Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
UNA DOLCE
DOMENICA IN CASA FAMIGLIA
La domenica
è un giorno in cui il tempo scorre lento, ci si può dedicare alla cucina, al
gioco, alla fantasia che ci fa viaggiare tra galassie e pianeti lontani. La
casa profuma delle risate delle bimbe, del profumo delle cose belle.
Durante la settimana i turni sono sempre veloci: ci sono i compiti,
gli impegni della scuola, lo sport, e tutte gli impegni speciali tipici dei
ritmi di una comunità educativa.
Durante la settimana vi è sempre troppo poco tempo per dedicarsi alla
lentezza; ecco perché adoro il turno della domenica in Casa Famiglia.
Il turno della domenica è un turno dolcemente lento. Ci si può
dedicare alla cucina: si possono preparare cose buone e speciali prendendosi
tutta la calma del mondo: la crema pasticcera si riposa lentamente dalla sua
calda cottura, il sugo sobbolle lento mentre smuove le foglie di basilico che
galleggiano pigre su quel mare rossastro. Il forno lascia che le zeppole si
gonfino fino ad esplodere in tutta la loro vanitosa pienezza, gli gnocchi
vengono a galla, prima uno, poi dieci, poi tutti. Il profumo del polpettone e
delle patate si diffonde per la casa invogliando tutti ad accomodarsi per
essere degustato.
La tovaglia viene scelta con attenzione: deve essere la più bella, la
più colorata, la più idonea ad accogliere le dolci commensali che apparecchiano
con estrema cura. La mozzarella si scioglie a contatto con gli gnocchi caldi
diventando golosamente filamentosa.
Il pranzo inizia alle due o forse alla tre ma cosa importa? Il tempo
accarezza lentamente il pomeriggio e si riempie di risate, tintinnii delle
posate e dei bicchieri. I piatti si riempiono e si svuotano. Le guance si
sporcano di sugo, poi di crema finché non si rilassano tronfie nel sorriso che
solo la sazietà del dopo pranzo sa evidenziare.
La tavola si sgombera e lascia posto a colori di ogni tipo,
cartoncini, forbicine e penne glitterate; manine si macchiano di giallo, di
rosso, di verde e di blu. Picchiettano, spennellano, incollano, scrivono,
evidenziano il dettaglio, realizzano meraviglie.
Un proiettore illumina una camera. Galassie e costellazioni appaiono
in quello che una volta era un banale soffitto. Una coperta scozzese è adagiata
a terra sulla quale quattro persone si godono la vista di quel viaggio
immaginario nello spazio. Non saprei per quanto tempo abbiamo volteggiato nello
spazio su quella coperta, forse alcuni minuti o forse anni e anni luce.
Nel frattempo c'è chi ha riacceso il forno e sta preparando le
pizzette al pomodoro con l'impasto che lento lento è cresciuto nella sua
ciotola per tutto il pomeriggio.
La porta dell'ingresso si muove scattando annunciando l'ingresso della
collega per il cambio turno. Il mio turno sembrava iniziato da poco invece è
già finito.
Al momento di chiudere la porta della casa famiglia alle mie spalle mi
riempio le narici e le orecchie di quei profumi e di quei suoni; durante la
settimana c'è sempre troppo poco tempo per fare tutto. Riempio la mia anima
della lentezza della domenica ed ora posso andare via.
La casa profuma delle risate delle bimbe, del profumo delle cose
belle.
Il mio turno è già finito.
Ci vediamo al prossimo.
Dott.ssa
Pittari Chiara
(Pedagogista,
Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)
Paidòs
Onlus
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‘Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
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