ADOLESCENTI CHE MANCANO DI RISPETTO PERCHÉ' NON VERRANNO PUNITI
Imparare a rispettare gli altri è un fattore
indispensabile per la costruzione di qualunque relazione: in famiglia, a
scuola, nei contesti sportivi, tra coetanei. Rispettare significa riconoscere e
accettare le differenze individuali: capire che l’altro possa avere un suo
pensiero, una sua opinione, un punto di vista diverso ma non per questo meno
importante o sbagliato.
Tante
volte, quando lavoriamo nelle classi con i ragazzi, emerge la convinzione che
il rispetto sia qualcosa da mostrare soltanto nei confronti di un adulto,
soprattutto quando si ha paura di una possibile punizione o sanzione, senza
comprenderne però il reale significato. Ci rendiamo conto, inoltre, di come
alla base di molte difficoltà che sperimentano quotidianamente nella relazione
tra di loro, ci sia spesso una profonda fatica a riconoscere il valore
dell’altro, confrontarsi, ascoltarsi reciprocamente, esprimere la propria idea
senza sopraffare e, quindi, rispettare il compagno.
“Il
rispetto è quella cosa che si porta verso gli adulti”, “Con alcuni prof. ci
comportiamo bene perché altrimenti ci mettono subito le note o ci mandano dal
Preside”, “Porto rispetto a chi mi sta simpatico o è mio amico, degli altri non
mi importa molto”
Perché minacce o punizioni alla lunga non
funzionano?
Una
punizione, una minaccia, la paura di una nota o di un giudizio negativo
sembrano funzionare quando dobbiamo risolvere una situazione nell’immediato ma
nel tempo rischiano di provocare l’effetto contrario.
Spesso,
infatti, dopo che l’adulto si è allontanato, i ragazzi mettono nuovamente in
atto il comportamento per cui erano stati ripresi, perché non hanno compreso le
motivazioni reali che si nascondono dietro il rimprovero. Imparano che il
rispetto di una regola o degli altri serve solo per evitare conseguenze
negative per se stessi, ma faranno fatica a portarlo nelle relazioni tra
coetanei o, più in generale, con gli altri, in quanto se non ottengono un
beneficio immediato non ne vedranno l’utilità.
Non è una lotta di potere,
né un braccio di ferro per dimostrare chi è più forte. Il dialogo è
fondamentale, bisogna sempre spiegare in modo autorevole e chiaro le
motivazioni di un no, di una richiesta o di una regola, ascoltando però anche il
punto di vista dei ragazzi.
Questo
non significa che non serva una reazione ferma e decisa in alcune situazioni o
che, soprattutto nel contesto scolastico, non debbano essere utilizzate delle
sanzioni quando necessario, ma si dovrebbe sempre cercare di mantenere aperto
il dialogo, mostrando fiducia e ascolto autentico delle motivazioni e
difficoltà dei ragazzi.
L’importanza del rispetto nelle relazioni: che
ruolo hanno gli adulti?
Spesso
anche gli adulti confondono il rispetto con l’obbedienza e tendono a credere
che avere bambini o ragazzi che seguono alla lettera le regole, significhi
automaticamente essere rispettati. Altre volte si tende a trasmettere, anche
inconsapevolmente, l’idea che un genitore o un docente debbano essere
rispettati solo perché adulti, più grandi, e non in quanto persone con una
propria dignità e un proprio valore.
Non è un caso, infatti, che
i ragazzi facciano poi molta fatica a rispettarsi tra loro, a rispettare coloro
che non conoscono, che hanno idee differenti dalle proprie, che percepiscono
come “diverso” dal gruppo.
È
importante che gli adulti di riferimento, genitori o insegnanti, si mostrino
attenti ed empatici nei loro confronti, capaci di cogliere le loro emozioni,
accettando e rispettando le loro idee e opinioni, anche quando sono diverse da
quelle dell’adulto.
Dare a bambini e ragazzi la
possibilità di esprimersi ed essere se stessi, senza paura del giudizio, li
renderà adulti capaci di ricevere e dare rispetto.
Fonte: www.adolescienza.it
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