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mercoledì 19 ottobre 2022

Il potere dell'abbraccio

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati 

IL POTERE DI UN ABBRACCIO

L'abbraccio rasserena, perdura oltre il saluto; rimane durante le chiacchiere su com'è andata la mattinata, rimane durante il tragitto verso casa; l'abbraccio diviene protezione come l'ombrello quando piove. Ma quanto potente può essere un abbraccio? Tanto...come il potere di un bimbo che a fatica si meraviglia della pioggia e di un ombrello rosso con i puntini bianchi. L’abbraccio educata…tanto.


Certe volte capitano i turni "no"... Certe volte le cose sono così intrecciate e complesse che sembra quasi non ci sia una scappatoia ai problemi ma solo un vortice nero che ingloba il bello ed il brutto in un'unica risoluzione: la resa.

Certe volte sembra che nonostante tutto il lavoro che portino faticosamente avanti questi ragazzi, le cose debbano andare nel senso a loro avverso perché è così che deve essere.

Certe volte mi dico che spesso gli adulti non sono in grado di chiedere scusa, di comprendere faticosamente i propri errori; certe volte mi dico che l'ignoranza è pericolosa come la guerra.

Certe volte mi dico che spesso un ragazzino diviene genitore di problemi che non ha voluto e di cui non è responsabile.

Certe volte mi dico che gli adulti non sappiano dire basta ai loro guai, non vogliano capire che un bambino comprenda l'adultità sbagliata: quella che non accarezza, che non accoglie, che non si interroga...che non abbraccia.

Certe volte nella nostra casa si piange alla vista di un adulto infelice che si oppone al cospetto delle faticosa serenità di un ragazzino. Certe volte c'è chi si sente incredibilmente colpevole nello stare bene per qualche ora nonostante tutto quello che è accaduto...certe volte ci si sente colpevole di aver imparato a guardare le stelle, a chiedere un "per favore", ad aver imparato a dire "grazie". A richiedere puntualmente ogni sera la lettura delle fiabe, ad aver imparato ad immaginare mondi fantastici quando si ha paura, ad aver imparato a difendersi dai mostri cattivi e dai timori...(sono cose sciocche...). Eppure se lo si fa nel sogno, si può imparare a farlo nella realtà anche senza armatura o bacchette magiche.

Certe volte a noi adulti annoia la scelta accurata del cerchietto da mettere l'indomani a scuola o la maglietta con il disegno del coniglio perché ha una faccia buffa. Certe volte c'è chi freme perché tanto quel voto non servirà a sentirsi dire "bravo", perché quel consiglio materno o paterno non arriverà mai.

Certe volte c'è chi piange ed ha un cuore che batte così velocemente che a sentirlo si teme possa impazzire ed esplodere.

Mi sono resa conto che un abbraccio sa ridurre quel battito folle dei giorni "no"...mi sono resa conto che un abbraccio sa fare aumentare il flusso delle lacrime e sa arrestarlo come una magia.

Mi sono resa conto che un abbraccio rasserena prima di un'udienza, accoglie e riconosce le paure di un colloquio.

Mi sono resa conto che l'abbraccio è conseguenza della stanchezza e della gioia dell'uscita da scuola, ma è anche appartenenza e riconoscimento.

Mi sono resa conto che l'abbraccio perdura oltre il saluto; rimane durante le chiacchiere su com'è andata la mattinata, rimane durante il tragitto verso casa; l'abbraccio diviene protezione come l'ombrello quando piove.

Certe volte mi dico con quanta fatica un bimbo riesca ad abbracciare un adulto... nonostante gli adulti ne combinino di tutti i colori.

Certe volte mi dico che i turni "no" aiutano a riflettere...

Stasera mi dico che spesso dovremmo fare di più quando siamo al cospetto di tanta dolcezza, quando siamo al cospetto di un ragazzo ferito, di un ragazzo arrabbiato...

Stasera mi dico che sentire quel cuore che rallenta la sua corsa e ritrova la sua musica è durato un istante ma tanto è bastato per fermare il mio tempo in quella stanza.

Quanto potente può essere il potere di un abbraccio...?

