Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
IN CASA FAMIGLIA SI IMPARA ANCHE A GUARDARE
LE STELLE
Fuori c'è ancora il sole eppure per noi è già l'ora di stare sul balcone a sognare un futuro per le nostre bambine, per condividere l'idea che c'è bisogno di sognare, che c'è il bisogno anche nei grandi di guardare il cielo.
Da quando il caldo inizia a riscaldare le nostre sere, abbiam preso l'abitudine di inaugurare la notte spegnendo le luci ed accendendo le stelle. Abbiamo preso l'abitudine di ascoltare il silenzio della sera, di osservare i bagliori delle luci lontane; abbiamo imparato a nascondere fra le stelle i nostri desideri, le nostre speranze. Alle volte quattro manine uniscono con la fantasia i puntini luminosi del cielo e quelli prendono vita diventando creature magiche, magiche al punto da riuscire a muoversi nel cielo al tocco delle richieste di un bambino.
Ci prepariamo per le notti
d'estate, per raccogliere le stelle che cadono dal cielo. Nel silenzio di tanto
in tanto due vocette irrompono con domande ed affermazioni:
<< Ma se tu esprimi un
desiderio quello si avvera?...>>
<< Ma se lo dico ad alta
voce si avvera lo stesso?>>
<<Anche tu esprimi un
desiderio>>
Dopo un po' con un soffio
spingiamo i nostri desideri sperando che arrivino lontano, fino alla luna.
<<Speriamo di avere ancora
una mamma e un papà>>
La sua vocina non ha resistito a
fuoriuscire, quasi come per dar forza alle sue parole. Magari dicendolo sottovoce
si può convincere la volta celeste ad ascoltare quel desiderio così forte.
Ha solo 8 anni, ed il suo è un
desiderio di umanità, di calore...di famiglia. Un brivido si muove dalla nuca,
fuoriesce dai miei pensieri e mi assale al sentire quelle parole. La osservo,
ha gli occhi semichiusi, il volto concentrato.
Oggi durante l'uscita da scuola
ho colto in loro quegli occhi che ti cercano con ansia fra la folla, quella
manina che stringe forte la tua mano come segno di appartenenza. Colgo la
richiesta di quell'abbraccio ricercato che rassicura e accompagna a casa.
Mi hanno fatto chiudere gli
occhi ad un certo punto del nostro pomeriggio assieme.
Quando li ho riaperti ad
attendermi vi era una bustina sapientemente realizzata e decorata da manine
gentili; al suo interno vi erano questo disegno e questo braccialino appena
realizzato.
<<Queste siamo noi al
balcone con te la sera. Guarda ci siamo noi due e ci sei tu che ci insegni a
guardare le stelle
Poi c'è un braccialino con le
nostre iniziali, così quando lo indossi ci pensi>>
Il cuore fa un tonfo. Fuori c'è
ancora il sole eppure per me è già l'ora di stare sul balcone a sognare un
futuro per queste bambine, per condividere l'idea che c'è bisogno di sognare,
che c'è il bisogno anche nei grandi di guardare il cielo.
<<Seconda stella a destra,
questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all'isola che non
c'è>>
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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