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mercoledì 6 ottobre 2021

Sera pre-udienza in tribunale

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

SERA PRE-UDIENZA IN TRIBUNALE

Domani sarà una giornata difficile per una delle nostre ragazze, e stasera pensa e ripensa a cosa dovrà raccontare, a cosa dire, pensa a quell'edificio grigio, pieno di corridoi, di stanze vuote, di uffici e di persone che forse potranno cambiare la sua vita.

 

Sera pre-udienza

<<Chiara io stasera non ho fame...non mangio nulla, non lo metto il piatto per me, non mi va>>

...

<<Va bene, metti la tavola per favore. Se non vuoi mangiare non ti preoccupare, stai tranquilla>>

...la pentola sfrigola e l'odore di olio, parmigiano e prezzemolo si diffonde nella cucina.

<<Ma che stai cucinando????>>

<<Oh nulla, solo la frittata che mi avevi chiesto l'altra volta, però non preoccuparti, non devi mangiare a forza>>

... Silenzio...

Sulla tavola ci sono i piatti per tutte. Anche quello che non avrebbe dovuto esserci secondo quanto da lei stabilito.

Si siede, annusa il profumo che viene dalla pentola, prende il piatto fra le mani e mi guarda.

Lo sguardo più tenero della giornata si posa su di me.

Metto la frittata a tutte. Condisco l'insalata con la rucola, affetto il pane.

<<Che poi quasi quasi mangio ... perché poi mi dispiace dirti di no, cioè non vorrei offendere, lo faccio solo per questo>>

<<E certo.... è buona educazione>> dico io.

Per 10 minuti il volto è rasserenato, le mani muovono il pane sul piatto che insoddisfatto ne raccoglie l'olio depositato sul fondo; gli occhi si socchiudono mentre ascolto il silenzio interrompersi al rumore della masticazione più famelica del mondo.

La frittata è finita tutta.

<<Oooh, ora si>> dice sorridendo, portandosi le mani sulla pancia.

Il suo sguardo si posa per qualche minuto sulla sua immagine riflessa nel vetro della credenza di fronte a lei.

Domani sarà una giornata difficile per lei, come lo è stata per tutte le ragazze che sedute lì pensavano a cosa raccontare, a cosa dire l'indomani, a cosa pensare di quell'edificio grigio pieno di corridoi, di stanze vuote e di uffici.

Il vestitino pulito è sulla sedia, pronto per lei, di sotto accanto vi sono le scarpe, la cinta e la borsetta abbinata. L'aria attorno a quella sedia è carica di ansia.

<<Sii te stessa domani, racconta ciò che senti, parla di te>>

Sospira.

<<Credo proprio che ora mi sentirò un po' di musica>>

<<Ottima idea>>

Sparecchia la tavola, dispone il suo piatto in lavastoviglie e si riguarda nella credenza. Mi sembra leggermente più sicura di sé.

Si gira verso di me e mi fissa; faccio finta di nulla e continuo a darmi da fare in cucina.

<<La frittata fa proprio bene>>

Sorrido sotto i baffi perché mi sento mia Nonna in questo istante.

Si mette le cuffie e mi sorride, poi va in camera sua.

Domani un edificio vedrà entrare questa piccola donna splendente della sua timidezza e delle sue paure per il futuro.

Dispongo sul tavolo pulito le tazze all'ingiù per la colazione di domani. Mi accingo a chiudere la porta della cucina che ora profuma del detersivo rosa per i pavimenti. Prima di chiudere la porta osservo la calma di questa stanza, spengo la luce e chiudo la porta.

Forse domani aprirò i biscotti al cioccolato...credo che potrebbero farla sentire meglio.

Le luci della casa sono accese ed ogni stanza racconta una storia differente. Sul balcone, seduta per terra una ragazza ascolta la musica e guarda le stelle. In un'altra stanza una ragazza messaggia e naviga su Instagram usando il dito più veloce che abbia mai visto. Nella stanza degli educatori stiamo vedendo un film. La bimba dorme.

Una ragazza si posa con la testa sulle mie gambe e mette la mia mano sui suoi capelli così che possa accarezzarli. Intanto parte la sigla del film che ha scelto.

Che cosa devono essere questi piccoli attimi di serenità....

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’

 

Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.

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