EDUCARE I BAMBINI AD ESSERE "SPORTIVI"
Lo sport è una componente essenziale per lo sviluppo psicofisico dei bambini, ma è anche importante
aiutarli ad approcciare lo sport e l’agonismo in modo sano.
Come fare?
Innanzitutto vanno abituati sin da piccoli a fare attività sportiva. In
questo modo cresceranno considerando lo sport come un’attività
imprescindibile della loro
vita e crescendo non sapranno più farne a meno!
La dimensione
ludica soprattutto nelle prime
fasi è indispensabile.
Per i bambini lo sport deve essere
soprattutto gioco e
divertimento, quindi niente costrizioni e non bisogna riversare sui figli
le proprie aspettative deluse. Ogni individuo ha propri talenti e proprie
abilità e bisogna aiutare i
bambini a scoprire quali sono i loro. Inutile e controproducente costringere un bambino ad andare in piscina perché
da giovani si è accarezzato il sogno di diventare nuotatore: è invece
importante assecondare i
bambini nelle loro attitudini e nei loro desideri, ricordano anche a
se stessi che fare sport significa prendersi
cura della propria salute, del proprio
benessere e soprattutto ci si
deve divertire.
No alla competizione sfrenata.
L’agonismo è una componente importante dello
sport, soprattutto dopo gli otto anni, ma non bisogna caricare i bambini di
aspettative, incitarli in modo
ossessivo alla vittoria. Non c’è dubbio che la componente competitiva dello
sport proviene dagli adulti e dai genitori: per i bambini giocare una partita di calcetto è soprattutto un momento di svago e di puro divertimento.
Un tempo lo sport non era organizzato, ma si
caratterizzava soprattutto come gioco
libero, nel quale i bambini potevano organizzarsi autonomamente con regole
e tempi. Oggi, invece, le società sportive offrono competenze e sicurezza che
prima non esistevano, ma è importante che la componente agonistica non superi
di gran lunga quella ludica.
Un genitore eccessivamente tifoso può
danneggiare l’autostima del bambino ed essere anche un pessimo esempio.
Chi di noi non è stato spettatore di una partita di calcetto alla quale assistevano genitori accaniti, che se la prendevano con arbitro e allenatore?
Chi di noi non è stato spettatore di una partita di calcetto alla quale assistevano genitori accaniti, che se la prendevano con arbitro e allenatore?
Un simile atteggiamento mina la fiducia del bambino, lo carica di frustrazione che alla fine diventa rabbia, mentre
il più autentico spirito dello sport viene totalmente dimenticato.
Lo sport, invece, deve permette ai bambini di
capire che nella vita spesso
si perde, anche se ci si è impegnati al massimo delle proprie possibilità e
i genitori hanno il compito di consolarli e aiutarli a metabolizzare la
sconfitta. Un insegnamento utile, che si rivelerà utile in tanti aspetti della
vita.
Inoltre i bambini di oggi sono già super-impegnati con la scuola a tempo pieno, i compiti
e altre attività extrascolastiche e in tal senso un impegno sportivo eccessivo può minarne l’equilibrio,
oltre che sovraccaricare il fisico.
Fonte:
www.paginemamma.it
Paidòs Onlus
dalla
parte dei bambini, SEMPRE
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