Tanto...come il potere di un bimbo che a fatica si meraviglia della pioggia e di un ombrello rosso con i puntini bianchi.

Quanto costa ad un adulto che ha smesso di credere ai bambini, al loro mondo, alla loro gentilezza...

Costa un prezzo troppo alto... l'aver capito di aver sbagliato tutto.

L'altro giorno eravamo al castello e qualcuno ha raccolto dei fiori...

Bastava poco per stare bene.

Un abbraccio sul ponte elevatoio...per dire grazie di tanta bellezza...

<<Guarda se unisco le mani diventa un cuore...e qui, mantieni: ci sono i fiori... è bello no?>>

Bastava poco, in quel momento un ragazzino si educava alla gentilezza...un'adulta alla riconoscenza di un ragazzino che dona un pezzetto di tenerezza in un mondo di gelida noncuranza.

L'abbraccio educa...e tanto.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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Cos’è la rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

Da un po’ di tempo la mente di noi educatori è talmente colma di pensieri e riflessioni che spesso straripa . Lo scrivere è diventato per noi salvataggio indelebile, la messa al sicuro dei momenti della vita che trascorriamo con in nostri ragazzi.

Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

Un giorno abbiamo deciso di raccontare e di raccontarci per mostrare anche oltre le nostre mura, la bellezza di una giornata trascorsa assieme ai nostri compagni di strada, la paura verso i giorni che verranno, gli aneddoti divertenti dei giorni di sole e le tempestose giornate di pioggia.

Raccontare è per noi un dono ed è prezioso perché permette di rivederci nello specchio e comprendere che vi è sempre da imparare, perché noi danziamo  e danziamo col vento.

 

mercoledì 12 ottobre 2022

Prendersi cura

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

PRENDERSI CURA

"Prendersi cura" delle persone, delle cose, degli atti di gentilezza, dei dettagli che possono strappare un sorriso è il significato primo del lavorare assieme ai piccoli ed ai piccoli grandi. 

Ci sono pietanze che acquistano la propria caratteristica "dolcezza" anche senza che vi si riferisca alla quantità di zucchero di cui sono composte. La dolcezza di alcune pietanze è insista nella cura che ha modellato la loro realizzazione. Per questo compleanno quasi nulla è stato prodotto dagli adulti; il lavoro quello vero e di qui la "dolcezza" è puro prodotto della laboriosità dei piccoli. Il valore del "prendersi cura" è sotteso in gesti piccolissimi: comprare una coca cola, impastare la pizza, preparare i biscotti, la glassa, la crema per la farcitura, decorare la tavola... 

In una piccola casa quotidianamente segnata da pensieri e problemi, il tempo ieri sera si fermava per lasciare spazio pieno all'incanto dolce di una bimba piccolissima che soffiava sulla sua candelina e sulla sua torta rosa piena di confetti e frutti di bosco.

"Prendersi cura" delle persone, delle cose, degli atti di gentilezza, dei dettagli che possono strappare un sorriso è il significato primo del lavorare assieme ai piccoli ed ai piccoli grandi. Ieri sera adolescenti e bambine insieme erano una forza. È durato solo ieri, oggi riprenderanno a litigare ma per una sera il tempo era fermo...e tanto mi basta.

<<Tanti auguri a te, tanti auguri a te...>>

Una mano piccolissima sfiora la sua torta, il suo pacchetto regalo, le pale della sua girandola colorata ed il suo palloncino celeste. Una bocca piccolina sorrideva...non esisteva altro di cui valesse la pena parlare.

Ho ragione di credere che quel momento si chiamasse "incanto" per lei, per il suo momento e... per me e per il privilegio di esserne al cospetto.

Buon compleanno piccolina.

Dott.ssa Pittari Chiara

(Pedagogista, Educatrice presso la Casa Famiglia Murialdo)

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Noi educatori spesso la notte scriviamo pagine di una vita vissuta fra le mura condivise con degli sconosciuti che a tratti riescono a sentirsi parte di una casa, parte di una famiglia

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mercoledì 5 ottobre 2022

Ad ognuno la sua torta

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

AD OGNUNO LA SUA TORTA 

Lei è la mia <<Regina dei ghiacci>>. 

Per preparare la torta per i suoi diciott'anni mi si è sbloccato un ricordo.

Era dicembre di qualche anno fa. Portai le ragazze alla casa di Babbo Natale, per dare una mando ad allestire... fra di esse c'era Lei. Sguardo imbronciato, lunghi capelli d'ebano lasciati sciolti sulle spalle, il naso rosso che gettava aria calda contro il freddo di quella giornata grigia. Varcammo la soglia e vidi quella magia che solo le cose belle come il Natale sanno realizzare. Lei vi entrò con aria sognante, scese la scala trasparente come se stesse affrontando un viaggio in un'altra dimensione, un sorriso le mosse le labbra alla vista dell'aereoplanino con l'orsacchiotto. I suoi occhi si muovevano lenti sulle cime degli alberi decorati, indugiavano sulle luci...sembravano persi nell'incanto. Sfiorava la mobilia quasi per vedere se fosse vera o fosse una magia. Lessi sul suo volto la voglia matta di gettarsi fra le calde coperte del letto di Babbo Natale, di aprire quei pacchi scintillanti adagiati lungo le pareti. Entrò nella stanza della regina dei ghiacci e tutto si fermò; sentii il movimento lento del suo respiro. Gli occhi le brillavano alla vista della bambagia morbida che simulava la neve, alla vista degli orsi posti ai laterali. Il respiro le si bloccò per qualche istante.

<<Chiara io voglio stare qui. Ci passerò la vita qui fra i ghiacci>>

Abbassò lo sguardo e la voce le si incupì. <<Vorrei congelare il tempo e ghiacciare i ricordi e le persone brutte...vorrei essere la regina della neve che ha il suo regno, il regno in cui nessuno può permettersi di essere cattivo con me.>>

Forse era il suo ghiaccio, il freddo dei suoi ricordi e le pagine lette nei suoi fascicoli...forse era il fatto che ad un certo punto dalla sua vita se n'erano andati via tutti. Quel freddo lo sentii nell'anima.

Da allora ogni volta che inizio un turno cerco per la casa il sorriso gentile della mia "Regina dei ghiacci". La dolce ragazzina che si innamora delle neve, che appende conchiglie magiche al suo collo, che abbraccia forte forte e sorride quando varco la porta della casa. In apparenza può apparirvi fredda, distante ma al tocco della gentilezza quel gelo diviene estate e sa delle sue risate quando si butta in acqua al mare, di quando goffamente sporchiamo la cucina e i nostri vestiti mentre cuciniamo...sa di quella testa appoggiata sulla spalla mentre ci vediamo un film alla sera, di quel sorriso quando la mia collega le sfiora le guance prima di andare via.

È una casa differente...ma oggi più di altri giorni questa è una casa come tante, una casa in festa, la casa di una bambina che ora ha 18 anni... Questa è la sua casa, la nostra.

Dicevano che non bisognava legarsi troppo...il problema è il viverci assieme. Dopo un po' ci si rende conto di avere due case. La prima è la propria, la seconda... è la casa famiglia.

Alla nostra regina dei ghiacci e ai suoi diciott'anni...buon compleanno piccola.

Dott.ssa Pittari Chiara

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mercoledì 28 settembre 2022

Educhiamo i ragazzi alla bellezza

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

EDUCHIAMO I RAGAZZI ALLA BELLEZZA

La meraviglia è nei piccoli gesti e va preservata. Ci vuole tempo affinché diventi tutt'uno con la propria essenza, ma i ragazzi  ce l'hanno innata, dentro, nascosta fra strati di tristezza e rancore verso l'incapacità degli adulti di mostrare e decantare bellezza invece che egoismo e brutture.

