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mercoledì 19 maggio 2021

I primi amori

 Rubrica: Danzanti col vento...storie di educatori appassionati

 

I PRIMI AMORI

Le cotte non hanno età, colpiscono, a volte radono al suolo, altre creano. Questo è il giorno della paura dell'innamoramento qui in casa famiglia.

<<Chiara...che faccio? ci vado o non ci vado all'appuntamento?

L'innamoramento...non è mai facile. Le cotte non hanno età, colpiscono, a volte radono al suolo, altre creano. Questo è il giorno della paura dell'innamoramento qui in casa famiglia. Gli stati di Instagram, i messaggi, il chattare con le amiche per chiedere come comportarsi con quel ragazzo che da il tormento all'anima...beh questo è l'argomento di oggi.

Inizio il turno di notte e una ragazza è decisamente giù di morale. Dobbiamo caricare i compiti su classroom, le ultime ricerche della giornata e poi si stacca.

Sguardo perso nel vuoto, sospiri, e (cosa decisamente insolita per lei) silenzio...

Sono due giorni che trascorriamo tra domande del tipo <<Gli mando un messaggio? sono ridicola se glielo mando? Chiara mi sta scrivendo!!! Che gli scrivo? Mi ha mandato un vocale... ora lo sento prima io poi lo senti tu...Secondo te che significa?>>

Stasera, seduta dietro la scrivania con lo sguardo perso sulla ricerca invisibile da consegnare l'indomani...in preda alla malinconia più profonda, lei irrompe fra i discorsi ad alta voce dell'altra tipetta che sta usando il mio portatile per caricare l'ultimo file per la scuola: <<Questo è il periodo più brutto della mia vita, maledetti anni...>>

Circa mezz'ora è invasa dall'attività che tutti sappiamo fare eccelsamente bene...maledire; in questo caso maledire l'adolescenza e le sue malinconie, ed i suoi colpi bassi e le sue cotte e le cose che vorremmo aver fatto in passato per modificare gli eventi del futuro.

Maledire l'incapacità e la vergogna di chiedere <<Ti andrebbe di uscire con me?>>...AH...la Timidezza, temo da sempre ed in prima persona che per chi la possegga non ve ne sia rimedio neppure col trascorrere del tempo.

Spara domande, mille domande al secondo su come uscire da questa situazione senza scalfiture...

Questa volta non c'è una formula magica scritta su qualche manuale di Pedagogia o Antropologia o Sociologia; nessun concetto base da andar a ricercare sotto la scritta "Come affrontare un cuore ed una mente in subbuglio per via dei sentimenti, Cap. 1" (sono concetti che vorrei in primis ed egoisticamente io per me ma mannaggia...se li cerco... nulla).

Sono disarmata ( come la quasi totalità delle volte in questo mestiere) e sono certa ormai che le scalfiture fanno parte del pacchetto standard dei sentimenti.

<<Io non so che cosa fare...se lui mi vede e poi mi ignora me ne farò una ragione, ma io poi ci starò malissimo o se non ci vado e poi non ci saranno più altre occasioni... O Dio... come ne esco da questa situazione???...a pezzi>>

Questo è poco ma sicuro...e non è perché siamo in comunità, non è perché qui ci sono ragazzine con le sembianze di bellissime donne, ma perché è così, l'innamoramento distrugge in pezzi tutti...ma caspita...qual meraviglia è il sentirsi così avviliti e grintosi, vivi e morti, in preda alla paura ed in preda all'eccitazione più spaesante in una sola occasione? Ancor più in adolescenza perché sono sensazioni intrise di un valore speciale, di chi a piccoli passi e con mille insicurezze, prova ad affacciarsi sul mondo.

Cosa si può dire ad una ragazza che in testa sua sta pensando a cosa mettersi ad un ipotetico incontro (<<Chiara mi devi aiutare, andiamo a comprare qualcosa ti prego, ti prego, non so cosa mettere e non voglio essere brutta>>), ad una ragazza che sogna quel momento magico che spera si realizzi nei dettagli che la sua testa ha descritto nel suo copione fantastico? (probabilità 50 e 50, o 70 e 30 o 30 su 70 che vada bene e che vada male. Chi lo sa?)

<<A te va di vederlo?>>

Finalmente parlo ( temevo di non avere più parole da pronunciare )

...

<<Si...>> il suo sguardo si posa su di me speranzoso di ricavare dalla mia "onniscienza" le istruzioni esatte sul cosa fare.

<<Allora abbi il coraggio di parlargli, non far finta di essere quella ragazza che vuole tutto sotto controllo, che progetta nel minimo dettaglio cosa fare...Magari scrivigli...andrà male? Beh pazienza, andrà bene? Vacci cauta...(anche perché dobbiamo stare attenti ai baci, alle mascherine a questo orribile momento) ma se non altro fai che legga il tuo nome su quel messaggio e che riconosca chi sei non per i trucchi o gli escamotage...ma perché un tempo vi piaceva parlare più di ogni altra cosa prima che le cose prendessero tutta un'altra piega e vi allontanaste. Se rifiuterà beh...avrai un aneddoto  da raccontare un giorno, ma almeno avrai tentato la fortuna e magari se ti vedrà penserà "mamma mia quanto è bella". O magari ti snobberà o magari avrà in testa altro, ma dopotutto è legittimo anche questo. È un terno al lotto>>.

Mi ha ascoltata ma è delusa, perché sa non c'è una risposta di pronto intervento nella mia risposta...lo so.

Domani intanto...credo proprio che andremo a comprare qualcosa da indossare perché in simili occasioni non c'è mai nulla da indossare a casa; dopotutto di questi tempi è concesso il solo vedersi, se non altro il sentirsi belle è già un ottimo punto di partenza per creare un bel ricordo di noi stessi da rammentare in futuro.

<<Andiamo davvero?>>.

<< Si, se mi lasci la stanza pulitissima, se fai tutti i compiti e se riesci a rispettare gli orari (cosa difficilissima)>>.

Sorriso pieno....dura pochi secondi poi diventa di nuovo triste.

<<E se poi non gli piaccio? E se poi mi vergogno troppo e non ci vado più? e se...>>

<<Vorrà dire che un pomeriggio usciamo a prenderci un gelato ed indossiamo i vestiti nuovi appena comprati>>

Finalmente un po' di apparente quiete le cosparge il volto.

<<Ho caricato tutto, andiamo a mangiare? Ho fame>>.

A tavola si fa a gara per parlare prima e di più per raccontare la propria giornata.

Ora dormono e chissà sognano, sento di tanto in tanto il cigolio dei letti che mi racconta dei sogni irrequieti e della mancanza di sonno...Io intanto penso, scrivo e mi dico che non so come poter rispondere alle loro domande, non so cosa dir loro quando hanno il cuore ferito o sognante o a nudo. "So di non sapere", diceva Socrate, e come dargli torto? L'unica cosa che so è che l'adolescenza o l'innamoramento non sono parole da maledire...Queste ragazze riescono ad innamorarsi dopo tutto quel che hanno passato, riescono ad avere paura dopo essere entrate in comunità come Vip dei quartieri popolari, da luoghi in cui la certezza e la corazza erano gli ingredienti fondamentali del successo e del rimanere a galla. Riescono a parlare di cose che io all'età loro cercavo solo di nascondere da tutti perché ero certa che nessuno avrebbe capito. Io nascosi tutto di me, loro invece coinvolgono e ricercano e si scervellando cercando di cavarne la giusta risposta.

Prima lezione di Progettazione educativa: noi educatori non siamo qui per salvare, non siamo dispensatori di risposte...siamo ballerini danzanti su di un filo ed ondeggiamo col vento.

Stasera una ragazza dal cuore pulsante a vista, mi ha fatto danzare con lei sulle note del suo prezioso innamoramento...io nel frattempo osservo, imparo.

Innamorarsi in tempo di Covid e la missione di domani: riuscire ad abbinare con gusto un outfit alla mascherina.

La bimba piccola dorme nella culla, le ho rimboccato già due volte le coperte ma senza successo a lungo termine. Tutto tace...

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso Casa Famiglia Murialdo)

 

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Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.

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