7 PILLOLE DI SAGGEZZA PER RINNOVARSI
Il suo pensiero ha esercitato una
grande influenza su diverse generazioni di intellettuali. Egli non fu soltanto
un brillante divulgatore, ma si dedicò ad approfondire una grande varietà di
campi del sapere tra cui la filosofia, la psicologia, l’arte e la letteratura.
Il suo stile è considerato elegante e originale, soprattutto il suo discorso
filosofico. La prova risiede in alcune delle sue opere quali Il tema del nostro
tempo (1923) o La ribellione delle masse (1929).
“Cammina lento, senza fretta, che l’unica tua meta è trovare te stesso”.
Si tratta di una delle frasi più belle di Ortega y Gasset. La destinazione non è un luogo, non è un lavoro né un momento. Non è il cammino verso i nostri sogni, bensì riconciliarsi con noi stessi. Il punto esatto in cui ci incontriamo con la nostra vera essenza.
A volte, ci dimentichiamo che la
cosa più importante non si trova là fuori, bensì dentro ognuno di noi. A che
serve raggiungere ciò che desideriamo, avere la vita dei nostri sogni se poi
non ne facciamo veramente parte… Sembra che a volte invertiamo l’ordine delle
cose e diamo la priorità alle mete esterne pensando che poi arriverà il momento
per conoscersi. In questo modo, posticipiamo l’elemento fondamentale: arrivare
a noi stessi.
“Il vero tesoro dell’uomo è il tesoro dei suoi errori”
Un errore è un ponte verso la conoscenza, l’opportunità di migliorare ciò che in un momento dato è andato male. Un tesoro, come esprime Ortega y Gasset, pieno di saggezza.
Sui nostri sbagli si ergono il cambiamento e la crescita. Basta soltanto imparare a vederlo. Gli errori sono umani, tutti li commettiamo. È praticamente impossibile salvarsi da essi. Di fatto, non possiamo controllarli perché non siamo perfetti. Allora, ciò che possiamo scegliere è l’atteggiamento con cui affrontarli.
Gli errori sono grandi maestri.
Basta semplicemente dargli un’opportunità. Ci indicano quale cammino
abbandonare o quale strategia migliorare. A partire da essi c’è tutto un mondo
da decifrare, così che in ogni errore si racchiude una sfida.
“Ci sono tante realtà quanto punti di vista. Il punto di vista crea il panorama”.
Una delle pillole di saggezza di Ortega y Gasset da ricordare nelle nostre conversazioni con gli altri. Ogni persona crea un mondo, il suo mondo, e a partire da esso filtra tutto ciò che accade intorno a lei. Per questo motivo nascono molti fraintendimenti; per questo a volte è tanto difficile capirsi.
Ciò che fa bene e arricchisce le
nostre relazioni è apprezzare le sfumature presenti in ogni prospettiva, in
ogni punto di vista che ci circonda. Questa è la magia, il mistero. Una realtà
che si moltiplica e che dipende dagli occhi di chi guarda.
“È possibile avanzare solo quando
si guarda lontano. Si può progredire solo quando si pensa in grande”.
Per Ortega y Gasset era chiaro: avanzare presuppone pensare in grande e
credere che tutto è possibile. Se accorciamo il nostro pensiero, i nostri sogni
si vedranno ridotti in buona misura.
Quando si tratta di progetti,
mete e obiettivi, la parola impossibile dovrebbe trovarsi all’ultimo posto
nella lista dei significati da prendere in considerazione. Perché, se riduciamo
il nostro campo di visione, non riusciremo a raggiungere ciò che ci siamo
prefissi. C’è tutto un mondo di possibilità là fuori, basta soltanto trovare il
modo. Questa è la sfida.
“Laddove insegni, insegna a dubitare di ciò che insegni”
Ecco un’altra delle pillole di saggezza di Ortega y Gasset che vale la pena di ricordare, soprattutto nell’ambito educativo. Se vogliamo degli adulti liberi e capaci di decidere da sé, insegnare a dubitare è fondamentale.
Imporre un’idea vuol dire
accorciare il campo del sapere che è così vasto e illimitato… Senza dubbio,
insegnare a porsi domande, non solo agli altri ma anche a noi stessi è la
chiave verso la conoscenza. La porta verso la ricchezza che proviene dalla
diversità di prospettive. Il dubbio è fondamentale per costruire idee
catartiche.
“Molti uomini, così come i bambini, vogliono una cosa ma non le sue conseguenze”.
Renderci responsabili delle conseguenze dei nostri atti richiede maturità emotiva. Sapere che una decisione porta con sé qualcosa che va oltre il momento della scelta è fondamentale. Spesso, tutto dura molto di più del momento in cui succede. Sapere che cosa fare con la traccia che lascia ci permette di avanzare, organizzarci e non perderci.
Chi non si responsabilizza vive
nell’instabilità, nel vittimismo e nella colpa. Non sa che passi muovere né
quali ha già mosso. Si muove per capriccio o immediatezza, come i bambini. È
ovvio che, una volta ottenuto ciò che si desidera, sarà importante sapere anche
che cosa fare con la traccia che lascia.
“Sapere di non sapere è, forse, il sapere più difficile e delicato”.
Probabilmente una delle frasi di Ortega y Gasset più complicate, e la cui accettazione implica una grande dose di umiltà, ma è senza dubbio una delle più sagge. Dobbiamo riconoscere i nostri limiti, accettare che conosciamo l’equivalente di una goccia d’acqua dentro un oceano immenso.
Che cosa sappiamo in realtà? Chi
crede di sapere tutto non andrà lontano perché la sua superbia glielo impedirà.
Al contrario, chi con umiltà accetta la propria ignoranza, è prossimo a dare un
altro passo verso la scoperta di tutto ciò che lo circonda. Come si può vedere,
le pillole di saggezza offerte da Ortega y Gasset sono un invito
all’autoriflessione e alla messa in discussione. Parole a cui ricorrere se
vogliamo rompere la rigidità del nostro pensiero.
Fonte: www.lamenteemeravigliosa.it
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