I ragazzi bisogna educarli alla meraviglia. La meraviglia di osservare le sfumature del cielo, lo scroscio delle onde che arrivano pigre sulla spiaggia. L'allegria del galleggiare per la prima volta senza braccioli, nuotare senza la manina che sorregge. La meraviglia della carezza posata sul viso quando si esce dall'acqua infreddoliti mentre li si avvolge con l'asciugamano. La gentilezza di mani che spalmano la crema solare, quelle che spalmano la crema idratante su spalle di porpora, lo spostare i capelli dalla fronte dolcemente mentre si è intenti a guardare le barche che navigano a pelo d'acqua fra scie bianche mentre disegnano veloci linee di rotte avventurose sull'acqua azzurra.

La meraviglia è nei piccoli gesti e va preservata, ci vuole tempo affinché diventi tutt'uno con la propria essenza ma i ragazzi, si sa, ce l'hanno innata dentro, nascosta fra strati di tristezza e rancore verso l'incapacità degli adulti di mostrare e decantare bellezza invece che egoismo e brutture. Un bambino nasconde in sé la più grande dote... la capacità di assorbire meraviglia, di danzare con essa, spesso ci dimentichiamo che sono i piccoli gesti che rendono unico un momento. C'è chi osserva le isole lontane, chi fra mani sporche di sabbia costruisce castelli di fantasia. Prendersi cura è un'arte come la pittura, come la scultura, come la musica... educa alla meraviglia. Un bambino ed una bambina sensibili capaci di meravigliarsi saranno un domani un uomo ed una donna buoni cultori di gentilezza. Questa è la bellezza di questo lavoro.

Una vita da mediano, è così la vita dell'educatore... restare a centro campo a passare la palla nell'attesa che ognuno faccia goal sulla propria vita, siamo mediani in attesa dei mondiali per la quale ogni singola partita ed ogni singolo allenamento conta. Oggi il nostro ruolo è passare mille palloni senza stancarci mai, il gioco un domani sarà il loro. Ai nostri giocatori e alla loro capacità di scendere in campo...dedichiamo la bellezza. La meritano...e tanto.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

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giovedì 22 settembre 2022

Ricordi dell'estate

Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

RICORDI DELL’ESTATE

Abbiamo deciso di passare le vacanze con i nostri ragazzi in costante movimento, per fargli riscoprire il vero senso di comunità, intesa come unione, come condivisione, come il divertimento di trascorrere del tempo insieme a tavola, in una passeggiata, al mare, al lago o fra i vicoli di un borgo incantato.

 

Accogliere è sinonimo di bellezza. Viaggiare è sinonimo di scoperta.

Giocare è sinonimo di vita.

Gite itineranti sono sinonimo di ricerca.

Rifletto bene su queste frasi. Poi penso alla nostra giornata in vacanza...

Gelati enormi, il nostro presidente che gioca a nascondino con i ragazzi, bambini in piazza a fare la conta ridendo per trovare chi si nasconde fra le scale e le colonne. Passeggiate fra i vicoli di una Viterbo illuminata dalle lucine dei locali e dei monumenti. Bimbe che crollano dopo un viaggio e una giornata intensa, ragazzi e ragazze sudati che giocano nel cortile a palla avvelenata con i vestitini sporchi di terra ma ridendo a crepapelle. Stamattina zainetti, bottiglie d'acqua, piadine e frutta pronti per il lago. Abbiamo tantissimo da fare. Come primo giorno ieri abbiamo riso, riso come matti, certe volte anche gli educatori ritornano bambini.

Noi questa settimana saremo in costante movimento. Vogliamo che i ragazzi giochino, si sporchino, stiano assieme. Riscoprano la comunità intesa in senso pedagogico come unione, come condivisione, come il divertimento di trascorrere del tempo insieme a tavola, in una passeggiata, al mare, al lago o fra i vicoli di un borgo incantato.

Siamo stati accolti fra tavole imbandite e gentilezza...e siamo grati.


Parte seconda

Fra i colli toscani giacciono piccole e preziose meraviglie. La nostra giornata oggi è stata trascorsa fra le acque delle terme. C'è chi rideva a crepapelle sotto la cascata, ci camminava, fra smorfie buffe, fra i sassi per raggiungere i vasconi naturali in alto in alto, chi immergeva la testa in acqua per vedere i sassolini rotondi sul fondo. Tre educatori straniti dalla capacità dei nostri ragazzi di adattarsi ad una vacanza differente, una vacanza in cui si viaggia di continuo, ci si sposta fra le meraviglie del centro Italia. Una fra i nostri ragazzi rideva come un pazzo perché riusciva a far rimbalzare il sassolino piatto sulla scia del torrente. Due, tre, quattro rimbalzi...

