COSA PENSANO GLI ADOLESCENTI?
Perché la vita con gli adolescenti sembra
sempre un estenuante tiro alla fune? Possibile che i genitori siano sempre
sbagliati ai loro occhi? Questa lettera è stata scritta da Gretchen L
Schmelzer, una psicologa e scrittrice statunitense, e dovrebbe essere inserita
tra le letture obbligatorie del manuale del genitore dell’adolescente.
Questa è la lettera che vorrei
poterti scrivere.
Questo conflitto in cui siamo, ora.
Ne ho bisogno. Ho bisogno di questa lotta. Non te lo posso dire perché non ho
il lessico per farlo e comunque non avrebbe senso quello che direi. Ma ho
bisogno di questa lotta. Disperatamente. Ho bisogno di odiarti ora, e ho
bisogno che tu sopravviva a questo odio. Ho bisogno che tu sopravviva al mio
odiare te, e al tuo odiare me. Ho bisogno di questo conflitto anche se pure io
lo detesto. Non importa neanche su cosa stiamo litigando: l’ora di rientro a
casa, i compiti, i panni sporchi, la mia stanza incasinata, uscire, restare a
casa, andare via di casa, vivere in famiglia, ragazzo, ragazza, non avere
amici, avere cattivi amici. Non importa. Ho bisogno di lottare con te su queste
cose e ho bisogno che tu lo faccia con me.
Ho disperatamente bisogno che tu
mantenga l’altro capo della corda. Che ti ci aggrappi forte mentre io strattono
il capo dalla mia parte, mentre cerco di trovare appigli per vivere questo
mondo nuovo cui sento di affacciarmi. Prima sapevo chi fossi io, chi fossi tu,
chi fossimo noi. Ma ora, non lo so più. In questo momento sto cercando i miei
confini, e a volte riesco a trovarli solo quando tiro questa fune. Quando
spingo tutto quello che conoscevo al suo limite. Allora io mi sento di
esistere, e per un minuto riesco a respirare. E lo so che ti manca tantissimo
il bambino dolce che ero. Lo so, perché manca anche a me quel bambino, e a
volte questa nostalgia è quello che rende tutto doloroso per me al momento.
Ho bisogno di questa lotta e ho
bisogno di vedere che, non importa quanto tremendi o esagerati i miei
sentimenti siano, non distruggeranno me, né te. Ho bisogno che tu mi ami anche
quando sono pessimo, anche quando sembra che io non ti ami. Ho bisogno che tu
ami te stesso, e me, che tu ci ami entrambi e per conto di tutti e due. Lo so
che fa male essere antipatici, avere etichette di quello marcio. Anche io provo
la stessa cosa dentro, ma ho bisogno che tu lo tolleri, e che ti faccia aiutare
da altri adulti per farlo. Perché io non posso in questo momento. Se vuoi stare
insieme ai tuoi amici adulti e fare un “gruppo-di-mutuo-supporto-per-sopravvivere-al-tuo-adolescente”,
fa’ pure. O parlare di me alle mie spalle, non ho problemi. Basta che non
rinunci a me, che non rinunci a questo conflitto. Ne ho bisogno.
Questo è il conflitto che mi
insegnerà che la mia ombra non è più grande della mia luce. Questo è il
conflitto che mi insegnerà che i sentimenti negativi non significano la fine di
una relazione. Questo è il conflitto che mi insegnerà come ascoltare me stesso,
anche quando sono una delusione per gli altri.
E questo conflitto particolare,
finirà. Come ogni tempesta, sarà spazzata via. E io dimenticherò, e tu
dimenticherai. E poi tornerà da capo. E io avrò bisogno che tu regga la corda
di nuovo. Di nuovo e di nuovo, per anni.
Lo so che non c’è nulla di
intrinsecamente soddisfacente in questa situazione per te. Lo so che
probabilmente non ti ringrazierò mai per questo, o neanche te ne darò credito.
Anzi probabilmente ti criticherò per tutto questo duro lavoro. Sembrerà che
niente che tu faccia sia mai abbastanza. Eppure, io faccio affidamento
interamente sulla tua capacità di restare in questo conflitto. Non importa
quanto io polemizzi, non importa quanto io mi lamenti. Non importa quanto mi
chiuda in silenzio.
Per favore, resta dall’altro capo
della fune. E lo so che stai facendo il lavoro più importante che qualcuno
possa mai fare per me in questo momento.
Con amore, il tuo teenager.
Fonte: genitori crescono.com
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