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mercoledì 13 aprile 2022

La casa dalle mille facce

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

LA CASA DALLE MILLE FACCE

Gli equilibri delicatissimi che si vengono a creare in Casa Famiglia sono sottoposti a continue pressioni causate da nuovi inserimenti, dall'adolescenza, dalla complessità delle situazioni  che si è chiamati ad accogliere e l'educatore spesso è costretto a muoversi come un equilibrista, ma senza rete di protezione.

Questa casa racchiude la propria essenza di vita in una sola parola: "mutevolezza". È una casa nata per essere dinamica, in perenne movimento.

Anche noi educatori dovremmo essere così muteiformi...ma non è facile. 

Gli equilibri delicatissimi che si vengono a creare qui sono sottoposti a continue pressioni inducendo ad imposizioni di inevitabile adattabilità alle nuove condizioni imposte da nuovi inserimenti, dall'adolescenza, dalla complessità delle situazioni delicate che questa casa è chiamata ad accogliere. Un nuovo ingresso scuote spesso la casa nelle sue fondamenta e modifica quella stabilità precaria che l'educatore nel suo delirio di onnipotenza credeva di aver creato con i ragazzi. L'educatore esattamente come questa vecchia casa deve cedere quello smisurato desiderio di stabilità per far posto alla dinamicità più sconosciuta e quindi, per questo, temibile. Un nuovo ingresso significa che vi sarà un bambino/a, ragazzo/a arrabbiato, terrorizzato, dalla storia poco o del tutto sconosciuta, magari, come spesso capita, in condizioni igienico-sanitarie precarie. Arriverà qualcuno che forse non ha mai abitato una casa vera e troverà un educatore che a poco a poco cercherà di rendere il meno tragico possibile l'impatto con questo nuovo mondo.

In quel momento l'educatore capirà di dover ricominciare tutto da capo, forse non proprio da 0.. magari da 3 come diceva il Maestro, dall'esperienza mista alle conoscenze acquisite nel tempo...ma anche 3 appare spesso molto, troppo vicino allo 0.

Qualche peluche, delle lenzuola colorate nuove appena messe, libri per la buonanotte sul comodino, medicine da bambino, abitini minuti e si riparte.

Una casa è l'insieme di grandi e piccini...far quadrare tutto non è semplice.

Specie in concomitanza di situazioni molto delicate. Ripenso a "Victor il ragazzo selvaggio" che studiai all'università...certe volte mi sembra che le cose più banali a questi bimbi siano sconosciuti. Eppure abitiamo lo stesso mondo, la stessa epoca. Ci sono case simili alle foreste, mi dico...così mi spiego il perché è difficile spiegare cosa sia il sedersi a tavola o avere un lettino tutto pulito per sé, uno spazzolino da denti.

Allora mi chiedo se è così complesso per me che vivo a "turni"...cosa deve essere questa casa sconosciuta agli occhi di un bambino che dovrà viverci per un po'?

Ci penso...

Vedo le manine che impastano per la prima volta in questa casa, la torta alle fragole pronta nel frigo... tutto è pronto.

Oggi mi dico che anche gli educatori hanno timore o lo sconforto di sbagliare al cospetto di tanta rumorosa e spesso selvaggia... fragilità. Anche gli educatori spesso si sentono spaesati... immensamente.

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.

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