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mercoledì 10 dicembre 2014

Ti voglio bene, mi voglio bene

Ti voglio bene...mi voglio bene
Penseri di una ragazza che lotta per uscire dall'anoressia


Oggi tanto per cambiare ho riflettuto, io ho il difetto di riflettere troppo...
In conclusione, devo ammettere che ho passato un periodo abbastanza lungo in cui non riuscivo nemmeno più a dire" ti voglio bene" per molteplici motivi.
Avevo paura che il mio affetto non fosse ricambiato, oppure di apparire ridicola. Avevo tanta paura di vivere a pieno le emozioni, belle o brutte che erano; ero tipo un muro possiamo dire, sul quale le emozioni rimbalzavano e io negavo che ci fossero , ma paradossalmente andavo alla ricerca di affetto e amore, avevo bisogno ogni giorno di sentirmi dire "ti voglio bene", ero alla ricerca di continue attenzioni, anche perché io non ho ancora imparato a volermi bene, quindi era una rassicurazione del fatto che io ero qualcuno.
Non riuscivo neppure a abbracciare veramente una persona: mi ricordo che, quando venivo abbracciata, mi si diceva che sembravo un tronco di un albero, proprio perché mi rifiutavo di vivere le emozioni....
Adesso qualcosa é cambiato, accetto di vivere tutte le emozioni che una persona è portata a vivere, dalla rabbia, alla affetto alla serenità alla sconfitta.... riesco a dire" ti voglio bene "alle altre persone senza sentirmi inadeguata e riesco a dimostrare il mio affetto .
Adesso dovrei imparare a dire "mi voglio bene" , ecco il tasto dolente . Da quando ho iniziato il percorso di guarigione, la mia famiglia mi fa notare che sono circondata da persone che mi vogliono bene, che ci tengono a me e io ne sono consapevole, ma se io sono la prima a non volermi bene come faccio? Se continuo a non accettarmi per quello che sono, se continuo a trovare i difetti e non i miei pregi, se continuo a essere ostinata e pretendere il massimo da me stessa in tutte le cose che faccio provocandomi stress e ansia, come faccio a volermi bene ?
Devo imparare a volermi bene , questo è il punto da cui partire. Il problema è trovare la strategia, o meglio la strada per imparare a apprezzarmi per quello che sono, accettare che ho dei limiti, riconoscere anche i miei difetti senza cadere nella crisi più totale.
Quindi in poche parole l 'obiettivo è: volermi bene.


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