FESTE DI COMPLEANNO CHE DIVENTANO MATRIMONI.
NON SI STA ESAGERANDO?
Quando le feste familiari diventano uno spettacolo eccessivo,
organizzato per la nostra immagine, non per far felice il bambino.
Le
feste di compleanno dei figli stanno diventando una moda nazionale. Biglietti
d'invito stampati in tipografia del tutto simili a quelli che si usano per la
celebrazione delle nozze, oppure camioncini dotati di altoparlanti che girano
per le strade del paese a dire al mondo che otto anni fa Edoardo approdava sul
nostro pianeta.
La casa addobbata come se fosse Natale e Pasqua insieme, truccatrici pagate fior di quattrini per le facce delle piccole invitate, giocolieri e poi buffet da sfamare un esercito.
Incredibile eppure rigorosamente vero.
Vien da domandare: «Dov'è andato a finire quello che un tempo si trovava tra le due orecchie? Non stiamo forse perdendo l'equilibrio? Non stiamo sbandando alla grande?»
Ecco le domande di questo nostro appuntamento mensile.
La casa addobbata come se fosse Natale e Pasqua insieme, truccatrici pagate fior di quattrini per le facce delle piccole invitate, giocolieri e poi buffet da sfamare un esercito.
Incredibile eppure rigorosamente vero.
Vien da domandare: «Dov'è andato a finire quello che un tempo si trovava tra le due orecchie? Non stiamo forse perdendo l'equilibrio? Non stiamo sbandando alla grande?»
Ecco le domande di questo nostro appuntamento mensile.
Un po' di testa nella festa
Oh, intendiamoci bene, festeggiare il compleanno è bellissimo.
Festeggiare il compleanno è festeggiare la vita. In particolare, festeggiare il compleanno di un piccolo è passargli tanti messaggi positivi che gli impiantano quella fiducia di fondo che è indispensabile per vivere.
Festeggiare il compleanno del figlio è dirgli: “Siamo felici che ci sia!”, “Tu per noi sei prezioso”, “Ti vogliamo felice!”.
Dunque nessuna condanna alle feste del compleanno.
Le perplessità nascono quando tali feste diventano una festa di nozze anticipata, uno spettacolo organizzato per la nostra immagine, non per far felice il bambino.
Allora è necessario riflettere.
Tanta coreografia non può far passare al figlio l'idea che basti 'apparire' per 'essere'?
Tanti sorrisi e tanti elogi obbligati non possono trasmettergli il virus dell'ipocrisia?
C'è di più. Soffocato da montagne di regali, il bambino può illudersi che la vita sia zucchero filato.
Tanta attenzione può fargli credere d'essere il signorino che dovrà essere sempre soddisfatto, anche se altri sono in difficoltà e non possono permettersi tanto lusso.
Insomma, non stiamo guastando una delle più belle occasioni di socievolezza e di serenità così attesa e gradita al figlio?
Che ne dite? Non è urgente mettere un po' di testa nella festa?
Una bella merenda in compagnia a base di semplici panini e pizzette, con sottofondo musicale lieve e le immancabili patatine fritte innaffiate dalle solite bibite con bollicine (concesse a volontà, per l'occasione) è la più simpatica festa di compleanno sognata dal bambino.
La discussione è aperta.
Oh, intendiamoci bene, festeggiare il compleanno è bellissimo.
Festeggiare il compleanno è festeggiare la vita. In particolare, festeggiare il compleanno di un piccolo è passargli tanti messaggi positivi che gli impiantano quella fiducia di fondo che è indispensabile per vivere.
Festeggiare il compleanno del figlio è dirgli: “Siamo felici che ci sia!”, “Tu per noi sei prezioso”, “Ti vogliamo felice!”.
Dunque nessuna condanna alle feste del compleanno.
Le perplessità nascono quando tali feste diventano una festa di nozze anticipata, uno spettacolo organizzato per la nostra immagine, non per far felice il bambino.
Allora è necessario riflettere.
Tanta coreografia non può far passare al figlio l'idea che basti 'apparire' per 'essere'?
Tanti sorrisi e tanti elogi obbligati non possono trasmettergli il virus dell'ipocrisia?
C'è di più. Soffocato da montagne di regali, il bambino può illudersi che la vita sia zucchero filato.
Tanta attenzione può fargli credere d'essere il signorino che dovrà essere sempre soddisfatto, anche se altri sono in difficoltà e non possono permettersi tanto lusso.
Insomma, non stiamo guastando una delle più belle occasioni di socievolezza e di serenità così attesa e gradita al figlio?
Che ne dite? Non è urgente mettere un po' di testa nella festa?
Una bella merenda in compagnia a base di semplici panini e pizzette, con sottofondo musicale lieve e le immancabili patatine fritte innaffiate dalle solite bibite con bollicine (concesse a volontà, per l'occasione) è la più simpatica festa di compleanno sognata dal bambino.
La discussione è aperta.
COMPRESSE PEDAGOGICHE
• Non obblighiamo il figlio a fare gli straordinari per dimostrare a tutti la nostra capacità di mettere al mondo un prodigio.
• I figli imparano molto più spiandoci che ascoltandoci.
• Briglia sciolta un po' alla volta. Quando il dentifricio è uscito dal tubetto chi riesce ancora a riportarlo dentro?
• Ogni sorriso è un gol strepitoso.
• Il rimprovero fa bene, l'incoraggiamento di più.
• Salvare la cena è salvare la famiglia.
• L'ansia dei genitori peggiora sempre la situazione.
• Chi tocca il cuore modella la testa.
• Non obblighiamo il figlio a fare gli straordinari per dimostrare a tutti la nostra capacità di mettere al mondo un prodigio.
• I figli imparano molto più spiandoci che ascoltandoci.
• Briglia sciolta un po' alla volta. Quando il dentifricio è uscito dal tubetto chi riesce ancora a riportarlo dentro?
• Ogni sorriso è un gol strepitoso.
• Il rimprovero fa bene, l'incoraggiamento di più.
• Salvare la cena è salvare la famiglia.
• L'ansia dei genitori peggiora sempre la situazione.
• Chi tocca il cuore modella la testa.
PUNTO LUCE
«I bambini non costituiscono una categoria, una specie di classe sociale ben separata da quella dei 'grandi', quasi un'umanità diversa, meno evoluta, se non inferiore. Sono come noi, tali e quali. Se non hanno ancora la capacità di comprendere o di fare certe cose, se hanno bisogno di aiuto, questo non fa che aumentare i loro diritti. L'uomo è uomo, che abbia trenta giorni o trent'anni, e le uniche cose di cui dobbiamo privare il bambino sono quelle che potrebbero far del male a lui, e non quelle che potrebbero dar fastidio a noi» (Marcello Bernardi).
«I bambini non costituiscono una categoria, una specie di classe sociale ben separata da quella dei 'grandi', quasi un'umanità diversa, meno evoluta, se non inferiore. Sono come noi, tali e quali. Se non hanno ancora la capacità di comprendere o di fare certe cose, se hanno bisogno di aiuto, questo non fa che aumentare i loro diritti. L'uomo è uomo, che abbia trenta giorni o trent'anni, e le uniche cose di cui dobbiamo privare il bambino sono quelle che potrebbero far del male a lui, e non quelle che potrebbero dar fastidio a noi» (Marcello Bernardi).
Autore: Pino Pellegrino
Fonte:www.biesseonline.org
Paidòs Onlus
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