UNA SOCIETA' ALLA DERIVA. TORNIAMO AD ESSERE UMANI!
Siamo così distratti dai nostri telefonini o dalle nostre vite frenetiche che non ci accorgiamo neanche se una persona che ci sta vicino ha un malore. E' arrivato il momento di fermarsi.
In
agosto, alcuni turisti a Mont-Saint Michel in Normandia, hanno preferito
filmare una mamma che annegava nel tentativo di salvare la figlia Victorine
piuttosto che aiutarla.
Nello
stesso anno a Roma un pensionato è piombato a terra in pieno centro, si sarebbe
salvato dell'infarto se qualcuno si fosse accorto e l'avesse subito soccorso.
Due
esempi dell'attuale coma emotivo, due esempi di disumanità! Che cosa sta
succedendo al cuore umano? Il lettore ci scuserà per l'insistenza sul negativo
(per carattere siamo sulla sponda diametralmente opposta), ma sentiamo il
dovere di insistere per allarmare contro lo scardinamento dell'uomo umano.
Ecco, dunque, alcuni fatti che urlano.
Intossicati
dalla verdura comprata al mercato: tra le foglie c'erano le piante velenose.
39
cadaveri trovati nel container di un Tir proveniente dalla Bulgaria.
Si
comprano alloggi e quadri con i soldi dell'azienda e la fanno fallire.
Il
figlio uccide la madre novantenne, per derubarla.
La
Capitale è in balia di ragazzi fuori di testa.
Follia
sui binari a Bologna, ragazzini sfidano i treni ad Alta velocità.
Per
vendetta contro la moglie che lo ha lasciato, uccide le tre figlie.
Spara
ed uccide quattro persone per aver occupato un parcheggio privato.
La
mamma getta la neonata nel cassonetto della spazzatura.
È
vero: sono fatti estremi, ma significativi dell'atmosfera di disumanità e
indifferenza totale che sta infettando il nostro contesto sociale ovunque e a
tutti i livelli.
Ti
spaccano le orecchie con i motorini a tutto gas, seminano gomme americane in
ogni angolo, non salutano, non chiedono scusa, dicono parole che sembrano
tirate su dalle fogne...: parliamo dei ragazzi d'oggi (salvo le piacevolissime
eccezioni che, grazie a Dio, non mancano!). Eccezioni che, purtroppo, sono una
conferma della regola. I telefonini squillano ovunque, i giocatori di calcio si
danno testate sullo stomaco, i giovani sputano come scaricatori di porto.
Stiamo
esagerando? Magari fosse così. La maleducazione trionfa e tutti ne facciamo le
spese!
È
tempo di fermarci. È tempo di riportare l'umanità nell'uomo!
«Non
sono nati però così, lo sono diventati crescendo in una società che,
espropriandoli della voce della coscienza e del principio di responsabilità, li
ha trattati - e li tratta - unicamente come consumatori» scrive Susanna Tamaro.
«L'individuo, con il suo culto narcisista, ha divorato la persona. Nel suo
cielo non brillano più stelle, ma solo il sibilo dei satelliti. Non c'è
orizzonte davanti a loro, alle spalle non hanno alcuna radice in grado di
nutrire la loro memoria. Sono cresciuti nell'immediatezza e nell'apparenza,
perché questo è il banchetto che è stato preparato per loro. E in questo
banchetto, gli adulti al massimo si sono offerti nel ruolo di camerieri.
Abbiamo creduto, ci è piaciuto credere, alla favola bella che i cuccioli d'uomo
non siano molto diversi dai funghi: nascono da una spora e da quella si
sviluppano naturalmente, senza bisogno di alcun intervento esterno».
Invito
a ritornare umani
Attenzione!
Quando diciamo 'umanità' non intendiamo, qui, l'insieme degli uomini, ma tutto
quel complesso di qualità e sentimenti positivi che ci distinguono dalle
bestie. Tali qualità e sentimenti positivi saranno l'oggetto dei nostri
interventi che, di mese in mese, offriremo al lettore. Dunque parleremo del bel
garbo, della tenerezza, della gentilezza, dell'occhio buono, della gratitudine,
del sorriso, delle parole buone... Tutti fattori umanizzanti capaci di impiantare
il più bel capolavoro dell'universo: un uomo profumato di umanità.
L'obiettivo
dei nostri interventi è chiaro: invitare i lettori a ritornare umani.
«Non
possiamo arrenderci a tanto imbarbarimento! Ora forse, davanti a tanta
distruzione, davanti a tanta disperazione, è venuto il momento di dire che non
è così. Non siamo funghi, né meduse, ma una specie con un altissimo grado di
complessità. E questa complessità, per svilupparsi nei ragazzi in modo
positivo, ha bisogno di essere guidata da regole, paletti e limiti tracciati
con fermezza dalla generazione che li ha preceduti. Regole, paletti e limiti
che crescendo potranno anche abbandonare - perché questa è la nostra grande e
inquietante libertà - ma senza i quali non avranno mai la possibilità di diventare
davvero adulti».
Recuperare
il pianeta sta bene (anzi: benissimo), ma se non si ricupera l'Uomo, è come
restaurare la reggia e, nello stesso tempo, uccidere il re.
UN BAMBINO
Indicando
il disegno, la maestra gli chiese, con un gran sorriso: «Di cosa sono fatte le
stelle?»
«Di
luce» rispose Andrea sicuro, senza neanche capire che cosa stesse dicendo.
«E
perché?» chiese la maestra, presa dall'entusiasmo.
Eleonora
fissava il figlio, che la guardava in cerca di una risposta a una cosa che
nessuno sa.
«Perché,
Andrea?» domandò Eleonora con dolcezza.
«Perché
la Terra è piena di buio.»
UN UOMO UMANO
Un
anno prima di morire (1987) il poeta Giuseppe Ungaretti, guardando la sua vita
passata (aveva compiuto da poco gli 80 anni) confessava a se stesso: “Non so
che poeta sia stato in tutti questi anni. Ma so d'essere stato un uomo: perché
ho molto amato, ho molto sofferto, ho anche errato, cercando di riparare il mio
errore come potevo, e non ho odiato mai.
Proprio
quello che un uomo deve fare: amare molto, anche errare, molto soffrire e non
odiare mai!”.
Autore: Pino Pellegrino
Fonte: www.biesseonline.org
Paidòs Onlus
dalla
parte dei bambini, SEMPRE
Con l’Adozione a Distanza
accompagni un bambino nella sua crescita
donandogli un’infanzia felice
dona tramite bonifico su
IBAN:
IT 51W 05385 78440 00000 0000 455
Nessun commento:
Posta un commento