LE EMOZIONI CHE NASCONDONO
'I BAMBINI DIFFICILI'
Dietro ogni bambino difficile si cela un forte disordine emotivo che, la gran parte di volte, si manifesta con
rabbia e disobbedienza che per genitori e insegnanti sono difficili
da affrontare.
Può succedere che
mamma e papà, confusi dall’atteggiamento del bambino difficile, possano alzare
la voce o cadere nella tentazione di assegnare castighi al piccolo. In queste
circostanze, castighi e litigi non fanno altro che rendere più intense le emozioni
negative del bambino. Punizioni e ramanzine possono ledere
l’autostima del bambino difficile e addirittura innescare un senso di
frustrazione che con il passar del tempo potrebbe cronicizzarsi.
Ogni bambino si porta dietro il suo bagaglio emotivo, fin dalla
nascita, anche se non ha molte esperienze di vita dirette, ha riempito il
suo bagaglio con le impressioni di chi lo circonda. Un gioco di
impressioni molto complesso, impossibile da decodificare ma la realtà è una:
alcuni bambini necessitano di attenzioni più
di altri e guai a negare attenzioni a un bambino bisognoso!
Il bambino difficile: il bambino che ha più bisogno
Un bambino difficile non conosce la sensazione
di stare bene con se stessi e non va affatto ignorato. Allora come bisogna comportarsi
con un bambino difficile?
Innanzitutto
bisogno riconoscere di avere un figlio che ha maggiori esigenze. Parliamo di
bambini che piangano spesso, dormono meno del previsto, hanno reazioni
esagerate agli eventi e possono passare dalla gioia (risate) al dolore (pianto)
nel giro di pochi minuti. Questi bambini non sono “cattivi” e
non vanno “strillati”, anzi, hanno bisogno di più sicurezze e di
maggior sostegno.
Il
mondo emotivo di un bambino difficile è ricco di emozioni quali paura,
tristezza, solitudine, angoscia, rabbia e gelosia, emozioni
codificate con atteggiamenti capricciosi e/o scatti d’ira.
E’ necessario
canalizzare queste emozioni in atteggiamenti
positivi e qui il genitore deve rassicurare il bambino in modo permanente: il bambino deve diventare autonomo così da
smettere di cercare continue attenzioni.
Un bambino
autonomo è ubbidiente, capace di fare richieste ai genitori senza
rifugiarsi nel pianto o nascondersi dietro la rabbia.
Educare un bambino difficile
Far rispettare le regole a un bambino difficile è un compito arduo
e faticoso, tuttavia le regole servono nella vita dei bambini ed è compito del
genitore educare al benessere e alla comprensione emotiva.
Dobbiamo capire che i bambini ci guardano e imparano da noi che
è bello diventare grandi. Ecco perché da sole le regole non bastano. Ecco
qualche consiglio su come educare un bambino difficile.
Il potere del rinforzo
positivo
Il rinforzo positivo è una strategia educativa che consiste
nell’abbracciare un bambino quando fa qualcosa di sbagliato. In genere, quando
un bambino fa qualcosa che non dovrebbe, il genitore ricorre a punizioni e
sgrida il piccolo ma questi atteggiamenti innescano reazioni ancor più negative nei bambini.
Il rinforzo positivo si base sul dialogo con l’infante: avvicinatevi al
piccolo e chiedetegli spiegazioni, usate un tono calmo ma molto determinato.
Con altrettanta calma e determinazione dovrete spiegare al bambino perché ha
sbagliato e mostrargli il modo corretto di agire. Con una punizione il bambino
finirà per credere che lui è sbagliato senza
capire il vero messaggio, cioè che il suo atteggiamento è stato sbagliato.
I bambini tendono
a generalizzare, così ogni ramanzina è un affondo ancora più profondo
nell’autostima in via di formazione del bambino: il bambino recepisce che la sua persona è
sbagliata perché non arriva a scindere il giudizio che un genitore può
avere su un singolo atteggiamento, dal giudizio che il genitore ha sull’intera
sua persona.
Educare il bambino
all’autonomia e alla felicità
Esistono molti
libri e ricerche incentrate sulla giusta educazione da impartire ai bambini e
non posso che consigliarvi il testo: “Le regole non bastano. Come educare i nostri bambini
all’obbedienza, all’autonomia e alla felicità“.
Il libro è molto
completo, pratico e chiaro, in primis vi spiegherà perché
tanti bambini fanno fatica ad obbedire e perché tanti di noi faticano a
insegnare e ottenere obbedienza e rispetto. Il libro è consigliatissimo perché
spiega come possiamo concretamente ed efficacemente insegnare ai bambini le “giuste regole” e motivarli al benessere
emotivo. In questo libro l’autore risponde a tante domande e
accompagna il lettore, passo dopo passo, a scoprire il mondo dell’infanzia
e insegna a condurre i bambini sulla strada dell’autonomia e felicità.
Il circolo vizioso della
Fiducia
Il bambino ha
bisogno di sicurezza, deve poter credere nel genitore e deve sapere che il genitore crede
in lui. Questo è il circolo vizioso della fiducia che va alimentato
quotidianamente.
Il bambino deve capire che esistono dei limiti da non oltrepassare e dei
compiti da svolgere: gli adulti hanno compiti da svolgere proprio come i
bambini. Ecco perché in premessa vi ho detto che i bambini ci osservano e imparano da noi che è bello diventare grandi!
Impartire dei
compiti e dare fiducia ai bambini, significa fargli capire che sono capaci di
fare molte cose, significa incoraggiarli
all’autostima e autonomia.
Educare all’intelligenza
emotiva
Come ti senti? Cosa provi? Sono domande
importanti da fare a un bambino. I bambini spesso finiscono per confondere
le emozioni senza riuscire a capire l’origine di ciò che provano. Educare
all’intelligenza emotiva significa coltivare autoconsapevolezza. In questo modo, i bambini
potranno sfruttare il cosiddetto sfogo
emotivo ma attenzione, lo faranno solo se non si
sentiranno giudicati!
Fonte: psicoadvisor.com
Paidòs Onlus
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