se un bambino non ride, bisogna preoccuparsi e se, nonostante tutti gli sforzi non riusciamo a farlo ridere, è bene rivolgersi ad uno specialista”.

A conti fatti, si potrebbe dire che chi non ride, ha sbagliato a nascere. Si potrebbe dire che vivere e ridere vanno di pari passo. Uno dei più originali e acuti pensatori del secolo scorso, Theilhard de Chardin sosteneva che “La gioia di vivere è la più grande potenza cosmica!”.

Alcuni dicono che il mondo è di chi si alza presto al mattino. Sbagliato! Il mondo non è di chi si alza presto, ma di chi è felice di alzarsi!

Chi è felice di alzarsi vive; chi non lo è, si lascia vivere. Insomma, è dovere passare alla serenità.
Ne va di mezzo la nostra crescita umana! Che fare, dunque?
Proponiamo alcune mosse concrete.

Evitiamo i trabocchetti
Non complichiamoci la vita. Perché crogiolarsi con mille ansie? Perché usare la testa come portaspilli? Liberiamoci dai trabocchetti in cui tanti inciampano con pesanti conseguenze per la serenità. La mente corre immediatamente ai tre trabocchetti più frequenti nei quali cadono i genitori d'oggi.
• Primo trabocchetto: il trabocchetto del 'bambino da manuale'. Sul libro di Psicologia è scritto che il piccolo a tre mesi deve fare il primo vero sorriso; al termine dell'anno deve iniziare a parlare; dopo otto minuti dalla pappa, deve fare il ruttino... “Ma il nostro non si comporta così! Sarà anormale?”.
• Secondo trabocchetto: il trabocchetto del 'bambino del vicino': “Quello sì che è bravo! Studia, ubbidisce, aiuta, non come il nostro che...”.
• Terzo trabocchetto: il trabocchetto del 'bambino televisivo'. Il bambino televisivo è sempre perfetto: intelligente, biondo, non suda mai, non fa capricci. “Il nostro, invece, è un disastro!”.
Perché abboccare? Il bambino da manuale è un'astrazione che si trova solo sulla carta. Il bambino del vicino potrebbe essere un'illusione: il prato che confina con il nostro potrebbe essere artificiale. Il bambino televisivo è, quasi sempre, una truffa interessata.
Insomma, godiamoci il nostro bambino che è un capolavoro come lo sono tutti (ognuno in modo unico e irripetibile!) i bambini del mondo!

Godiamoci le gioie senza soldi
Vi sono occasioni di felicità sparse ovunque, lungo tutta la giornata che non richiedono soldi.
Nulla è più facile che esemplificare:
• Guardare un bambino che ride.
• Accarezzare chi ci ama.
• Ritrovare un oggetto che avevamo smarrito.
• Sentire lo squillo del telefono quando si è innamorati.
• Ricevere gli esami fatti all'ospedale, attestanti che non vi è da preoccuparsi per niente.
• Svegliarsi dopo aver dormito bene.
• Contemplare il tramonto.
• L'onda calma del mare che mi accarezza i piedi.
• La trasparenza di un lago alpino.
• Il sussurro delle foglie sugli alberi.
• La coda dello scoiattolo.
• La trota con i puntini rossi.
• La simmetria delle stelle marine.
• Sentire il canto del cardellino che, dopo il lungo inverno, annuncia l'arrivo della primavera...
L'elenco potrebbe benissimo continuare.
Grazie a Dio vi sono nel mondo i germi gratuiti di felicità sparsi ovunque.
Chi è saggio li trova e li assapora per dare ossigeno alla gioia di vivere, la potenza più forte del mondo, capace di fare della terra la prova generale del paradiso.

Spargiamo gioia
Molti lettori, forse, ricorderanno il noto frate francescano che parlava alla televisione, Padre Mariano. Ebbene, questo padre che incontrava la simpatia di tutti, aveva un meraviglioso motto di sole quattro parole: “Dare gioia, che gioia!”. Verissimo!
La gioia è una merce strana; più ne dai e più ne hai! Più la dividi e più si moltiplica. La semini nel giardino del vicino e la vedi fiorire nel tuo!
Lo scrittore e patriota Nicolò Tommaseo riassumeva tutta la sua filosofia sulla gioia in questa frase: “Il più felice dei felici è chi fa altri felici”. Gesù era stato ancora più sintetico: “È più bello dare che ricevere” (At 20, 35).
D'ora in poi, dunque, non è più il caso di chiedere d'essere felice, basterà chiedere d'essere utile: la gioia verrà data per giunta... e sarà un passo da gigante sulla strada del nostro farci uomini umani!

PASSA PAROLA
• Un sorriso fatto ai vivi è meglio di una fontana di lacrime sparse per i morti.
• A tavola una bella risata è la miglior portata.
• La gioia non ha bisogno di sbornie!
• Se riesci a riderci sopra, vuol dire che tutto andrà a posto.
• Il successo è avere ciò che si vuole. La felicità è volere ciò che si ha.
• Vi sono uomini che lavorano anni per appiattire la pancia e non fanno il minimo sforzo per imparare ad essere felici. Dov'è finito il buon senso?
• La preghiera più urgente, oggi: “Signore, fa che i cattivi diventino buoni e i buoni diventino simpatici!”.

Autore: Pino Pellegrino

Fonte: www.biesseonline.sdb.org

 

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