Rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
L’OCCASIONE
DA PRENDERE AL VOLO
Quando una
ragazza in Casa Famiglia, da sempre
oppositiva e riluttante alla condivisione, ti mostra uno spiraglio per entrare
nel suo mondo, non puoi certo lasciarti scappare l’occasione
<<Chiara facciamo le crepes?>>
Sperimentazioni.
Oggi pensavo a quanto il lavoro e la voglia di impegnarsi riescano a
nobilitare l'animo.
Eppure questa ragazza, da quando è arrivata, non ha mai voluto fare
qualcosa assieme, è sempre stata oppositiva alla socializzazione; riluttante
alla condivisione, estranea al movimento.
Eppure questa ragazza oggi ha
avanzato una richiesta d'azione.
"Cogliere l'attimo, osservazione e sperimentazione" diceva
il mio manuale.
L'impasto era troppo liquido e con i grumi.
Aggiungiamo la farina e mescoliamo minuziosamente.
L'impasto non si cuoce, si attacca al fondo. Riduciamo la fiamma.
Cambiamo la pentola.
Questa crepe è troppo grande e poco cotta, metteremo meno impasto.
Le prime crepes erano informi, crude.
Man mano la loro forma si è arrotondata, il giallino pallido si è
imbrunito di vivaci macchiette di cottura.
Lo spessore si è assottigliato ad ogni nuovo tentativo.
Ultime crepes: Forma impeccabile, colore esatto, consistenza giusta.
Il tentativo di riuscita, ha dimostrato questa ragazza oggi, è
possibilmente ipotizzabile lì ove vi sia la voglia di modellare il proprio
agire.
Una ragazza che finora era rimasta in cucina solo per pranzare e cenare,
azioni a cui è costretta, oggi ha posto una richiesta.
Oggi ha richiesto un tentativo di messa in gioco al rischio di non
riuscire, al rischio di critica.
Il "provare" è il principio dell'autocorrezione e
l'autocorrezione è il prologo della riuscita.
L'educazione passa attraverso il tentativo, la richiesta e la voglia
di buono.
Un turno spesso inizia in un modo e si evolve in tutt'altro. Una
merenda assieme di tre personcine
usualmente litigiose fra loro.
Litigheranno ancora, su questo non v'è dubbio.
Eppure in un neutro pomeriggio d'autunno questa casa eccheggiava di
risate e serenità.
Ogni tanto queste ragazze meritano un "brava", meritano un
tentativo.
Mi chiedo se qualcuno abbia mai detto alla nuova arrivata un "sei
stata brava, continua così". La mente risuona delle parole delle relazioni
e mi dico che forse la risposta è no...
Le adolescenti ai fornelli sporcano l'impossibile, ascoltano musica
alternativamente piacevole, ben lontana dalle canzoni di Lucio Dalla, mentre
fanno qualcosa che a loro piace. Anche se sbagliano tecniche, anche se i loro
modi non sono propriamente ortodossi, meritano che ci sia qualcuno che dica
loro di tentare. Anche se ci vogliono 25 minuti per preparare il piatto della
presentazione perché è "importante" che sia bello, vale la pena
aspettare.
Una merenda semplice ma serena.
Oggi per la prima volta, siamo state assieme. Questa ragazza mi ha
concesso di entrare nel suo mondo attraverso le sue canzoni, mi ha concesso di
ascoltarla mentre parlava delle sue passioni perché la cucina è questo che fa:
crea possibilità.
Io Intanto osservo ed imparo qualcosa di nuovo.
Si, mi dico, questa è stata una merenda davvero importante. Golosa ed
importante.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
Onlus
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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