10 REGOLE PER
EDUCARE I BAMBINI ALL’USO DEL TELEFONINO
Sono sempre di
più i bambini della scuola primaria che possiedono uno smartphone, anche per
esigenze di vita familiare. I genitori che lo hanno acquistato ai figli per
poter parlare con loro si rendono però ben presto conto che non è soltanto un
mezzo di comunicazione ma un nuovo mondo da gestire con cura. Nostrofiglio.it
ha chiesto consiglio a Michele Facci psicologo e co-autore del volume
Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet (Erickson)
Per
molti genitori lo smartphone è semplicemente un mezzo per comunicare con i
figli e lo regalano quanto prima, ad altri invece fa paura e cercano di
ritardare il più possibile il momento dell'acquisto. Agli uni e agli al
"Vietarlo
non serve, ma non può essere
dato a un bambino come gli si regala la playstation" dice Michele
Facci psicologo e co-autore del volume Generazione
Cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet (Erickson). "E'
importantissimo insegnare ai piccoli come usare correttamente questo
mezzo".
Ecco
le 10 regole per educare un bambino all'uso dello smartphone.
REGOLA 1: lo smarthphone si condivide con mamma e
papà
A
differenza del tablet, che appartiene a tutta la famiglia, lo smartphone è un
regalo che si fa al bambino ed è quindi un suo oggetto personale. “Ma genitori
devono spiegare al bambino che non è un
giocattolo e che lui è ancora piccolo per usarlo da solo. Fin da subito
bisogna spiegargli che deve condividerlo con mamma e papà: si guardano i
messaggi che riceve e la rubrica si scrive insieme.
REGOLA 2: lo smartphone si usa soltanto quando serve
'Chiamami
appena hai bisogno', 'tienilo acceso così ti posso chiamare' ' fammi uno
squillo appena arrivi'. Molti genitori
vivono il cellulare come uno strumento per tenere a bada le loro ansie,
"ma in questo modo" avverte lo psicologo "anche i bambini
assorbono l'idea che il cellulare sia un ansiolitico, e da qui il rischio che
ne diventino dipendenti.
Invece
lo smartphone va considerato solo per quello che è: uno strumento di
comunicazione. Un telefono. Va usato solo quando serve e senza ansia.
REGOLA 3: non si usa a tavola, non si leggono
messaggi mentre qualcuno parla, si spegne di notte
ll
bambino va educato all'uso del cellulare con regole precise. Esattamente come
si fa con la televisione o con altri giochi; come un genitore dice che non
bisogna ascoltare la musica a tavola o giocare a pallone in soggiorno, nello stesso modo
deve dire che non si sta al telefono a tavola, che non si leggono i messaggi
mentre qualcuno gli sta parlando, che il cellulare si spegne quando si va a
letto.
REGOLA 4: il bambino va educato all'uso di Internet
“Bisogna
anche avvisare i piccoli dei pericoli che ci sono nell'uso degli smartphone”.
Quando si dà in mano uno
smartphone a un bambino significa anche dargli libero accesso a internet. Quindi è fondamentale anche
educarlo al web “ Da un'indagine Eurispes è emerso che l'80% dei genitori ha
paura che il figlio su internet possa chattare con adulti, ma poi solo il 2%
spiega ai piccoli quali sono i pericoli del web”.
Ai
bambini invece bisogna parlar chiaro: spiegargli di stare attenti agli sconosciuti, che potrebbero essere adulti male
intezionati, così come è importante avvisarli di non pubblicare foto private che li ritraggano. I bambini
magari pubblicano per gioco o per attirare l'attenzione immagini potenzialmente
pericolose
che poi non si possono più eliminare dalla rete.
REGOLA 5: non si prende in giro o si parla male dei
compagni su WhatsApp o su Facebook
Parlar
male e prendere in giro un compagno è una cosa molto brutta in generale. E
compito del genitore è educare al
rispetto degli altri. “Inoltre va fatto capire ai bambini che bravate e
scherzi a danni di altri fatti sui social o altre piattaforme digitali possono finire in denunce penali e
provocare dei procedimenti legali. Un bambino con un cellulare va
responsabilizzato."
REGOLA 6: non si leggono i messaggi di nascosto ma
si chiede di leggerli insieme
Guardare
o non guardare il telefono di nascosto dai figli? “No” risponde Michele Facci “la privacy va rispettata, piuttosto che sbirciare i loro
messaggi è meglio chiederlo apertamente: 'vediamo insieme i tuoi messaggi? Mi fai vedere cosa
scrivono i tuoi amici? Così gli insegnerete ad avere fiducia in voi.
Se costruiamo fin da subito un buon
rapporto con i nostri figli, quando
saranno adolescenti (e chiaramente non gli potremo chiedere di farci vedere i
loro messaggini), saranno più consapevoli del mezzo, più sicuri nel caso di
problemi e più disposti a parlarne ai genitori".
REGOLA 7: almeno fino a 12 anni il bambino va tenuto
sotto controllo
Il
cellulare si può dare anche prima delle medie, ma almeno fino ai 12 anni il
bambino va tenuto sotto controllo. "In molti casi di adescamento di
minori attraverso cellulare" spiega Facci "i genitori non sapevano
niente. E quindi mai lasciare da solo un bambino con il suo telefono, ma sempre
cercare con lui ogni occasione di condivisione del suo mondo digitale.
REGOLA 8: mamma e papà devono dare il buon esempio,
almeno nel tempo dedicato ai figli
"Chiaramente
i genitori sono il modello esemplare, queste regole non valgono se poi la mamma
sta sempre al telefono. Il genitore,
soprattutto nel tempo dedicato ai figli deve rinunciare al cellulare. Ad
esempio non vale portare i bambini al parco e poi stare tutto il tempo a
messaggiare o a telefonare.
REGOLA 9: lo smartphone distrae. Fare un patto
durante i compiti
Quando
un bambino fa i compiti può essere molto distratto dal cellulare. "Il
cellulare mentre si fanno i compiti è una distrazione, come lo era la
televisione qualche anno fa. Inutile vietarlo a priori, il bambino lo può tenere vicino a patto
che lo controlli solo ogni tanto e non ogni tre minuti. Anche in questo caso ricorrere a un
patto educativo con il bambino è la strada migliore.
REGOLA 10: Insegnare ai bambini a esprimere le
emozioni non soltanto con emoticon
I
bambini preferiscono di gran lunga esprimersi attraverso i messaggini piuttosto
che a voce. Più facile mandare una faccina contenta che dire a un amico di
essere contento. "I messaggi sono
più tutelanti, ma è nostro compito anche educare alle emozioni, insegnare ai
bambini ad esprimere le proprie emozioni in modo completo. Inoltre i nativi digitali devono avere
il diritto ad usare tutti i sensi, a giocare e a sviluppare la manualità".
Autrice: Federica Baroni
Fonte: www.nostrofiglio.it
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