Paidòs, da 25 anni sempre al fianco dei bambini in difficoltà
In
occasione del venticinquesimo anno di accoglienza Murialdina a Lucera in favore
dei bambini in difficoltà, intervistiamo, Marco Di Sabato, che racconta
l’inizio di questa avventura e la nascita successiva della Paidòs Onlus,
generata “per fare la differenza per tanti bambini e ragazzi che vivono nel
disagio”.
Fare la differenza per tanti bambini e
ragazzi in difficoltà. È questa la missione che si sono dati 25 anni fa un gruppo di ragazzi guidati
da un giuseppino del Murialdo quando, rispondendo alle richieste di aiuto che
provenivano sempre più pressanti dal territorio, hanno deciso di creare prima un centro educativo diurno e
poi due case famiglia, una maschile e l’altra femminile, con un unico
scopo: fare la differenza per tanti bambini e ragazzi che vivono nel disagio.
Nel maggio del 2000, quegli stessi ragazzi
decidono poi di potenziare il loro impegno a favore dei bambini, costituendo la
Cooperativa sociale Paidòs,
e nonostante siano passati ormai parecchi anni, la Paidòs continua ad essere al
fianco dei giovanissimi in difficoltà, oggi come ieri.
Uno sguardo ad un’umanità distratta, in gran
parte imprigionata in schemi di comportamento individuali e collettivi
ripetitivi, limitanti, spesso violenti e coercitivi, spinge la Paidòs a
intraprendere progetti che puntino a stimolare una maggiore consapevolezza nel
bambino, nelle famiglie e nelle comunità di vita, partendo dalla protezione dei soggetti più vulnerabili e
puntando sull’educazione come strumento capace di risvegliare potenziali
latenti e restituire all’individuo il suo ruolo di protagonista del
cambiamento.
“La nostra organizzazione è cresciuta come
un albero, le cui fronde sono i tanti progetti volti a prevenire il disagio e
le cui radici sono le basi metodologiche che hanno da sempre indirizzato il
nostro intervento e che seguono l’insegnamento di San Leonardo Murialdo, che
dedicò la sua vita ad accogliere i bambini poveri ed abbandonati”. Lo
dichiara il presidente della Paidòs Marco Di Sabato, facendo il bilancio di questi 25
anni di attività sul campo e il quadro della situazione attuale dell’infanzia
in Italia.
In tutta la storia che ha vissuto
all’interno della Paidòs, qual è l’emozione più grande che si porta dietro?
“Sicuramente l’attimo della nascita della
cooperativa. Non potrò mai dimenticare quel giorno: ai tempi avevo 26 anni e
l’entusiasmo di quegli anni è indimenticabile. Il grande desiderio di aiutare
gli altri era unito alla sensazione della percezione di una umanità molto
bisognosa, da aiutare appunto con la nostra passione, con una visione
fecondante e con metodologie appropriate. Ho vissuto a stretto contatto con tutti
i bambini accolti in questi anni, ognuno aveva una sua storia e ognuno di loro
mi ha donato qualcosa. Abbiamo vissuto
con i bambini fin dall’inizio e continuiamo ancora oggi a farlo”.
Nel corso di tutti questi anni, gli scenari
relativi all’infanzia e i bisogni a questa connessi sono cambiati? Quali le
priorità a cui bisogna far fronte oggi?
“Il mondo in cui viviamo è in grande
cambiamento e oggi il tema di saper interpretare proattivamente il cambiamento,
piuttosto che subirlo, è ancora più forte di ieri. Da un altro punto di vista,
le problematiche che noi incontriamo lavorando con i bambini e le famiglie sono
in qualche modo le stesse di sempre: subiscono le difficoltà perché non
riescono ad essere veramente consapevoli delle loro capacità e potenzialità e
non sanno come attivare le leve del cambiamento. Cambia la forma del disagio,
ma quello che incontriamo fa parte di uno scenario che appartiene all’umanità
da sempre e sappiamo le apparterrà in modo diverso anche in futuro. Il nostro
impegno deve essere allora quello di dare strumenti e creare nuovi orizzonti
per crescere. Oggi ci sollecita con forza il tema della povertà dei minori e
delle famiglie in Italia, i cui numeri e i cui effetti hanno assunto dimensioni
impressionanti: è diventato importante garantire un livello di assistenza
materiale per favorire ai bambini italiani il diritto di nutrirsi, accedere
alle cure mediche, praticare sport e attività ricreative e socializzanti. Alle
famiglie stiamo offrendo nuovi percorsi di crescita per superare la povertà,
accrescere le competenze educative, offrire ai propri figli migliori
opportunità”.
