Educare all'autostima
Educare all'autostima, significa aiutare i propri figli ad amarsi e a credere in se stessi.
L’autostima di una persona si differenzia dal "concetto di sé".
Il Concetto di sé è la costellazione di elementi a cui una persona fa riferimento per descrivere se stessa, mentre l’autostima è la valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di sé; deriva dai sentimenti che una persona ha nei confronti di se stessa in senso globale.
L’autostima si misura dal divario fra
- Sé percepito: visione oggettiva delle proprie abilità, caratteristiche qualità presenti o assenti
e
- Sé ideale: immagine della persona che ci piacerebbe essere.
Un divario piccolo denota alta autostima, mentre un divario significativo è segnale di bassa autostima.
Come nasce
il senso di autostima in un bambino?
Si costruisce fin dal primo
giorno di vita nel rapporto con gli altri e si struttura dai segnali che
l’ambiente circostante e le persone che si occupano del bambino gli inviano.
Il neonato può basarsi solo su elementi esterni per misurare il suo valore,
perché non è ancora in grado di percepirsi come entità differenziata da chi lo
accudisce. Quindi un bambino nutrito, coccolato,
massaggiato, tenuto fra le braccia sarà un bambino che avrà in sé la sensazione
di valere e di essere accettato.
È così che si getta il cosiddetto «seme dell’autostima».
È così che si getta il cosiddetto «seme dell’autostima».
Ma l’autostima non la
si raggiunge definitivamente da neonati; è qualcosa che va coltivato e nutrito negli anni dell’età evolutiva e in
adolescenza.
Il senso dell’autostima nel bambino viene alimentato da due
esperienze:
·
1)
quando una persona per lui importante «lo vede»;
·
2)
quando sente di essere riconosciuto e apprezzato dagli altri per quello che è e
non per le sue azioni.
«Essere visto» per un bambino
significa essere preso in considerazione e ricevere conferma della propria esperienza ed esistenza. Essere riconosciuti ed
apprezzati per come si è, significa avere la certezza di essere amati solo per
il fatto di esistere indipendentemente dalle azioni e dai risultati raggiunti; è ciò che dà dignità
all’essere della persona.
Capire
se un bambino ha una buona autostima
Per capire se un bambino ha una buona autostima un genitore
può :
·
Ascoltarlo
e osservare il suo comportamento;
·
Chiedere
alle maestre come si comporta a scuola e quanti amici ha. Non è necessario che
sia amico di tutti; due o tre amici possono bastare;
·
Osservare
i suoi giochi simbolici: tanto più importante è il personaggio impersonificato,
tanto maggiore sarà la sua autostima;
·
Chiedergli
di disegnare la sua famiglia e vedere lui in che posizione si colloca;
·
Vedere
quanto interesse pone nel come si presenta (essere pettinato, ben vestito
etc.);
· Osservare
se si ritrae davanti alle difficoltà o le affronta.
Aiutare un bambino a promuovere la sua autostima
Per cercare di aiutare un bambino a promuovere la sua autostima i genitori posso fare molto. Mi soffermerò solo su alcuni punti, per me basilari :
1) Innanzi tutto è
necessario sostenere lo sviluppo della sua
autonomia.
Ovvero è necessario spronare il bambino a fare da solo le cose, a confrontarsi in prima persona con i suoi compiti e i suoi impegni. È sconsigliabile sovrapporsi a lui nel fare le cose, ma è necessario essere pronti a sostenerlo, consolarlo e incoraggiarlo davanti agli insuccessi;
Ovvero è necessario spronare il bambino a fare da solo le cose, a confrontarsi in prima persona con i suoi compiti e i suoi impegni. È sconsigliabile sovrapporsi a lui nel fare le cose, ma è necessario essere pronti a sostenerlo, consolarlo e incoraggiarlo davanti agli insuccessi;
2) Di
fronte alle difficoltà, essere di conforto e sollievo, cercando
insieme una soluzione per promuovere i punti di forza e combattere i punti
deboli del bambino;
3) Assecondare
le inclinazioni naturali del
bambino e rispettarne il carattere. Il bambino è esattamente come deve essere,
noi non lo dobbiamo cambiare; dobbiamo aiutarlo a tirare fuori il meglio di
quello che può esprimere;
4) Ascoltarlo,
mostrare interesse verso quello che dice, prenderlo sul serio. Tante volte, per stanchezza o per
pigrizia, facciamo fatica ad ascoltare i bambini quando ci raccontano dei loro giochi
e dei personaggi di fantasia. È importante sapere dedicare anche a questi
aspetti la giusta attenzione, perché rappresentano per il bambino un modo per
parlarci di sé, delle sue emozioni e delle sue esperienze;
5) Gioire
insieme a lui in modo sincero per
i suoi primi piccoli/grandi successi (il primo bel voto a scuola, l’aver
imparato ad andare in bicicletta, l’essere riuscito ad allacciarsi le scarpe a
solo);
6) Avere
aspettative ragionevoli e
commisurate all’età;
7) Educarlo
alle emozioni, in modo che le sappia gestire e sappia convivere
anche con quelle negative senza esserne sopraffatto.
Per coltivare l’autostima dei
figli è necessario lavorare anche sull’autostima dei genitori, poiché genitori con
buona autostima si sentono maggiormente efficaci coi figli, sanno porre confini
chiari, tollerano la frustrazione, promuovono l’autonomia e l’individualità del
bambino e, infine, sono da esempio per i bambini.
Fonte: www.genitorichannel.it
Paidòs Onlus
dalla
parte dei bambini, SEMPRE
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