Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati
LE ORME CHE CI LASCIAMO DIETRO
Riflessioni notturne di un educatore follemente innamorato del proprio lavoro
Dopo 30 anni sono ancora qui ad interrogarmi la sera su cosa ho fatto durante la giornata per i nostri ragazzi, le nostre ragazze, i bimbi e le bimbe... mi guardo indietro e vedo tante orme sul terreno che hanno viaggiato di pari passo, in alcuni casi in fuga, in alcuni casi in affanno ma sempre cariche di emozioni e sentimenti condivisi. Guardo avanti e non sempre il futuro sembra roseo perché le difficoltà sono tante, i servizi per il sociale spesso in affanno e i ragazzi spesso dimenticati da adulti distratti. Allora mi concentro sul presente e ricordo con piacere l'incontro appena fatto con uno dei nostri ragazzi ormai padre, lavoratore che si danna per crescere bene la propria figlioletta…mentre controllo per la 70ma volta se la piccolina di casa dorme tranquilla, mi chiedo se sto interpretando correttamente il mio ruolo, ma io ho bisogno di non perdere il contatto con i ragazzi perché solo così posso cercare di capirli e di pensare a come aiutarli in maniera più efficace...e allora mi accingo a trascorrere questa notte mentre il venticello comincia a scorrere nella stanza e i miei pensieri si lasciano cullare...domani e' un altro giorno e si vedrà...e vado avanti per la mia strada conscio di stare facendo tutto il possibile e forse qualcosina in più...e penso di essere proprio fortunato.
Dott. Marco Di Sabato
(Educatore/Presidente Paidòs Onlus)
Paidòs
Onlus
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‘Danzanti col vento...storie
e racconti di educatori appassionati’
Cos’è la rubrica: Danzanti col
vento...storie e racconti di educatori appassionati
Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma
di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi
salvataggio indelebile, la messa al
sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.
Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita
vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a
sentirsi parte di una casa, parte di una
famiglia…
Un giorno abbiamo
deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una
giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i
giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose
giornate di pioggia.
Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di
rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo e danziamo col vento.
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