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mercoledì 9 marzo 2022

L'importanza di avere una Casa...Famiglia

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati 

L’IMPORTANZA DI AVERE UNA CASA…FAMIGLIA

‘Ripenso spesso a quanto deve valere il calore di qualcuno che ti protegge...che ti accarezza quando si ha paura... Un folle distrugge case, le stesse case che ci hanno protetti durante la pandemia. Credevo avessimo compreso il valore immane della parola "casa"...le mie ragazze ne hanno contezza. Per loro il termine "casa" vale così tanto...per altri invece così poco...tanto poco da dedicarci fuoco ed esplosioni.’

 

La TV è accesa da stamattina, non ho resistito. In cucina non si sentono le canzoni e la musica che di solito faccio partire quando cucino. La domenica mattina di solito mi piace ascoltare Venditti, mi riporta indietro nell'infanzia; oggi però non mi andava. La TV racconta dell'attacco di questi giorni, di città assediate, di sparatorie e missili lanciati a danno di civili innocenti. Ci sono immagini di metro affollate di persone che non attendono più banalmente il treno che arriva per portarli da una parte all'altra della città come pochi giorni prima. La gente è rintanata lì sotto nell'attesa che finisca quel rumoroso inferno che vi è oltre quelle scale, lì su quella superfice un tempo serena, oberata di gente che si affanna per recarsi a lavoro... a scuola. La TV racconta di paesi che a tentativi avanzano fra colpi di diplomazia fallita e cauta belligeranza, nel terrore dello scoppio di una guerra mondiale...

MONDIALE mi dico....mondiale.

Carrarmati, fucili d'assalto, edifici distrutti dalle traiettorie spietate dei missili. Appartamenti comuni distrutti...

Penso ai proprietari che vedono sul proprio telefono le immagini del proprio edificio ridotto ad un cumulo di macerie, perforato dalla smania omicida di un folle e dei suoi folli progetti. La foto del matrimonio, la coperta del lettino del proprio figlio, il quadretto del diploma o della laurea... chissà cosa c'è rimasto in quello squarcio grigiastro. Una fitta allo stomaco mi pervade, ripenso alla mia casa; al valore immenso che ogni singolo oggetto ha per la mia mamma, per il mio papà. I ricordi e i sacrifici di una vita...cosa proveremmo noi nel riconoscere in quelle macerie la nostra casa?

Sono talmente in sovrappensiero, che non mi accorgo che il polpettone ormai ha preso una forma perfetta a furia di essere sistemato ed avvolto nella sua carta forno. Non mi sono accorta neppure del rumore delle porte delle camere che preannunciano il risveglio delle mie ragazze. Prima entra lei...ha gli occhi un po' gonfi, come se avesse pianto.

<<Ehi...>> Il suo sguardo si muove dalle patate che cuociono nel forno, al polpettone sul tavolo. Si muove lenta, si siede, prende della cioccolata dalla dispensa e la mangia lentamente, quasi stesse nutrendo più l'animo che lo stomaco ( ripenso alla scena di Harry Potter quando il professor Lupin donava del cioccolato a Harry dopo l'incontro con i dissennatori).

Il suo sguardo ora è posato sul televisore e piano piano si muove verso di me.

<<Ho avuto un incubo>>

Cerco attentamente le parole da dire e da NON dire:

<<Di nuovo mamma e papà...?>>

Annuisce debolmente.

<<I litigi...come la guerra>>.

Gli occhioni verdi sbirciano le immagini alla TV.

Man mano racconta il suo sogno. Non è facile per una ragazza così giovane...in fondo non è facile per nessuno fare sogni così paurosi come questi... ahimè così maledettamente veri.

<<I litigi, questo sanno fare i grandi...come qui>> il suo dito indica la presentatrice del telegiornale.

<<Si litiga nel mondo e...dentro me. Sono pazzi questi adulti. Guarda, vedi quei signori nella metro. E se mettono una bomba li? Esplodono...anche i bambini! Come la mia sorellina. Sono PAZZI...come i miei. Andrebbero educati tutti! Tutti!>>

Lei è una giovanissima adolescente e di cose brutte ne ha viste tante...

Qualche giorno fa maneggiava il depliant con i colori della vernice che dobbiamo comprare, sceglieva la sfumatura di colori che vorrebbe per la sua casa. Il dito passava sul lilla, sul rosa, su colori pastello. Sceglieva i colori del suo mondo. Un mondo luminoso, chiaro sereno...dipingeva nella sua mente la sua casa ideale, piena dei suoi affetti, dei suoi vestiti, dei suoi disegni...

<<Questo mondo è nero...>> Finisce così il suo monologo.

Ripenso all'altro turno ancora...quella mattina la piccina aveva avuto un incubo. Era rimasta in braccio per quasi un'ora...

Pensai a quanto deve valere il calore di qualcuno che ti protegge...che ti accarezza quando si ha paura...

Ripenso a quella scena, ai colori di quel depliant, osservo questa casa che ormai è preziosa come un album di ricordi per me.

Un folle distrugge case, le stesse case che ci hanno protetti durante la pandemia. Credevo avessimo compreso il valore immane della parola "casa"...le mie ragazze ne hanno contezza. Per loro il termine "casa" vale così tanto...per altri invece così poco...tanto poco da dedicarci fuoco ed esplosioni.

Spengo la TV, faccio partire la musica. Un po' alla volta entrano in cucina per sbirciare il pranzo, per fare colazione... Parliamo, ridiamo. Ma La guerra è lì, in quel televisore spento.

Chiederei a quei "grandi" piccoli uomini della terra...di ascoltare quello che per le mie ragazze è il valore del calore di una casa.

Gli adulti...si, mi è stato insegnato che anche loro devono essere rieducati.

Nel 2022 si parla di guerra mondiale...come quella dei miei libri ed io ho paura...

Ancora una volta è la casa a proteggerci dal buio...se solo imparassimo a prenderci cura di questo mondo...

Un po' di malinconia mista ad angoscia mi assale. Continuo fra il cambio delle lenzuola...continuo a cucinare...

La chiamavano: "Casa-Famiglia".

Che siano sinonimi in fondo questi due termini?...credo proprio di si.

Qualcuno dovrebbe far capire questo significato a chi pensa solo alla guerra...la supremazia dei folli è pericolosa e fa paura e queste ragazze di folli ne hanno già conosciuti troppi...direi che potrebbe bastare così.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.

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