L'IMPORTANZA DEL GIOCO PER I BAMBINI
Il
gioco è un momento fondamentale per lo sviluppo psicofisico del bambino.
Qualche consiglio per i genitori che vogliono rendere il momento ludico
positivo e formativo
Citare il rapporto tra bambini e gioco significa chiamare in causa un aspetto
fondamentale per lo sviluppo psicofisico. Fin dai primi mesi di vita il gioco
rappresenta un mezzo essenziale per il bambino che punta a conoscere il mondo e
che lo fa appunto in maniera squisitamente ludica, anche solo giocando con i
capelli della madre o di chi lo tiene abitualmente in braccio.
Compito
del genitore in queste fasi è assecondare l’approccio ludico, cercando di condividere i piccoli
momenti di gioco quotidiano. Un esempio tipico è quello del bambino a cui vengono
proposti dei giochi sospesi sul lettino e che si diverte quando si trova
davanti agli effetti visivi e sonori. In questi casi è consigliabile che il
genitore assecondi le prime risate del bambino, rendendo
il momento ludico positivo e formativo.
Man
mano che passano gli anni cambia chiaramente il modo in cui il bambino gioca ed
è necessario che i genitori imparino a gestire questa evoluzione.
Verso
i 4/5 anni è nodale avviarlo al gioco autonomo, attraverso soluzioni pratiche
che stimolino la sua creatività. Non è necessario mettere da parte i
videogiochi, a patto che siano educativi, non
violenti e che mettano in primo piano delle situazioni quotidiane positive, dei
modelli utili ai quali ispirarsi.
In
queste situazioni, durante le quali è necessario aiutare il bambino a
sviluppare le capacità di simbolizzazione utili a capire la differenza
tra gioco e realtà, il ruolo del genitore è di monitoraggio.
Fondamentale è non perdere il controllo di quello che fa il bambino, ma è
altrettanto importante non intervenire sempre quando lo si vede in difficoltà,
in modo da aiutarlo a sviluppare autonomia e attitudine al problem solving.
In
questa fase prescolare viene a galla un altro nodo essenziale per la crescita
dei bambini e per il loro rapporto con il gioco. Di cosa si tratta? Della
scelta delle attività extracurriculari, scelta che preoccupa
molti genitori fin dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia.
Tra i
consigli che tendo a dare c’è il fatto di non esagerare, il bambino deve avere
anche degli spazi di vuoto, di noia in certi casi, così da riuscire, tramite la
propria fantasia e creatività, a trovare delle soluzioni per sopperire a questi
momenti.
‘Giocare è
un cosa seria’
Questa
frase del grande Bruno Munari dovrebbe essere ricordata da tutti i genitori, perché
riassume perfettamente il valore del gioco come veicolo formativo
straordinario, il primo che consente al bimbo di conoscere il mondo e l’unicità
del suo essere.
Autrice:Dott.ssa Miolì Chiung
Fonte: blog.marshmallow-games.com
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