Quali sono le cose che cambierebbe
nell’immediato al fine di garantire a tutti i bambini il rispetto dei propri
diritti?
“Nella nostra società, la comprensione di
quanto sia importante l’infanzia è ancora del tutto residuale. Il basso livello
di attenzione mediatica e politica e di proliferazione culturale delle
tematiche dell’infanzia ci porta a vedere che occorre lavorare enormemente a
livello di sensibilizzazione. L’infanzia è il vero cuore del presente e del
futuro dello sviluppo umano, ma a livello globale i dati sulla malnutrizione,
il mancato accesso alla scolarizzazione, le grandi diseguaglianze, fino ai
fenomeni più drammatici, come i bambini soldato o il traffico di minori hanno
un’attenzione ancora più bassa ed occorre investire in educazione e sensibilizzazione
per accrescere il livello di consapevolezza, di impegno e di investimento”.
Quali prospettive per il futuro della Paidòs?
“Il futuro della Paidòs sarà sempre dalla
parte dei bambini. Vogliamo rendere più solide le nostre metodologie di lavoro,
osservare con più attenzione, come e quanto il nostro lavoro sappia produrre il
cambiamento che tanto auspichiamo e davvero impattare sulla crescita dei
bambini e delle famiglie. Rinforzare le radici del nostro albero affinché le
fronde, gli interventi che attuiamo, possano essere sempre più capaci di prevenire
i fenomeni di disagio e dare un futuro ai bambini che accogliamo, magari
riuscendo ad inserirli anche nel mondo del lavoro, una volta conclusi gli studi.”
Le prossime sfide?
“Per i 25 anni di accoglienza murialdina a Lucera,
abbiamo deciso di rendere il Centro Educativo Diurno dell’Opera San Giuseppe ancora
più bello, funzionale e di arricchirlo di nuovi spazi per i laboratori e per il
gioco dei bambini che accogliamo, per questo partiranno a breve dei lavori di
ristrutturazione. Abbiamo però bisogno dell’aiuto di tutti per continuare a
dare a tanti bambini opportunità e speranze, perché siamo convinti che solo
l’educazione può migliorare il loro futuro e il futuro della nostra società e
della nostra città.
Per questo abbiamo lanciato la raccolta fondi ‘BAMBINI
al Centro’. Chiunque può sostenere il Progetto ‘BAMBINI al Centro’- Progetto di Ristrutturazione del Centro Educativo
Diurno, effettuando una donazione con bonifico bancario al seguente IBAN: IT
51W 05385 78440 00000 0000 455, causale: ristrutturazione Centro Educativo Diurno.
Inoltre abbiamo organizzato anche una lotteria di beneficenza per raccogliere
ulteriori fondi necessari alla ristrutturazione. L’estrazione della lotteria ‘BAMBINI al Centro’ ci sarà il 14
maggio 2017. Il costo del biglietto è di soli 2€. In palio fantastici premi:
iPhone7, week-end in Europa, mountain bike, cene e tantissimi altri premi.
Ulteriori notizie sulla lotteria, sullo stato
di avanzamento dei lavori e sule nostre attività, le potrete trovare sul nostro
sito internet www.paidos.it o sulle nostre pagine presenti sui principali social.
Torniamo a mettere i
bambini al centro di tutte le nostre azioni, loro sono il nostro futuro. ”
Stefano
Di Sabato
Sostieni anche tu ‘BAMBINI al Centro’
Progetto di Ristrutturazione
del
Centro Educativo Diurno
dell’Opera San Giuseppe
per assicurare un’infanzia felice a tanti bambini
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