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mercoledì 18 maggio 2022

Sulle ali della fantasia

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

SULLE ALI DELLA FANTASIA

Questa sera abbiamo lasciato la Casa Famiglia per salire su di un razzo spaziale e passeggiare nella via lattea, tra stelle e pianeti. Il cielo è vasto come i sogni dei bambini...non ha una fine e stanotte lo abbiamo sorvolato tutto

La capacità di guardare il cielo richiede una grande preparazione mentale; questa cosa l'ho compresa bene stasera. Guardare il cielo significa riuscire ad immaginare, osservare, contemplare e sognare allo stesso momento. Guardare il cielo richiede alte competenze professionali; bisogna essere scienziati, astrologi ed intrepidi e sognanti avventurieri al contempo.

I viaggi che la mente sa fare, quando lo sguardo si perde sotto il peso del cielo, sono uni ed unici. Sono proiezioni di sogni, di fantasie, di speranza e di avventure.

L'odore della pizza riempie ancora la cucina. Quel profumo di pasta croccante e di mozzarella invita ancora i nostri palati a pregustarne il sapore. Noi siamo sedute sul balcone a contemplare il silenzio...quale bellezza. Stanotte siamo salite su di un razzo spaziale e abbiamo attraversato satelliti e pianeti, sfiorato ed accarezzato la luna, passeggiato sulla via lattea. I nostri occhi erano persi fra i bagliori delle stelle e degli asteroidi. L'aria era fresca e tenue e noi volavamo libere. Abbiamo dato qualche nuovo nome a qualche stella sconosciuta e ci siamo spinte oltre il limite del cielo ma non vi abbiamo trovato una fine. A quanto pare il cielo è vasto come i sogni dei bambini...non ha una fine e stanotte lo abbiamo sorvolato tutto perciò possiamo ribadirlo con rigorosa e scientifica certezza.

Se qualcuno avesse guardato sul balcone della nostra casa famiglia avrebbe visto una bambina con un pigiamino e la sua educatrice sedute sul pavimento con un telefono in mano a ricercare nell'applicazione scaricata appositamente le costellazioni presenti oltre le nostre teste. Ma chi avesse visto una scena tanto banale avrebbe avuto di certo un grave problema alla vista perché di sicuro si sarebbe sbagliato nell'affermare tale assurda visione.

Noi non indossavamo pigiamini e non eravamo sedute per terra sul balcone...

Indossavamo caschi e tute da astronauta ed eravamo perse nello spazio sulle ali della nostra fantasia.

I migliori viaggi iniziano sulle note di un

<<Ti immagini se noi ora fossimo...>>

"Lungo i pascoli del ciel, cavallino va. Tutto d'oro è il tuo mantello nell'azzurità. Vecchia luna di lassù, mostrami il cammin...stelle d'oro fate il coro per le vie del ciel"

La voce di Renato Rascel, di Mina e quella di mia mamma si fondono assieme nella mia mente suggerendomi la ninna nanna perfetta da cantare stasera. Ho un caro ricordo della mia infanzia legata a questa melodia, a quei tempi in cui la mia immaginazione ricercava meraviglie fra le stelle.

Ho espresso un desiderio stanotte nel guardare quel cielo...

<<Speriamo che si sentano per un secondo come mi sentivo da bambina in quel preciso istante...quando si accendevano la lampada a forma di luna, e quella in carta di riso che proiettava la magia del mare sul muro. Vorrei che qui si sentissero in bilico sul mondo e pronte all'avventura ma sicure di una casa che si prende cura di loro da un mondo che non fa così paura. Così mi sentivo in quel momento, poco prima di andare a dormire tanto e tanto tempo fa... ma io ero a casa mia e accanto a me c'era mia madre...>>

I suoi occhietti sono semichiusi e le coperte le nascondono, accarezzandolo, il suo volto.

È crollata finalmente... d'altronde stanotte abbiamo viaggiato tanto.

Shhh...Buonanotte

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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