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giovedì 2 novembre 2023

La danza dell'educatore

 Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati 

LA ‘DANZA’ DELL’EDUCATORE

Ogni qualvolta un bimbo o una bimba svela un po' della propria spensieratezza, della propria saggezza e del proprio affetto ad un ingrato educatore; è a tutti gli effetti una danza che ti sfiora l’anima, in cui i protagonisti svolazzano con un movimento dolce e leggero. 

Ogni volta che lascio alle mie spalle un turno mi ritrovo con mia sorpresa sommersa di tesori, neanche fossi un pirata che scopre il suo bottino d'oro e gioielli sopra un'isola deserta.

La parte più bella di questo lavoro è la "danza" che si viene a creare ogni qualvolta un bimbo o una bimba svela un po' della propria spensieratezza, della propria saggezza e del proprio affetto ad un ingrato educatore; è a tutti gli effetti un movimento dolce e leggero che rende svolazzanti i protagonisti di un episodio tenero che resta alla memoria. La danza in questione è un rituale magico che lega per un istante, avvolgendole, due o più persone in un momento unico al mondo.

Il momento prima della nanna, quel frangente prima del rimbocco delle coperte nelle serate ventose, quel momento tenero dell'ultimo abbraccio della sera, quel momento dei bigliettini nascosti sotto il cuscino così che si possano trovare come se fossero capitati lì per via di un incantesimo... Quella è la danza dell'educatore, il momento esatto in cui la semplicità di un bambino ti sfiora l'anima.

Ho appena finito di leggere il libro sulle leggende delle montagne. Sono in procinto di alzarmi quando mi rammento la promessa di aprire i fogliettini nascosti da quelle due birbanti.

Mentre mi accingo ad aprire quei fogli colorati so che lei mi sta osservando; sento il suo respiro muoversi lento e mi accorgo dell'occhio vispo che si muove sfiorando il bordo della coperta.

<<Sai perché ti ho disegnata così?>>

Resto muta ed in silenzio al cospetto di quella domanda che volteggia riecheggiando nella cameretta silenziosa.

Lei sbadiglia e si accoccola ancora di più sotto le coperte, sorride dolcemente e prosegue:

<<Sei l'unica persona che conosco che guarda il cielo alla ricerca di stelle...mi piace quando lo fai. E poi è la prima cosa che io e te abbiamo fatto insieme>>

Credo che il mio cuore abbia fatto un tonfo ad un certo punto...

Osservo quel disegno, osservo quelle scritte colorate, scorro le mie dita sul volto di Harry Potter disegnato perché: <<Lo so che ne vai matta! Ne parli sempre>>...

Si, mi dico...il mio cuore ha fatto un tonfo.

Questi ragazzi sanno leggerti nel profondo e spesso riescono a cogliere parti di te in modi che nessuno saprebbe mai fare.

Le mostro la mia gratitudine, accarezzo quella testolina talvolta dispettosa e spengo la luce.

<<Buonanotte Chiaretta>>

La più piccina dorme, la manina è ancora posata sul piccolo manuale per "Streghette", la luce è accesa.

Prima di addormentarsi pone sempre le stesse domande e sempre con il medesimo ordine:

<<Mi sposti la coperta così posso abbracciarti meglio?>>

<<Mi metti bene la coperta?>>

<<Domani mi svegli con il latte al cioccolato?>>

<<Non spegnere la luce, solo quando dormo dormo mi dai la carezza e la spegni, ok?>>.

Rispetto ligia il programma richiesto con tale precisione.

In camera degli educatori osservo per qualche secondo quei disegni, li piego con delicatezza e li depongo nella tasca della mia borsa.

Basta poco o forse pochissimo... O forse certe volte basta il disegno di un bambino.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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Mercoledì prossimo  si rinnoverà l’appuntamento con

‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

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