COME INVOGLIARE I GIOVANI A STUDIARE?
Non dite loro che lo studio è importante. I giovani non sanno che
farsene delle prediche. E giustamente un adolescente si domanda: ma a me che
importa se un uomo vissuto cinquecento anni fa fece questo o disse quest’altro?
A che mi serve la letteratura? A che mi serve la storia? Che rapporto hanno con
la mia vita?
Amicizia e primi amori, conflitti familiari e approvazione sociale, il
desiderio bruciante di far parte di un gruppo, ecco attorno a cosa ruota il
mondo degli adolescenti. Ma la cultura parla proprio di questo. Conflitti tra
padri e figli e faide familiari, Shakespeare ne era un maestro. La sofferenza
di un amore corrisposto? Il tormento della gelosia? Due millenni fa furono
Catullo e Saffo a parlarne per primi. Amicizia? Emarginazione sociale? I classici
parlano sempre di grandi amicizie e gli eroi, le eroine della letteratura sanno
cosa significa essere emarginati, quanto possa essere pesante ricercare ad ogni
costo l’approvazione sociale. È questa la lezione di Anna Karenina.
E la parola libertà che è tanto cara ai ragazzi, non avrebbe lo stesso
sapore senza l’illuminismo. Se volete insegnare loro la coerenza, il coraggio
parlategli di Giordano Bruno, arso vivo sul rogo pur di non tradire le sue
idee, parlategli dei fratelli Wright che sognavano che l’uomo potesse volare e
dei voli dell’anima che secoli prima dell’invenzione dell’aereoplano i poeti
erano soliti fare. Parlategli di Mary Wollstonecraft che volle dimostrare al
mondo che le donne possono essere intelligenti quanto un uomo e di Maria Carolina
di Berry che sfidò, nel suo piccolo, con i suoi completi da spiaggia le
convenzioni della sua epoca e grazie alla quale oggi l’estate viene associata
ai bagni di sole e al mare.
Suscítate la loro meraviglia. È dallo stupore, dalla curiosità che inizia la conoscenza. Fate appello al sentimento, alla bellezza, all’amore racchiusi in loro. E ricordategli che è grazie alla cultura che si acquisisce quella sensibilità «capace di distinguere il bene dal male, l'amore dall'odio, la partecipazione dall'indifferenza.»
Autore: Professor X
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