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mercoledì 12 maggio 2021

Certe notti...in casa famiglia

 Rubrica: Danzanti col vento...storie di educatori appassionati

 

CERTE NOTTI…IN CASA FAMIGLIA

Ci sono notti in cui il silenzio lascia riemergere le parole nascoste nei cassetti della memoria più lontana. In serate come queste, vi è chi, nel silenzio dei suoi pensieri e senza saperlo...sta crescendo.

Ci sono serate in cui sembra che tutto sia fermo, immobile. Finanche il tempo rallenta per ossequiare  il silenzio delle mie ragazze.

Ci sono serate come questa in cui non si ha gran voglia di parlare. Ognuna fra le ragazze si è celata in gran segreto in una propria sacrale contemplazione. C'è chi fra loro sogna di quel ragazzo che vorrebbe rivedere, chi ha il cuore frammentato in mille e mille pezzi perché non sempre gli innamoramenti sono come ci si aspetta che siano; c'è chi scruta l'orizzonte e so che vorrebbe essere da tutt'altra parte, ovunque...ma non qui. Ci sono serate in cui non si ha fame, serate in cui l'unica cosa che davvero può servire è la musica...solo quella magia sa attutire gli urti dei sentimenti accarezzando dolcemente l'anima mentre attraversa le cuffiette per entrare docile nella mente e nei ricordi.

Ci sono serate in cui l'aria è ferma ed immobile... Persino la piccina della casa è silenziosa. Si è addormentata presto, la sua manina è poggiata dolcemente sul suo orsacchiotto rosa e di tanto in tanto lo stringe.

Stasera siamo uscite fuori per una passeggiata. Avevamo bisogno del tramonto...

Eravamo assieme fisicamente ma ognuna era nel proprio mondo, osservava l'imbrunire e lo ridisegnava con i propri pensieri. Credo che qualcuna l'abbia trasformato in notte per non goderne più della luce...e chi invece abbia fatto di tutto per evitare che quel flebile bagliore svanisse così presto.

Stasera le mie ragazze non avevano una gran voglia di ridere, di scherzare ma in fondo certe volte il silenzio è la più dolce ed amara medicina.

Il silenzio lascia riemergere le parole nascoste nei cassetti della memoria più lontana.

<<Chiara dimmi ora come faccio a smettere di pensarci!!! Come faccio a sentirmi bene, dimmi cosa devo fare...non voglio sentirmi così>>

Quanto vorrei saperti dire la cosa giusta, quanto vorrei farti sentire bene (ah, delirio onnipotente)...eppure e mio malgrado so che il massimo che posso e che devo fare è lasciarti pensare...lasciare che la mente navighi nel suo mare in tempesta.

Il più grande ed avventuroso dei viaggi lo si fa proprio in notti come queste, in quelle notti in cui si combatte contro i propri mostri, in cui si raccolgono i brandelli delle proprie speranze sparpagliati sul pavimento della realtà e si impara a navigare nel buio senza paura...inseguendo le stelle.

<< Stasera credo che ti serva Spotify ed una lunga serie di playlist di canzoni che ti facciano sentire meno sola al mondo. Credo che solo nei testi di chi si è sentito perso come te puoi trovare un po' di pace.

Per quel che serva...io vedo una donna straordinaria qui davanti a me, che sta scoprendo all'improvviso cosa siano i sentimenti dopo averli soffocati in un baule per una vita intera. Imparare a "sentire" è una scelta di vita perché significa imparare a prepararsi all'urto violento della rabbia, al pianto doloroso della tristezza, al sapore tremendo del disgusto, al tremolio della paura...al calore dolce della gioia>>

Di adulti che hanno smesso di sentirne la bellezza ce ne sono tanti... Eppure queste meravigliose ragazze sono ancora qui e pensano e con coraggio e con fatica "sentono"...

Gli occhi sono socchiusi ma so che altrove una ragazza sta sfidando se stessa ed il mondo alla ricerca di un perché.

In serate come questa, in questa casa...vi è chi nel silenzio dei suoi pensieri e senza saperlo...sta crescendo.

Ligabue lo chiamava "il giorno di dolore che uno ha" e credo proprio che avesse ragione.

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso Casa Famiglia Murialdo)

 

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Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.

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