I FIGLI LI AMIAMO O LI DANNEGGIAMO CON I NOSTRI COMPORTAMENTI?
Noi
siamo, tutti quanti, il prodotto di coloro che ci hanno amati o che si sono
rifiutati di amarci
La domanda è forte, ma su certi temi non si può essere morbidi. Quando si parla d'Amore non si può scherzare. Con l'amore non si gioca: con l'amore si vive! Ecco perché quando si parla d'amore il discorso va preso di petto.
Dunque,
che cosa significa amare i figli?
L'istinto
non basta: “I figli non si amano perché sono i nostri. Si amano perché si
impara ad amarli!” ci avverte il nostro autorevole pediatra Marcello Bernardi.
Amare è sempre un'arte da imparare! Tanto più lo è l'amore pedagogico, cioè
l'amore dei genitori che si impegnano a far fiorire il figlio in tutte le sue
potenzialità.
Tale
amore ha connotati diversi dall'amore coniugale, come da quelli dell'amore
sociale.
Ebbene,
chi va a scuola dall'arte dell'amore pedagogico, impara che vi sono amori
educanti e amori devastanti.
Amori devastanti
Ci
limitiamo ai tre più insidiosi.
Amare non è strafare.
Ha
tutte le ragioni il proverbio: “La mamma troppo valente, fa la figlia buona a
niente!”. La madre che continua a sbucciare l'arancia al figlio che ha, ormai,
otto anni, non lo ama, ma gli ruba un'esperienza.
Amare non è eleggere il figlio a capofamiglia.
Mettere
il bambino al centro (“Che cosa vuoi per cena?”. “Dove vuoi che facciamo le
vacanze quest'anno?”) è preparare un futuro despota, un candidato al bullismo.
Amare non è piacere sempre.
Arrendersi
al figlio, sta all'amore come la sabbia sta alla farina. Il vero amore sovente
è severo, fermo, deciso. L'amore vero non abolisce i 'no', non annulla le
'regole', anzi, le esige.
Passiamo
agli amori che sono fattori di crescita.
Amori educanti
Amare è accettare il figlio.
Anche
se non corrisponde ai nostri desideri, ai nostri sogni. A proposito, il famoso
psichiatra austriaco Bruno Bettelheim ci ha lasciato questo ammonimento: «Non
puntate ad avere il figlio che piacerebbe a voi. Abbiate rispetto per quello
che il bambino è!».
Amare è rinunciare al possesso del figlio.
È
tagliare, al più presto, il cordone ombelicale; difendersi dalla maledetta
'figliolite' che non smette di contagiare le mamme, in particolare quelle
italiane (lo notano tutti gli studiosi).
Amare è renderci amabili.
È
pulire il proprio carattere forse tortuoso, diffidente, umorale, urticante,
variabile, per darsi un carattere festivo, colloquiale, vibratile e tenero,
attento e generoso, un carattere solare, perché proprio dal Sole impara: il
Sole dà, la Luna prende.
Un
simile carattere è educativo per natura sua: una persona tutta amabile irradia
fattori di crescita. Non fa ombre.
I
figli che hanno la fortuna di avere genitori amabili, ringraziano d'esser nati.
LE MAGNIFICHE LEGGI DELL'AMORE
1.
L'amore è come la luna: se non cresce...
2.
L'amore non invecchia: matura.
3.
L'amore non si divide: si moltiplica.
4.
L'amore non si compra, non si vende: si dona.
5.
L'amore prima di dire: “Ti dò un bacio”, dice: “Ti dò una mano!”.
6.
L'amore o è umile o non è.
7. L'amore
che fa economia d'amore, non è vero amore.
8.
Amare è ricondurre dolcemente una persona a se stessa.
9.
Amare è costruire la felicità di qualcuno.
10.
Amare è andare oltre il necessario.
LA FRASE
«Se
ciascuno avesse anche solo una persona che nella sua vita gli dicesse: “Ti
amerò, indipendentemente da tutto! Ti amerò anche se sei stupido, anche se
scivoli e batti il naso, se sbagli, se commetti errori, se ti comporti come un
essere umano..., ti amerò ugualmente” allora la gente non finirebbe negli
ospedali psichiatrici» (Leo Buscaglia).
Autore: Pino Pellegrino
Fonte: www.biesseonline.org
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