Paidos Onlus

Paidos Onlus
Paidos Onlus dalla parte dei bambini,SEMPRE

mercoledì 11 dicembre 2024

A modo tuo

 Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

A MODO TUO

È arrivata da noi che era uno scricciolo e le sue notti erano piene di incubi, ora sorride, gioca e sa che non è mai sola e che c’è sempre qualcuno che ‘veglia’ su di lei.

Ero seduta dietro la scrivania.

Capita spesso che durante la settimana vi siano degli incontri dei nostri ragazzi con i propri genitori. Durante questi incontri, quando possibile, tendo a portarmi avanti con i lavori burocratici; segnare gli appuntamenti della settimana successiva, aggiornare il calendario. Ero intenta nel mio lavoro precisino mentre, di tanto, osservavo l'incontro.

La bimba che aveva l'incontro dialogava con i suoi genitori ed in quel momento si stava improvvisando maestra di musica. Chiedeva ai suoi genitori di tacere affinché potesse spiegare loro cosa fare e cantare la canzone che poi gli avrebbe insegnato.

Mentre agitava le manine muoveva una bacchetta immaginaria quasi stesse dirigendo un'intera orchestra fantastica.

Il padre aveva realizzato una sorta di cono di carta per ampliare la voce a mo' di megafono e lei divertita lo aveva preso fra le mani e ridendo gridava attraverso di esso. Rideva e rideva nel sentire la sua voce propagarsi attraverso il foglio. Nel mentre delle sue risate iniziava a cantare:

<<A modo tuo, andrai a modo tuo, camminerai e cadrai, ti alzerai sempre a modo tuo>>.

I miei occhi si spostano su di lei. I suoi occhi sono posati su di me nel contatto più profondo che ci possa essere fra due esseri umani. I battiti nel mio petto rallentano. La sua vocina echeggia in quella stanza che da arancione sembra essere diventata blu. C'era solo lei inquadrata da una luce calda che le dava la giusta teatrale importanza...

I suoi occhietti mi sorridono e lei continua a cantare.

<< A modo tuo, A modo tuo vedrai a modo tuo, dondolerai, salterai, cambierai sempre a modo tuo>>

Si mette a ridere e mi viene ad abbracciare.

...È arrivata da noi che era uno scricciolo e le sue notti erano piene di incubi. Una notte di quelle che le facevano paura, la stavo cullando. La calda coperta celeste la avvolgeva e quelle manine erano strette attorno alle mie.

Iniziai a cantare la canzone di Elisa. La cantai per più di un'ora.

Vidi i suoi occhietti chiudersi finalmente e la manina che stringeva la mia diventare morbida ed abbandonarsi alla coperta soffice.

Il suo respiro era calmo, non era più agitato.

La misi nella culla continuando a cantare.

Anni dopo quella canzone la cantavamo io e lei in cucina con altre bambine mentre preparavamo una torta. La dedicavo alla loro paura di crescere ed alla mia di lasciarle andare un giorno.

Cantavamo in cucina mentre una buffa torta con gli occhi di caramelle prendeva forma...

La stanza ritornava arancione e quella bimba era diventata più grande rispetto al mio ricordo o forse anche più della sua esatta età; ora sorride, gioca e chiede al mondo i perché del suo essere a quel modo, chiede i perché dei perché.

Gira le manine mentre danza, saltella facendo sobbalzare quei bei capelli ricci che si muovono leggeri al di fuori dell'elastico, ribelli a ciò che stringe, ribelli e unici.

<<Questa è la canzone di Chiaranetta>> spiegava alla mamma.

Non c'erano calendari o appuntamenti da segnare, non c'era più una scrivania, forse non c'ero più neanche io... C'era una bimba che cresceva e donava a me il momento più dolce della giornata o forse dell'anno o forse di sempre.

<<Sarà difficile diventar grande

prima che lo diventi anche tu;

tu che farai tutte quelle domande,

io fingerò di saperne di più.

Sarà difficile

ma sarà come deve essere...

metterò via i giochi;

proverò a crescere.

Sarà difficile chiederti scusa

per un mondo che è quel che è;

Io nel mio piccolo tento qualcosa

ma cambiarlo è difficile.

Sarà difficile...

Dire "Tanti auguri a te"

a ogni compleanno,

vai un po' più via da me>>

Quante volte le ho pensate queste frasi...

Quante volte le penso...

Torniamo a casa, lei corre e saltella.

Prima aveva il bisogno di stringere la mano sempre, aveva bisogno della certa presenza dell'adulto ora invece per lei è tutto un gioco. Corre sicura, si gira, fa la linguaccia, sa che l'adulto è dietro di lei anche se lei non guarda. C'è quella sicurezza che le consente di muoversi libera. La guardo con immenso orgoglio e credo che tutto questo sia la benedizione che ogni tanto cerca una ragazza che non crede a nulla e a nessuno a questo mondo...tranne che nella bellezza di una bimba che canta la sua ninna nanna ricordandomi quanto stia crescendo e quante cose belle vorrei il mondo avesse in serbo per lei, per le altre ragazze, per tutti i ribelli di questa casa.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

Paidòs Onlus

dalla parte dei bambini, SEMPRE

 

Con l’Adozione a Distanza

accompagni un bambino nella sua crescita

donandogli un’infanzia felice

dona tramite bonifico su IBAN:

IT 51W 05385 78440 00000 0000 455

www.paidos.it

 

Mercoledì prossimo  si rinnoverà l’appuntamento con

‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia