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mercoledì 16 febbraio 2022

Domeniche in Casa Famiglia

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

DOMENICHE IN CASA FAMIGLIA

La cucina prende il profumo di pomodoro, aglio, pasta lievitata, farina. Sul fornello la besciamella per i cannelloni cuoce lenta con i suoi puntini di noce moscata. La crema pasticcera inizia ad addensarsi, la panna si monta vanitosa e  nel frattempo si chiacchiera, si chiacchiera e si chiacchiera ancora.

Quando c'è il turno della domenica, è come se la testa si risvegliasse di mille idee per le ragazze. Al turno precedente pongo la fatidica domanda:

<<Che volete per pranzo domenica?>>

Putiferio:

<<Cannelloni!!!>>

<<No, pasta fresca con pomodoro e basilico>>

<<Cotolette>>

<<Fai le patate al forno tue?>>

<<Che dolce faiiiiii? Fai il dolce vero??!! FAI il dolce ti pregoooo>>

Così prima di attaccare il turno, sei al supermercato e pensi a quelle fetenti e il carrello si riempie di basilico, lamponi, rosmarino ed altro. E tutto vien da sé.

Attacchi il turno. Ovviamente il pensiero è lì! Alle cotolette!

Pensiero aggravato dalla cena imminente.

"Adolescente tipo" affronta il sabato così di solito: <<non c'è niente per cena! Compriamo la pizza???!>>

Al supermercato quel basilico ci aveva proprio preso.

<< Meh prendi la ciotola che la facciamo noi la pizza>>

E così la cucina prende il profumo di pomodoro, aglio, pasta lievitata, farina. Sul fornello la besciamella per i cannelloni cuoce lenta con i suoi puntini di noce moscata. La crema pasticcera inizia ad addensarsi, la panna si monta vanitosa, la pasta in forno lievita al caldo. Il sugo al basilico per la pizza fa le bolle sotto il suo coperchio, smuovendolo sbruffone di tanto in tanto. Burro e farina diventeranno giganteschi bignè fra poco...intanto la cipolla il sedano e le carote si uniscono al macinato per il sugo che deve pippiare lento nel suo pentolone.

Nel frattempo si chiacchiera, si chiacchiera e si chiacchiera ancora...

<<Domani ingrasseremo 20 kg>> dice ridendo.

<<A me piace proprio cucinare, mi rilassa>> dice mentre trita sapientemente il misto per il sugo come ha imparato a fare a scuola.

<<Un giorno avrò una cucina mia, poi vieni a mangiare? Magari lavoro a Parigi...poi vieni a mangiare nel mio ristorante ovviamente, ti siedi e ti preparo>>

Pregusto il buono immenso di queste parole...sorrido.

<<Ovviamente non pago se vengo! Faccio l'ospite>>

Diventa seria: <<No, paghi perché dici sempre che non devono esistere i favoritismi>>

Mannaggia alla mia boccaccia!!!

Lei è così assorta. Sta cucinando da quasi un'ora e mezza.

<<Mi sa che so cucinare meglio di te ora!....vecchietta>>

Mi ha richiamato vecchietta porca miseria e penso alla crema antirughe.

<<Poi portiamo i curriculum in giro?>>

Il cuore fa un tonfo.

<<E certo...purché non mi chiami più vecchietta>>

Si sta avvicinando il momento anche per lei...

Chissà che ci riusciamo un giorno.

Un lavoro, una casa...la sua indipendenza.

Virginia Woolf e la sua "Stanza tutta per sé" mi vengono in mente ogni volta che si parla del futuro di queste ragazze.

Noi cuciniamo...domani avremo tantissima fame.

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.


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