ADHD: LE 5 STRATEGIE DA ADOTTARE IN CLASSE
Alcuni
consigli per l'insegnante (o educatore) per la gestione in classe di un alunno
con ADHD. Quale atteggiamento assumere e come organizzare il tempo scuola con
il bambino.
In questo breve articolo, cercheremo
di fornire semplici ed immediate regole da seguire,
quando in classe ci si ritrova a dover gestire un bambino
con ADHD “Attention-Deficit/Hyperactivity-Disorder”
(diagnosi di Iperattività e Disturbo Attentivo).
Innanzitutto, affinchè le buone
pratiche risultino utili ed efficienti, per prima cosa c’è bisogno che
venga coinvolto nel lavoro con l’alunno, tutto il team di docenti. Dovrebbe
essere scontato, ma non è detto che sia sempre tenuto a mente: più gli
insegnanti collaborano insieme, verso gli stessi obiettivi, e più facilmente
questi ultimi verranno soddisfatti.
In seconda analisi bisogna tener presente che il
disturbo del quale questi bambini soffrono, può essere accentuato o
addirittura ridotto, in
base all’atteggiamento che assumiamo nei loro confronti quotidianamente.
Ogni nostra azione avrà un impatto decisivo sul modo di comportarsi del bambino
con ADHD, in aula e al di fuori di essa. Tutti i
bambini hanno bisogno di avere una tabella di marcia utile a districarsi all’interno
dell’ambiente scolastico, fatta di orari cadenzati, materie e suoni di
campanelle.
La terza strategia da tener presente è quella di
organizzare al meglio il suo tempo e le routine (ad
esempio per affrontare ogni cambio materia, le pause tra ogni compito,…); più
routine si realizzano e meno instabile sarà il comportamento del bambino
durante il tempo a scuola.
Quarto aspetto fondamentale da tener presente, è la
stesura (meglio se discussa e concordata con l’alunno) di una serie di regole da
dover ottemperare. Naturalmente devono avere le seguenti caratteristiche:
devono essere poche, semplici e chiare.
Insieme si contratteranno anche le conseguenze di un’eventuale infrazione, ad
esempio l’interruzione di un’attività particolarmente piacevole per il bambino
(questo è possibile dai 7-8 anni in poi).
Infine, quinta
strategia da adottare è quella di far sentire il bambino sempre accettato e compreso,
in ogni suo atteggiamento e reazione. Deve sapere che ha davanti un adulto che
capisce ogni suo stato d’animo, che si pone a lui come figura d’aiuto. Intercettare ogni suo
disagio ed imparare, insieme a lui, a gestire i momenti di difficoltà, ci
aiuteranno a gestire la situazione in modo più sereno e disteso.
Fonte: news.fidelityhouse.eu
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