<<Avete visto cosa ho fatto???>>

Certe volte si ferma il tempo.

Tre educatori straniti oggi morivano dalle risate assieme ai propri ragazzi per il fango termale spalmato sulle facce come fosse un decoro del viso delle tribù africane, per gli scivoloni a pelo d'acqua.

Oggi va così, selvaggi e con la voglia di vedere.

Continua la nostra avventura.

 

Parte terza

Vi sono luoghi il cui incanto è immensamente potente.

Fiabe sui muri, paesaggi fatati, colli assolati; vicoli che profumano delle storie delle pagine dei nostri libri per la notte.

La bellezza è la nostra meta...direi che per questo viaggio è stata raggiunta da grandi e piccini.

C'era una volta...o forse c'è ancora qualcuno che al mondo si innamora delle cose belle.

Dott.ssa Pittari Chiara

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martedì 13 settembre 2022

Si torna a scuola

 Rubrica: Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati

SI TORNA A SCUOLA

C’è fermento in casa per il ritorno a scuola, una tappa fondamentale per la crescita perché grazie alla scuola e alla conoscenza, i bimbi impareranno a pensare, a lottare per le proprie idee, per le proprie passioni e ad affrontare il mondo.

I grembiulini puliti sono appesi in camera. Gli zaini a bordo del letto attendono ansiosi di essere caricati sulle spalle. Vestitini stirati e piegati sono adagiati sui mobiletti delle varie camerette in attesa di essere indossati. L'aria profuma di matite legnose, odore di carta nuova e di attesa. Le tazzine di latte con il cacao sono posate sul tavolo con i biscottini, le fette di ciambella dentro i sacchetti della merenda sono pronte per essere prese e portate via...ogni cosa è pronta. 

Ripenso al buon Rodari ed alla sua filastrocca sul primo giorno di scuola, al suo invito alle arti della vita eh sì...qual ragione aveva.

Imparate a pensare bimbe e bimbi...educate gli adulti a farlo. Si, educatevi ed educateci all'amore, alla lotta delle idee, alla passione del lavoro, allo studio, alla ricerca, al pensiero raro...educatevi/ci alla bellezza di una bimba che impara ad affrontare il mondo a suon di domande e curiosità e raramente di certezze, moralismi e assolutismi...a quello pensano già e troppo gli adulti.

<<Scrivi bene, senza fretta

ogni giorno una paginetta.

Scrivi parole diritte e chiare:

Amore, lottare, lavorare>>....Pensare.

Buona scuola a tutti.

 

Dott.ssa Pittari Chiara

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sabato 2 luglio 2022

Quello che vi siete persi in questo 2022

                             QUELLO CHE VI SIETE PERSI

in questo 2022

Buone vacanze

 

E' giunto il momento di sospendere l’attività del blog, che ripartirà a settembre a pieno regime. A settembre riprenderà anche la rubrica ‘Danzanti col vento...storie e racconti di educatori appassionati’ con tantissimi nuovi racconti ed aneddoti dei nostri educatori. Per chi volesse recuperare i contenuti pubblicati in questa prima metà dell’anno basterà cercare nell'archivio blog o tra i post più popolari (li trovate sul lato destro della home).

 

Nel frattempo vi consigliamo di leggere:

 

La ninna nanna dell’educatore

 

Quel cambiamento che si chiama crescita

 

Domeniche in Casa Famiglia

 

Cambiamento di prospettiva

 

La bellezza è nelle piccole cose

 

Quando ci assale lo sconforto

 

L’importanza di avere una Casa…Famiglia

 

La casa dalle mille facce

 

Svegliati prima che sia tardi

 

Sulle ali della fantasia

 

Impariamo a guardare le stelle

 

La vita è troppo bella per essere insignificante

 

Buona lettura e buone vacanze

 

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