AI BAMBINI SERVE AFFETTO, NO
INDIFFERENZA
Durante l’infanzia costruiamo le
fondamenta su cui si baserà tutta la nostra vita. Un bambino ha bisogno di
amore, accettazione e attenzione. Purtroppo, però, a volte l’ambiente in cui il
bambino cresce non è pronto a soddisfare questi bisogni e sprigiona
indifferenza, allora le fondamenta saranno segnate da crepe profonde e difetti.
Ci sono tante cose del mondo dei
grandi che i bambini non capiscono. Non hanno le competenze cognitive né le
risorse emotive per farlo. L’indifferenza o il rifiuto possono causare una
profonda sofferenza nei bambini, lasciano una traccia indelebile, ferite che
fanno fatica a rimarginarsi.
Molte persone non ricordano con
chiarezza le emozioni provate durante l’infanzia. Sono individui che
manifestano problemi in età adulta, senza comprenderne l’origine. Questi
problemi potrebbero trovare una spiegazione nella loro infanzia segnata
dall’indifferenza delle persone che amavano di più. A seguire approfondiremo le
cinque caratteristiche delle persone che hanno provato l’indifferenza da
piccole.
Le caratteristiche dell’indifferenza
1. Insensibilità, un segno dell’infanzia
L’insensibilità è una delle
caratteristiche che permangono nella personalità di chi è stato ignorato
durante l’infanzia. In un modo o nell’altro, è una risposta a questa
indifferenza da parte della persona che ne è stata vittima. Negli anni
dell’infanzia, l’insensibilità alimenta un sentimento di abbandono e scarsa
autostima.
In età adulta, l’insensibilità si
esprime attraverso l’apatia nei confronti degli altri o della vita in generale.
Non c’è entusiasmo né interesse per nulla. Questo perché le persone hanno
imparato fin da piccole ad inibire le loro emozioni perché l’ambiente non vi
attribuiva un significato.
2. Rifiuto dell’aiuto altrui
Durante l’infanzia, abbiamo grande
bisogno di chi ci circonda. Sono tante le situazioni che richiedono sostegno,
conforto o consigli. Se da bambini non possiamo contare su questo tipo di
aiuto, allora impariamo a non aspettarci niente dagli altri. Di conseguenza,
diventiamo “indipendenti ad oltranza”.
Diffidiamo degli altri e del loro
aiuto e cerchiamo di farcela con le nostre sole forze. Ci proteggiamo da
esperienze emotive che non vogliamo assolutamente ripetere. Non vogliamo aver
bisogno degli altri così da evitare di essere traditi. Potrebbe anche capitare
l’opposto: chiediamo aiuto per qualsiasi cosa, anche per ciò che possiamo fare
tranquillamente da soli.
3. Sensazione di vuoto
La sensazione che manchi loro
qualcosa è molto intensa nelle persone che durante l’infanzia sono state
vittime dell’indifferenza. Avevano riservato uno spazio alle persone amate, ma
queste non l’hanno mai occupato. Per questo ora rimane questo abisso interiore
incolmabile.
Questa sensazione di vuoto si
trasforma in un disagio costante. Niente è abbastanza completo da colmare
queste lacune. Non esiste nessuno in grado di farlo. A volte questa sensazione
porta a formulare critiche costanti rivolte a se stessi e agli altri.
4. Perfezionismo
La mancanza di amore e di attenzione
durante l’infanzia ha molteplici effetti sulla percezione di sé. Una persona
può sviluppare un pensiero secondo cui ciò che fa non è abbastanza da essere apprezzato.
Nei bambini questo si traduce in un atteggiamento eccessivamente prudente o
radicalmente insopportabile.
Da adulte, le persone ignorate da
piccole diventano estremamente perfezioniste. Questa rigidità è una risposta al
sospetto inconscio per cui non stanno facendo tutto ciò che possono o devono
fare. In fondo, continuano ad essere bambini che vogliono essere apprezzati per
quello che fanno.
5. Ipersensibilità al rifiuto
Quando il bambino percepisce di
essere ignorato, non si sente degno, crede di essere insignificante. In altre
parole, la sua esistenza non conta nulla per gli altri e, quindi,
inconsapevolmente, giunge alla conclusione che qualcosa in lui non vada.
Manifesta sensazioni di inadeguatezza o illegittimità.
L’eco di questa indifferenza è
un’ipersensibilità alla critiche altrui. Qualsiasi segnale di disapprovazione
viene interpretato come una minaccia. Si rinnova l’eco dell’infanzia che
suggeriva “qualcosa non va in te”. Ovviamente tutto questo risulta molto
doloroso e difficile da sopportare.
Dal punto di vista neurologico e
psichico, l’infanzia è un periodo della vita molto decisivo. Questo non vuole
dire che le brutte esperienze vissute fin da piccoli siano irrimediabili, ma
che lascino una traccia molto profonda per il resto della vita. Una persona può
liberarsi in gran parte di questi pesi, ma dovrà lavorarci molto ed
eventualmente richiedere l’aiuto di un professionista.
Fonte: lamenteemeravigliosa.it
Paidos Onlus
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